sabato 31 ottobre 2015

The Walk


Era la mattina del 7 agosto 1974. Le Twin Towers di New York erano state inaugurate appena un anno prima, il 4 aprile 1973. Un giovane funambolo francese, Philippe Petit, mise in atto una delle più grandi imprese della storia: attraversò le due Torri Gemelle in equilibrio su un filo, senza protezioni, più di una volta.
Tratto dal libro autobiografico dello stesso Petit (Toccare le nuvole fra le Twin Towers. I miei ricordi di funambolo), The Walk è un film uscito da poco nelle sale cinematografiche italiane (e mondiali), diretto e sceneggiato da Robert Zemeckis e con protagonista, nei panni del funambolo francese, Jospeh Gordon-Levitt.
Primo vero lungometraggio sull'impresa di Petit (in precedenza ci sono stati solamente il cortometraggio High Wire ed il documentario Man on Wire - Un uomo tra le Torri che vinse il Premio Oscar per il Miglior documentario nel 2009), The Walk racconta una bellissima storia, di passione, di adrenalina e di sogni. Zemeckis si conferma un abilissimo regista, una garanzia per qualsiasi tipo di film. Il lavoro fatto insieme al co-sceneggiatore Christopher Browne è di qualità e la messa in scena della vicenda è perfetta. The Walk ha un buonissimo ritmo e pochissimi passaggi lenti nei suoi 123 minuti di durata. La spettacolarità delle scene, incentrata soprattutto negli ultimi 30 minuti (la traversata), attira ancora di più lo spettatore all'interno del film, preso dalla storia di Petit e in tensione come lui, nonostante il finale della vicenda lo si conosca. 
L'anima di The Walk, oltre all'incontro tra due mondi, quello francese e quello americano, di solito agli antipodi, è sicuramente Joseph Gordon-Levitt, molto bravo nello studio e nell'interpretazione di Philippe Petit: il ragazzo cresce e sfodera sempre interpretazioni di qualità. The Walk lo conferma, perché nonostante il buon cast di contorno (tra cui spicca il sempre bravo Ben Kingsley), Gordon-Levitt riesce a reggere benissimo tutta l'impalcatura del film, anima pulsante e accattivante della pellicola.
Il consiglio è di vedere The Walk in 3D: sicuramente è uno dei pochi film che vale la pena vedere con questo tipo di proiezione.

SCENA CULT: la traversata

FRASE CULT: "This is impossible. But I am still going to do it."

VOTO FINALE: 7,5

venerdì 30 ottobre 2015

Suburra


Il ritratto perfetto della Roma (e dell'Italia) contemporanea. 130 minuti da vivere tutti d'un fiato, cupi, tetri, magnifici nella loro brutalità. Il nuovo film di Stefano Sollima, tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, uscito nelle sale cinematografiche italiane lo scorso 14 ottobre, è un affresco del nuovo cinema noir e drammatico italiano.
Ma che cos'è Suburra? La Suburra era un vasto e popoloso quartiere dell'antica Roma che nel linguaggio comune ha assunto il significato generico di luogo malfamato, teatro di crimini e immoralità; termine che risulta azzeccatissimo come titolo per il film di Sollima, in cui si intrecciano le storie della criminalità romana e della politica italiana, contestualizzate nella settimana che precedette le dimissioni di Silvio Berlusconi come Presidente del Consiglio il 12 novembre del 2011.
Pur con molte divergenze rispetto al libro da cui è tratto, Suburra cavalca benissimo il filone intrapreso da Romanzo Criminale (il film) e, grazie alla regia di Stefano Sollima (già al timone delle due serie tv italiane più acclamate degli ultimi anni, Romanzo Criminale e Gomorra) può attestarsi come uno dei film, cinematograficamente parlando, migliori degli ultimi anni. Suburra è girato molto bene, con stacchi di regia e movimenti di macchina da antologia, con una fotografia, quella curata da Paolo Carnera (lo stesso che curò quella della serie sulla banda della Magliana), strepitosa e tremendamente veritiera, da far studiare in tutte le scuole di cinema italiane e non solo. La pecca principale del film è una storia che, nonostante prenda impeccabilmente lo spettatore, non va completamente a fondo delle vicende narrate, preferendo lasciare alcuni spiragli aperti e "caricaturando" un po' troppo il mondo della criminalità.
Il cast è all'altezza della situazione: Amendola, Germano, Borghi, Scarano (grande sorpresa), Gorietti, tutti capaci di tirare fuori il meglio dai loro personaggi, con delle interpretazioni senza sbavature e, a volte, molto verosimili. Ma il punto di forza di Suburra è Pierfrancesco Favino: grandissimo nei panni del politico corrotto Filippo Malgradi, strepitoso nello studio del personaggio e nel renderlo così tremendamente veritiero. 
Suburra è un buon film, che colpisce alla stomaco in più di un'occasione e che non fa rimpiangere la visione. Esce dagli schemi del cinema italiano e già questa è una notizia più che positiva e un buon motivo per consigliarne la visione.

