domenica 31 luglio 2016

Ghostbusters



C'è un detto negli Stati Uniti: "Haters gonna hate". Si ma qui si è davvero passato il segno. Insulti e critiche al film sin dal momento dell'inizio delle riprese e recensioni negative già da prima dell'uscita in sala della pellicola. Di quale film si parla? Ghostbusters. Le critiche mosse? La scelta di fare una sorta di remake del capolavoro del 1984 (film entrato nella memoria collettiva e issato ad icona del cinema) dando il ruolo dei protagonisti, i 4 acchiappafantasmi, a 4 donne. Tenendomi lontano da tematiche più o meno sessiste, non è questo il luogo, non si capisce come si possa stroncare un film ancor prima che inizino le riprese: anche perché la scelta era caduta su 4 bravissime attrici provenienti dal genere commedia e le prospettive per essere credibili e spigliate c'erano tutte. Poi avrebbero potuto toppare completamente il film, ma prima di giudicare sarebbe sempre meglio dare un'occhiata a cosa si critica. Anche perché poi Ghostbusters ha smentito tutti. La pellicola diretta da Paul Feig è oggettivamente (e chi non è ritornato sui suoi passi si dimostra poco serio) un buonissimo prodotto, un buon modo di smentire le critiche e intrattenere il pubblico. E poi le quattro attrici principali, Melissa McCarthy, Kristen Wiig, Kate McKinnon e Leslie Jones, si dimostrano molto credibili e perfette nei ruoli delle quattro acchiappafantasmi.
Siamo a New York. Dopo una serie di avvistamenti di fantasmi in giro per la citta, le due amiche Abby e Erin, insieme all'ingegnere nucleare Jillian Holtzmann, decide di aprire un'agenzia per indagare di questi strani fenomeni. Con Patty, una ragazza che ha avvistato un fantasma in metropolitana, e il loro segretario scemo e bello Kevin, si ritroveranno ad affrontare una minaccia che potrebbe devastare Manhattan.
Film carino, scorrevole e divertente, che non sfocia mai nel ridicolo e che compie a pieno il suo dovere. La sceneggiatura, sebbene qualche richiamo a quella originale del film del 1984 (ma era scontato, sarebbe stato grave il contrario) regge bene l'urto e non annoia mai, grazie anche a scene comiche e gag ad hoc che tengono sempre vivo il film. La regia di Feig è di buona fattura, riuscendo a mixare bene le scene di azione a quelle comiche e a quelle un po' più serie. Ed è su quest'ultimo punto che Ghostbusters prende un po' le distanze dal vecchio film: le interazioni tra le 4 ragazze vengono studiate maggiormente rispetto alla storia originale. Ma questo, comunque, mantiene il film sempre su buoni ritmi.
Le critiche al cast dicevamo in precedenza. Ed anche qui un buco nell'acqua, perché le 4 protagoniste hanno dimostrato una bravura fuori dalla norma e un buonissimo feeling; sono loro le protagoniste di Ghostbusters e mantengono le premesse (per chi già conosceva le loro doti attoriali), prendendosi in maniera forte e senza timore reverenziale la scena. La nota di merit0 va, infine, anche a Chris Hemsworth, bravo anche in un ruolo meno adatto alla sua storia cinematografica e assolutamente auto-ironico.
Ghostbusters non è un capolavoro ma comunque è un buon film, si confronta bene con la storia alle spalle e affronta in maniera anche ironica tutte le critiche mossegli contro. Serve più serietà in questo mondo, e rispetto del lavoro altrui, ma soprattutto bisogna smetterla di fermarsi alle apparenze. 

SCENA CULT: l'assunzione di Kevin 

FRASE CULT: "I don't go to Chinatown, I don't drive wackos, and I ain't afraid of no ghosts!" 

