sabato 21 marzo 2015

Foxcatcher


Il sottotitolo dell'autobiografia di Mark Schultz "Foxcatcher", di cui il film è l'adattamento cinematografico, dice: "Una storia vera di sport, sangue e follia". Questa è la sintesi perfetta di Foxcatcher - Una storia americana, uscito negli Stati Uniti a novembre del 2014 (qui in Italia è al cinema da un paio di settimane) e che ha ricevuto ben 5 nomination agli Oscar senza però riuscire a vincere nessuna statuetta. Il film è diretto da Bennett Miller, già regista di Truman Capote - A sangue freddo (film che diede l'Oscar come miglior attore nel 2006 al compianto Philip Seymour Hoffman e la candidatura come miglior regista allo stesso Miller) e di Moneyball - L'arte di vincere, capace proprio grazie a Foxcatcher di aggiudicarsi il premio di miglior regista a Cannes 2014.
Tratto, come detto, dall'autobiografia di Mark Schultz e sceneggiato da Dan Futterman e E. Max Frye, Foxcatcher è la vera storia dei due fratelli Schultz, Mark e Dave, campioni olimpici di lotta a Los Angeles 1984. Poco prima del mondiale del 1987 Mark viene contattato dal milionario John E. du Pont, il quale vuole costruire una squadra di lottatori che riesca a rappresentare al meglio la nazione americana. Il rapporto tra Mark, John e infine Dave è condizionato però dai disturbi psichici del milionario.
Foxcatcher è un buon film, sicuramente non sensazionale sotto il profilo del ritmo ma, nonostante ciò, per niente noioso. I 120 minuti scorrono abbastanza bene, grazie ad una ricostruzione basata soprattutto sulle varie psicologie dei protagonisti della vicenda. Miller è molto bravo, in questo, a scavare e a cavalcare le complessità e il malessere esistenziale dei due campioni e soprattuto di du Pont, avvalendosi anche di una buonissima fotografia.
A risaltare più di tutto il resto in Foxcatcher, però, è sicuramente l'interpretazione di Steve Carell, alla sua migliore interpretazione di sempre: il suo John du Pont è incredibile, sia per somiglianza all'originale, sia per la carica emotiva che sprigiona in ogni scena. La nomination all'Oscar come miglior attore è stata sicuramente meritata e questa interpretazione da l'idea delle potenzialità di un attore conosciuto soprattutto per la sua comicità. Ma Foxcatcher è anche Mark Ruffalo (Dave Schultz), costante e bravo come sempre, e Channing Tatum (Mark Schultz), perfetto e sicuramente molto più credibile che in Jupiter.
Foxcatcher racconta una storia un po' incredibile ma col senno di poi è un percorso abbastanza scontato verso un abisso inevitabile sin dalle prime scene del film.


FRASE CULT: "Coach is the father. Coach is a mentor. Coach has great power on athlete's life."

VOTO FINALE: 6,5

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