SCENA CULT: le sequenze della notte in hotel del politico Filippo Malgradi

DIALOGO CULT:
On. Malgradi: "Sei stato tu?"
Samurai: "È stata Roma"

VOTO FINALE: 7

sabato 17 ottobre 2015

Sopravvissuto - The Martian

Salvate il soldato Matt Damon. Non al fronte, durante la seconda guerra mondiale, ma a 140 milioni di miglia di distanza dalla Terra. Solo, su Marte.
Ridley Scott prende il romanzo L'uomo di Marte di Andy Weir e ne tira fuori, con l'aiuto dello sceneggiatore Drew Goddard, The Martian, una film di fantascienza di 140 minuti uscito nei cinema all'inizio di ottobre e già destinato a diventare un cult e a candidarsi a qualche statuetta nella prossima cerimonia dei premi Oscar.
La storia è quella dell'astronauta botanico Mark Watney, lasciato solo su Marte dai suoi compagni di missione perché creduto morto. Al suo risveglio, cerca in ogni modo di prolungare la sua sopravvivenza sul Pianeta Rosso e di stabilire un contatto con la Nasa.
Quasi un "one man show": questo è The Martian. E lo show è quello di Matt Damon, strepitoso nell'interpretazione dell'astronauta solitario e capace di riuscire a tenere sulle proprie spalle tutta l'impalcatura cinematografica della pellicola, grazie ad una prova di sostanza e incredibilmente veritiera. Il merito dell'attore statunitense è anche quello di riuscire a stabilire un'empatia tra il suo personaggio e lo spettatore, grazie alla perfezione con cui riesce a districarsi in ogni singola scena, ad ogni cambio di registro.
La storia firmata Andy Weir è grandiosa e bisogna comunque fare i complimenti anche allo sceneggiatore Drew Goddard che, insieme a Ridley Scott, è riuscito a rendere appetibile il libro dello scrittore statunitense e transformarlo in un magnifico film.
A proposito di Ridley Scott: la sua mano in The Martian è palese e grazie ad una fotografia da urlo e ad una colonna sonora eccellente, può realmente ambire alla statuetta più importante per ogni regista che si rispetti.
Il protagonista inventato da Weir, Mark Witney, è "disegnato" come un eroe dei nostri tempi, un ragazzo che non si abbatte, che cerca in ogni modo, grazie alle sue competenze, di sopravvivere, facendo il tutto sempre con il sorriso sulle labbra e la battuta pronta.
The Martian è tutto ciò: un insieme di incastri perfetti e una punta di diamante, Matt Damon, che esalta il lavoro di tutti. Resta solo una domanda in sospeso: a quando, nella realtà, una missione umana su Marte?