VOTO FINALE: 6,5

martedì 26 luglio 2016

Una spia e mezzo



The Rock ormai è diventato un'icona imprescindibile e un mostro attoriale di alto livello. Questo non significa che vincerà un Oscar da qui al breve o lungo termine (felice di essere smentito in futuro), ma riesce sempre a risultare perfetto e credibile in ogni film, a catalizzare positivamente l'attenzione sui personaggi da lui interpretati. Ed è soprattutto sulla vena comica e autoironica di The Rock che si posa il film Una spia e mezzo (titolo originale, personalmente migliore, Central Intelligence), diretto da Rawson Marshall Thurber, già regista del film cult Palle al balzo e del recente Come ti spaccio la famiglia.
Una spia e mezzo è un film "di coppia", con protagonisti lo stesso The Rock e il sottovalutato, a livello comico, Kevin Hart, entrambi interpreti di due compagni di liceo che si ritrovano a pochi giorni dalla riunione ventennale della scuola. Al liceo Calvin (Kevin Hurt), soprannominato "Freccia d'oro", era la miglior promessa della scuola, mentre Robbie (The Rock) era il super ciccione vittima di bullismo che il solo Calvin tentò di difendere. Quello che Calvin non sa è che Robbie, il cui nome ora è Bob Stone, è un agente della CIA e finisce, suo malgrado, nel bel mezzo di una missione di quest'ultimo, intento a sventare un pericoloso piano criminale.
Quella che potrebbe sembrare una trama classica e scontata, in fin dei conti si tramuta in un film sufficentemente divertente, grazie alle buonissime doti del duo Hurt-Johnson e all'archetipo delle commedie firmate Rawson Marshall Thurber, bravo a dare sempre ritmo e azione alla storia e a riempire le interazioni tra i protagonisti di gag e battute senza respiro: magari qualche gag e qualche battuta non fa breccia nel cuore dello spettatore, ma è fisiologico che alcune scene riescano meglio di altre.
Una spia e mezzo è un film che ha di base una storia abbastanza leggera ma risulta comunque godibile e mai noiosa, grazie, come detto, all'autoironia dei due attori protagonisti, anche se a tratti il feeling non è sempre dei migliori. Non è un film da andare a vedere al cinema, questo è certo, però non è da buttare. 

SCENA CULT: la terapia di coppia dal "dottore" 

FRASE CULT: "You are Jason Bourne in shorts!" 

VOTO FINALE: 6

lunedì 25 luglio 2016

Agent Carter - Stagione 2


Titolo Originale: Agent Carter
Regia: Lawrence Trilling, David Platt, Craig Zisk, Metin Hüseyin, Jennifer Getzinger
Attori: Hayley Atwell, James D'Arcy, Enver Gjokaj, Chad Michael Murray, Wynn Everett, Reggie Austin, Bridget Regan, Kurtwood Smith, Dominic Cooper
Genere: Avventura, Azione, Fantascienza
Paese: USA
Anno: 2016
Durata: 40 Minuti
Numero Di Episodi: 10
Trama: Arrivata a Los Angeles per investigare su un omicidio, Peggy Carter(Hayley Atwell) si ritroverà a dover fronteggiare una minaccia di grandi proporzioni.
Giudizio finale: Dopo la più che positiva prima stagione, Agent Carter ritorna con una seconda stagione, sicuramente al di sotto delle aspettative e facendo un passo indietro rispetto l'esordio.La seconda stagione si avvale di cinque registi che si avvicendano ogni due puntate, ma che riescono a mantenere uno stile unico, riuscendo a dare un buon ritmo ad ogni singola puntata e ad intrattenere lo spettatore per l'intera stagione.La cosa un po' carente è la storia che viene proposta, sicuramente non all'altezza della situazione e chiusa in un modo troppo sbrigativo e semplicistico nel corso dell'ultima puntata, forse è anche per questo motivo che la serie è stata chiusa e non avrà una terza stagione, sebbene l'ultima puntata aveva lasciato aperto uno spiraglio per una nuova stagione.Hayley Atwell torna a vestire i panni di Peggy Carter e se la cava nuovamente bene, con un'interpretazione di buon livello e una buona caratterizzazione del personaggio; inoltre Hayley Atwell è supportata nuovamente da James D'Arcy, Enver Gjokaj e Chad Michael Murray, a loro agio nei rispettivi ruoli e autori di interpretazioni più che positive, con una buona sinergia nel corso dell'intera stagione.Tra i volti nuovi troviamo Wynn Everett, nei panni del villain di turno, ma non impressiona e risulta un po' anonima, forse anche a causa di un lavoro poco curato nei confronti del personaggio che ha interpretato.
Consigliato: No, si può passare.