SCENA CULT: la pioggia creata da Mark artificialmente

FRASE CULT: "They say once you grow crops somewhere, you have officially colonized it. So, technically, I colonized Mars. In your face, Neil Armstrong!"

VOTO FINALE: 8

venerdì 16 ottobre 2015

Maze Runner: La Fuga









Titolo Originale: Maze Runner: The Scorch Trials
Regia: Wes Ball
Attori: Dylan O'Brien, Ki Hong Lee, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Patricia Clarkson, Aidan Gillen, Giancarlo Esposito, Barry Pepper, Jacob Lofland, Rosa Salazar, Lili Taylor
Genere: Azione, Fantascienza, Thriller
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 132 Minuti
Trama: Dopo essere scappati dal labirinto, Thomas(Dylan O'Brien) e gli altri ragazzi dovranno affrontare nuovi ostacoli, questa volta nella pericolosa Zona Bruciata.
Giudizio finale: "Maze Runner: La Fuga", è tratto dal romanzo del 2010 La Fuga - Maze Runner di James Dashner, ed è il sequel del film del 2014 Maze Runner - Il Labirinto.Come per il capitolo precedente, alla regia troviamo nuovamente Wes Ball, mentre alla sceneggiatura ritroviamo T.S. Nowlin.Per quanto riguarda la sceneggiatura, sebbene non sia male, ci troviamo di fronte allo stesso problema del primo film, ossia una storia di fondo già vista più volte negli ultimi tempi ma con piccole sfumature.Wes Ball si riconferma su ottimi livelli, riuscendo a realizzare un ottimo film, molto scorrevole e piacevole da guardare; in più rispetto al primo film, in questo sequel troviamo molte più scene adrenaliniche.Tornano a vestire i ruoli interpretati un anno fa Dylan O'Brien, Ki Hong Lee, Kaya Scodelario e Thomas Brodie-Sangster, confermandosi nuovamente su buoni livelli grazie ad interpretazioni molto positive e confermando l'ottima sintonia del primo capitolo.Inoltre in questo film troviamo l'ingresso di Aiden Gillen, Giancarlo Esposito e Rosa Salazar, che forniscono interpretazioni positive e ben si amalgamano con il resto del cast.Infine concludiamo parlando degli effetti visivi, realizzati in modo impeccabile e molto realistici.
Consigliato: Si può vedere.

giovedì 15 ottobre 2015

Maze Runner - Il Labirinto









Titolo Originale: The Maze Runner
Regia: Wes Ball
Attori: Dylan O'Brien, Aml Ameen, Ki Hong Lee, Blake Cooper, Thomas Brodie-Sangster, Will Poulter, Kaya  Scodelario, Patricia Clarkson
Genere: Azione, Fantascienza, Thriller
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 113 Minuti
Trama: Thomas(Dylan O'Brien) si risveglia in una radura nella quale si trovano altri ragazzi con la memoria cancellata; dopo un rapido ambientamento il giovane cercherà di capire il mistero che si cela dietro il labirinto e proverà a trovare una via di fuga.
Giudizio finale: "Maze Runner - Il Labirinto", tratto dal romanzo del 2009 Il Labirinto di James Dashner, è diretto da Wes Ball; mentre la sceneggiatura è firmata da Noah Oppenheim, Grant Pierce Myers e T.S. Nowlin.Purtroppo la sceneggiatura, seppur molto valida, non si allontana troppo da un genere che negli ultimi anni è presente nel circuito cinematografico in parecchie salse; come ad esempio Hunger GamesDivergent e relativi seguiti.Wes Ball, dal canto suo, riesce a fare un buon lavoro, confezionando un film parecchio scorrevole e piacevole alla visione senza grandi momenti morti; anche le quasi due ore di durata non pesano per lo spettatore.Buona prova anche per Dylan O'Brien, Ki Hong Lee, Thomas Brodie-Sangster e Will Poulter, che formano un cast molto giovane, ma che complessivamente riesce a tirare fuori delle ottime interpretazioni singole e un'ottima alchimia di gruppo.Molto ben realizzati gli effetti visivi, come dovrebbero essere per un film di questo genere.
Consigliato: Si può vedere.

mercoledì 14 ottobre 2015

Sicario


Kate, giovane agente dell'FBI, viene arruolata dalla CIA per una missione ad alto rischio al confine tra Messico e Stati Uniti. Quello che non sa è che sta per intraprendere una complicata operazione che metterà a dura prova le sue certezze e la sua coscienza e le rivelerà un misterioso intrigo in cui sono coinvolti tutti i servizi segreti statunitensi. Riuscire a riconoscere il buono dal cattivo, il giusto dallo sbagliato, non sarà una cosa così scontata e semplice.
Diretto da Denis Villeneuve e sceneggiato da Taylor Sheridan, Sicario è un film del 2015, candidato alla Palma d'Oro al Festival di Cannes dello scorso maggio e che vede come protagonisti Emily Blunt, Benicio del Toro e Josh Brolin.
Sicario è un thriller drammatico, lontano dagli stereotipi dei film di spionaggio tutta azione e ritmo a cui il cinema ci ha abituati. Il ritmo è lento, a tratti forse anche troppo, ma in questo modo di riuscire a raccontare la storia è racchiusa tutta la bellezza della pellicola e soprattutto la bravura di Villeneuve, candidato al premio Oscar nel 2011 come miglior film straniero per il suo La donna che canta.
Il regista canadese si conferma ottimo cineasta, confezionando un buonissimo prodotto e riuscendo a risaltare al massimo ogni dettaglio di una trama che a tratti è troppo confusionaria e soprattutto poco coinvolgente per lo spettatore. La durata di Sicario è di 120 minuti e a tratti si fa fatica sia a seguire la storia (visti tutti i sotterfugi utilizzati dai personaggi del film), sia a riuscire ad arrivare fino in fondo alle vicende; il merito di Villeneuve è comunque quello di riuscire a confezionare, cinematograficamente parlando, un buon prodotto, avvalendosi comunque di un'ottima fotografia e del supporto di 3 attori strepitosi nelle loro interpretazioni: Blunt-Del Toro-Brolin riescono a sfoderare delle grandi prestazioni e a mantenere alto il livello della pellicola.
Sicario è un buon film, anche se poco adrenalinico e un po' troppo cupo, ma lascia un messaggio importante: mantenere l'ordine a tutti i costi, anche se quell'ordine va contro le regole.


SCENA CULT: il passaggio alla frontiera

FRASE CULT: "Nothing will make sense to your American ears, and you will doubt everything that we do, but in the end you will understand. "