sabato 23 luglio 2016

The legend of Tarzan




E vissero felici e contenti...ma non troppo. Almeno secondo The legend of Tarzan, film diretto da David Yates e in questi giorni nei cinema di tutto il mondo.
La storia di The legend of Tarzan, sceneggiata da Craig Brewer e Adam Cozad, è ambientata anni dopo il matrimonio di Tarzan, ora noto come John Clayton III, con Jane Porter (in Clayton) ed il loro trasferimento nella Londra di fine ottocento. Le pressioni del governo britannico e soprattutto dell'afroamericano George Washington Williams, portano i due coniugi a tornare nel Congo ospiti del governo belga, spinti dal desiderio di ritrovare vecchi amici e dalla decisione di Williams stesso nel provare la colpevolezza del Belgio in materia di schiavitù. Ma in Congo non troveranno solamente i vecchi amici, ma anche vecchi e nuovi nemici.
The legend of Tarzan può considerarsi un "film in bilico": è una pellicola abbastanza insipida ma comunque compie a pieno il suo principale dovere, cioè quello di intrattenere e non annoiare lo spettatore. Poi ci si potrebbe interrogare su tante cose: sul fatto che Tarzan è stato trasformato quasi in un super-eroe, sul politically correct che pervade la pellicola, su alcune forzature della trama, sul concetto di natura superiore alla città, eccetera eccetera, resta però il fatto che in realtà si va al cinema per essere intrattenuti e The legend of Tarzan non lascia l'amaro in bocca sotto quel punto di vista.
In realtà le pecche ci sono e sono evidenti.
Un film del genere non può in nessuna maniera avere una computer grafica di questo livello, completamente insufficiente e lontana parente della leggiadria e veridicità della CGI de Il libro della giungla, a cui The legend of Tarzan si rifà in molti passaggi.
La regia di David Yates, poi, non è eccezionale, con alcune scelte stilistiche da rivedere e una capacità pari allo zero di creare empatia tra i personaggi e lo spettatore. 
Infine il cast: Alexander Skarsgård non sfigura nel ruolo del protagonista Tarzan, dimostrando di saper tenere bene la scena ma anche dividerla abbastanza agevolmente, anche se forse il suo "eroe" è un po' troppo imbronciato e pallido; Margot Robbie risulta un po' piatta nell'interpretazione di Jane, ma è più colpa di una sceneggiatura, che ingabbia troppo il suo personaggio, che dell'attrice stessa; garanzie invece arrivano dalle interpretazioni di Samuel L. Jackson (George Washington Williams) e Christoph Waltz (Léon Rom) mai troppo caricaturali e soprattutto sempre tremendamente sul pezzo.
Tra i film al cinema al momento il consiglio è quello di vedere altro e non The legend of Tarzan: non regala niente di innovativo e si fa sempre in tempo a recuperarlo tra qualche anno. 

SCENA CULT: l'attacco finale 

FRASE CULT: "He is no normal man. He was thought to be an evil spirit, a ghost in the trees. No man ever started with less." 