VOTO FINALE: 6,5

sabato 10 ottobre 2015

Straight Outta Compton


Correva l'anno 1988. Straight Outta Compton, secondo album in studio degli N.W.A. (acronimo di Niggaz With Attitudes), si accingeva a cambiare per sempre il mondo del rap e della musica americana in generale. Dr. Dre, Eazy-E, Ice Cube, McRen e Dj Yella (i componenti principali del gruppo) iniziavano la loro brillante carriera "fuori da Compton", quartiere di Los Angeles da cui provenivano (tranne Ice Cube).
Il film Straight Outta Compton, diretto da Felix Gary Gray e prodotto, tra gli altri, anche da Dr. Dre e Ice Cube, racconta la rapida ascesa e poi lo scioglimento degli N.W.A. Ma soprattutto racconta uno spezzone importante di storia statunitense, quello che va dalla fine degli anni ottanta fino alla metà dei novanta, quando i cinque ragazzi si ritrovarono a dover "combattere" il razzismo, l'AIDS e la violenza della polizia.
Uscito nei cinema americani il 14 agosto e in quelli italiani il 1° ottobre, Straight Outta Compton è un film si musicale, ma più incentrato sulle biografie dei personaggi che non sul modo di rappare e di creare i testi. La musica è protagonista, giustamente, ed è un punto di raccordo importante delle varie vicende raccontate nel film ma forse si è persa una buona occasione per far risaltare maggiormente il rap di quegli anni e sottolineare il fatto che i vari Ice Cube, Dr. Dre, etc erano considerati dei poeti dell'epoca moderna.
Detto ciò Straight Outta Compton è un gran bel film, sia per chi ha amato (e ama) la musica rap e il talento di quella generazione di rapper, sia per chi si avvicina per la prima volta a questo tipo di musica; il film è coinvolgente, anche grazie ad una crew di attori (tra i quali risalta O'Shea Jackson Jr, figlio di Ice Cube, nell'intepretazione di suo padre) perfettamente integrati tra loro e totalmente a proprio agio nell'intepretazione dei vari personaggi. La storia fila via senza intoppi o buchi di narrazione, il ritmo della pellicola è molto alto e non si fa per niente fatica ad arrivare ai titoli di coda, nonostante la durata del film sia di 130 minuti.
Straight Outta Compton resta un ritratto quasi perfetto di quegli anni, un meritato tributo a Eazy-E (in un paio di passaggi magari un po' romanzato) e un buon modo per passare un paio di ore in compagnia di un buon film e soprattutto di buonissima musica.

SCENA CULT: il concerto a Detroit

FRASE CULT: "Speak a little truth and people lose their mind"

VOTO FINALE: 7-

martedì 6 ottobre 2015

Joker - Wild Card









Titolo Originale: Wild Card
Regia: Simon West
Attori: Jason Statham, Michael Angarano, Dominik Garcia-Lorido, Hope Davis, Milo Ventimiglia, Max Casella, Stanley Tucci, Sofia Vergara
Genere: Azione, Drammatico
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 92 Minuti
Trama: Nick Wild(Jason Statham) lavora come guardia del corpo di ricche persone che voglio giocare in uno dei tanti casinò di Las Vegas.Quando una sua amica viene aggredita, Nick la aiuta a cercare il colpevole, ma dovrà stare attento ad un'eventuale vendetta.
Giudizio finale: "Joker - Wild Card", basato sul romanzo Calore del 1985 di William Goldman e remake del film del 1986 Black Jack, è diretto da Simon West, mentre la sceneggiatura è dello stesso William Goldman.La regia di Simon West è abbastanza anonima e poco coinvolgente, forse anche a causa di una storia poco convincente e che non riesce a coinvolgere del tutto lo spettatore, che non aspetta altro che la conclusione del film.Grande delusione anche nei confronti degli attori protagonisti, su tutti Jason Statham, che sembra poco in forma e da vita ad una interpretazione dimenticabile, sicuramente lontano dai picchi raggiunti in altri suoi film di successo.Ma Jason Statham è anche mal supportato da Michael Angarano e Milo Ventimiglia, autori di prove di contorno e poco convincenti.
Consigliato: Meglio dedicarsi ad altri titoli.

domenica 4 ottobre 2015

Come ti rovino le vacanze




Come ti rovino un film.
Sequel o reboot del film National Lampoon's Vacation del 1983, Come ti rovino le vacanze è probabilmente la peggior commedia del 2015, ben lontana sia dalla pellicola originale che dal lungometraggio del 2013 Come ti spaccio la famiglia, a cui Vacation (il titolo originale) tenta di avvicinarsi in molti passaggi.
E' difficile riuscire a dare una corretta interpretazione di un film che purtroppo non riesce mai a prendere lo spettatore, nonostante un buon Ed Helms, e che è molto piatto, con una storia assolutamente priva di comicità: il 95% del film non ha le caratteristiche della commedia, o per lo meno tenta di averle ma con risultati nulli, visto che si fa fatica persino a sorridere. Il lavoro sui personaggi è completamente assente il che porta anche ad uno scarso feeling recitativo degli attori principali: l'unico realmente degno di nota è Chris Hemsworth, bravo per il suo essere autoironico e riuscire a far quanto meno sorridere in quelle poche scene in cui lo si vede sullo schermo.
Il punto debole di Come ti rovino le vacanze deve essere anche ricercato nel flop totale del duo John Francis Daley-Jonathan M. Goldstein, entrambi registi e sceneggiatori della pellicola ed entrambi quindi principali indiziati di un così tale orrore, sia narrativo che registico.
Come ti rovino le vacanze racconta la storia di una famiglia di Chicago che decide di intraprendere un viaggio in auto on the road fino ad un parco divertimenti di Los Angeles, ma in realtà non serve dire di più in quanto il film è completamente da buttare e assolutamente da evitare.

VOTO FINALE: 4

sabato 3 ottobre 2015

APPuntamento con l'@more

Un incipit interessante. Un argomento e un'ambientazione accattivanti. Un buon crescendo per i primi 50 minuti, ma un'ultima mezzora assolutamente scontata.
Questo è APPuntamento con l'@more (Two night stand il titolo originale), film del 2014 uscito nei cinema statunitensi il 26 settembre dello stesso anno mentre nelle sale cinematografiche italiane solamente lo scorso 1 ottobre, a quasi un anno di distanza.
La storia è quella di Megan e Alec che decidono di vivere l'avventura di una notte dopo essersi conosciuti in un sito di appuntamenti on line. Una bufera di neve si abbatte su New York e li costringe a passare l'intero weekend insieme rinchiusi in casa di Alec. I due inizieranno a conoscersi meglio e ad avvicinarsi sempre più.
Diretto da Max Nichols e sceneggiato da Mark Hammer, APPuntamento con l'@more è la tipica commedia sentimentale americana che va tanto di moda oltreoceano e che quindi corre il serio rischio di cadere nel baratro delle banalità e del "visto e rivisto". Invece quasi per un'ora il film scorre via abbastanza bene e soprattutto mettendo in scena una situazione completamente nuova (cinematograficamente parlando), anche se alcuni dei dialoghi tra i due protagonisti Alec e Megan sono un po' forzati ma comunque mai banali. Questo proprio grazie a Miles Teller e Analeigh Tipton, molto bravi a reggere lo schermo per la quasi totalità del film e eccezionali nel far confrontare in modo perfetto i personaggi interpretati. A fallire, invece, sono i personaggi secondari, soprattutto una Jessica Szohr mai completamente a suo agio nella sua interpretazione e abbastanza forzata nelle scene che la vedono protagonista.
Il problema principale di APPuntamento con l'@more è che l'ultima mezzora di film rovina quanto di buono fatto precedentemente e né Hammer e né Nichols riescono a dare vita a un qualcosa di completamente diverso dalle commedie sentimentali che si vedono di recente al cinema.
Dispiace, perché l'incipit del film è davvero buono e per un po' APPuntamento con l'@more da l'impressione di poter sorprendere lo spettatore. Resta invece un film godibile da vedere ma purtroppo da dimenticare.

FRASE CULT: "Since when are you supposed to like your job? I think our generation catastrophically misunderstands that."

VOTO FINALE: 5,5

venerdì 2 ottobre 2015

La Regola Del Gioco









Titolo Originale: Kill The Messenger
Regia: Michael Cuesta
Attori: Jeremy Renner, Mary Elizabeth Winstead, Rosemarie DeWitt, Paz Vega, Barry Pepper, Tim Blake Nelson, Robert Patrick, Oliver Platt, Andy Garcia, Michael Sheen, Ray Liotta
Genere: Biografico, Drammatico
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 112 Minuti
Trama: Un giornalista viene in possesso di una trascrizione di un dossier del Gran Giurì che rivela collegamenti tra trafficanti di droga e servizi segreti statunitensi.Il giornalista inizia subito a scavare più a fondo per scoprire tutta la verità.
Giudizio finale: "La Regola Del Gioco" è diretto da Michael Cuesta, scritto da Peter Landesman e si basa sui libri Dark Alliance di Gary Webb e Kill The Messenger di Nick Schou.Il film si basa sulla vera storia di Gary Webb.La regia di Michael Cuesta, sebbene non lasci un'impronta significativa,  riesce ad essere molto scorrevole e capace di catturare l'attenzione dello spettatore per l'intera durata del film, nonostante un ritmo piuttosto lento; questo è possibile grazie alla buona sceneggiatura proposta da Peter Landesman, che focalizza tutta l'attenzione del film nella ricerca della verità da parte di Gary Webb.Tutto il peso del film è sulle spalle di Jeremy Renner, autore di una prova più che positiva e molto veritiera; ma l'attore statunitense può contare anche su un ottimo cast di supporto, con il quale instaura un buon feeling per l'intera durata della pellicola.Tra questi possiamo segnalare Mary Elizabeth Winstead, Andy Garcia, Michael Sheen e Ray Liotta, in piccoli ruoli molto importanti per la storia raccontata.
Consigliato: Si può vedere.

giovedì 1 ottobre 2015

The spectacular now


Presentato al Sundance Film Festival 2013 (dove si aggiudicò lo Special Jury Award for Acting grazie alle interpretazioni di Miles Teller e Shailene Woodley), The spectacular now è un film diretto da James Ponsoldt e basato sul romanzo L'attimo perfetto di Tim Tharp.
Miles Teller interpreta Sutter Keely, adolescente affascinante e pieno di sé, anima delle feste e che vive senza pensare al futuro; dopo la rottura con la storica fidanzata Cassidy, si risveglia, dopo una notte di bagordi, nel giardino di Aimee Finicky (Shailene Woodley), ragazza solare, piena di interessi e che non ha mai avuto un fidanzato. I loro due mondi, apparentemente opposti, si incontrano, dando vita ad una storia di amicizia, amore e odio.
Distribuito in sordina negli Stati Uniti e inedito in Italia, The spectacular now è un buon film, che riesce a tenersi lontano dagli stereotipi di genere e a non cadere nel banale, evitando di raccontare le classiche storie tra teenager, tutte amori, baci e tradimenti.
La sceneggiatura curata da Scott Neustadter e Michael H. Weber (500 giorni insieme) risulta sempre lineare e credibile: il duo statunitense riesce ad offrire allo spettatore una storia per niente scontata, con molti cambi di registro che ben si amalgamano nei 95 minuti di durata del film. Ponsoldt dirige il tutto riuscendo ad integrarsi perfettamente nella trama, senza "sfinirla" e concentrandosi sui particolari importanti della storia, consentendo a The spectacular now di essere un film godibile e con un buon ritmo.
Trovarsi poi tra le mani due attori come Miles Teller e Shailene Woodley, entrambi alla prima vera prova da protagonisti assoluti di un film (in Paradiso amaro la Woodley non interpretava il personaggio principale della storia), è stato un toccasana per tutta la produzione: le loro due interpretazioni sono senza sbavature, entrambi sono riusciti a creare un feeling perfetto tra i loro personaggi, grazie ad un'intensità e ad una "freschezza" e naturalezza (nei dialoghi) fuori dal comune (e i loro lavori futuri sono lì a testimoniare il loro grande potenziale).
The spectacular now è un film da vedere, un film che funziona e che mette "a nudo", in modo semplice, i rapporti che un ragazzo e una ragazza si trovano a dover fronteggiare nell'età adolescenziale.


FRASE CULT: "Compared to other kids, I haven't had that many hardships...not really. Shit's...Stuff's happened, sure, but stuff always happens right? But the real challenge of my life, the real hardship is me. It's always been me."

VOTO FINALE: 6,5