VOTO FINALE: 6-

mercoledì 20 luglio 2016

The Family - Stagione 1


Titolo Originale: The Family
Regia: Paul McGuigan, John Gray, Andrew McCarthy, Colin Bucksey, Michael Offer, Holly Dale
Attori: Jaon Allen, Rupert Graves, Alison Pill, Margot Bingham, Zach Gilford, Liam James, Floriana Lima, Andrew McCarthy, Michael Esper
Genere: Drammatico, Thriller
Paese: USA
Anno: 2016
Durata: 40 Minuti
Numero Di Episodi: 12
Trama: La tranquilla cittadina di Red Pines è scossa dal ritorno a casa di Adam Warren(Liam James), rapito e creduto morto dieci anni prima.
Giudizio finale: "The Family" è una serie creata da Jenna Bans e chiusa dopo una sola stagione.Sicuramente la storia ha alcuni spunti interessanti, mentre altri sono abbastanza banali e scontati; soprattutto la chiusura dopo una sola stagione penalizza la serie, poichè l'ultimo episodio lascia con numerosi punti interrogativi, dopo alcuni colpi di scena che, a questo punto, resteranno insoluti.La serie vanta diversi registi all'opera nel corso delle varie puntate, con uno stile piuttosto omogeneo e un ritmo sicuramente piuttosto compassato e poco incalzante, anche se la visione per lo spettatore procede senza grandi patemi; inoltre i registi sono bravi a intrecciare due linee temporali ben distinte, giocando molto bene con i fatti del presente e quelli avvenuti dieci anni prima.Joan Allen, Rupert Graves, Alison Pill, Liam James e Margot Bingham sono i protagonisti della serie, che sicuramente non offriranno delle interpretazioni indimenticabili, ma fanno comunque la loro parte e dimostrano un buon feeling nel corso della serie, di certo si poteva fare qualcosina in più.I protagonisti, inoltre, sono ben supportati dai personaggi secondari, con i quali interagiscono in modo ottimale e danno una buona credibilità alla serie.
Consigliato: No, si può passare oltre, visto che la serie è stata cancellata prima di raggiungere un finale.

martedì 19 luglio 2016

Cell


Come non fare un adattamento cinematografico di un libro di successo, per di più di Stephen King. Mi dispiace ma questo pensiero è ciò che esce fuori dalla visione di Cell, film uscito lo scorso weekend qui in Italia con protagonisti John Cusack (che sembra Nicolas Cage ma confermo che è John Cusack) e Samuel L. Jackson. Un film di una mediocrità imbarazzante, nonostante un incipit accattivante ed una trama, quella del libro, che lasciava presagire una pellicola di ben diversa caratura.
I fenomeni paranormali per Stephen King sono all'ordine del giorno e in Cell la popolazione mondiale si ritrova posseduta dopo che la maggioranza degli esseri umani ha captato, dai cellulari, un misterioso segnale che li porta alla pazzia e li trasforma in spietati assassini. I pochi sopravvissuti, tra cui il disegnatore Clay e l'autista di metro Tom, cercano di organizzarsi nel migliore dei modi per combattere questa orda e trovare il figlio di Clay.
Cell è il piattume più totale: si parte dalla regia di Tod Williams totalmente insipida e senza mordente; la fotografia di Michael Simmonds che probabilmente non andrebbe bene neanche per un b-movie; la sceneggiatura, curata da Adam Alleca e lo stesso Stephen King, incredibilmente indecente, con buchi di sceneggiatura, tempi morti (sia scenici che nei dialoghi), forzature inguardabili, caratterizzazione dei personaggi rasente lo zero; il montaggio fatto con i piedi (passatemi il termine), molto sbrigativo e a tratti incomprensibile ai fini della storia e incomprensibile anche per lo spettatore che guarda il film; infine il cast, guidato da due "veterani" come John Cusack e Samuel L. Jackson, totalmente sottotono, con interpretazioni compassate e deboli, senza convinzione nei personaggi interpretati e nella storia.
Penso che tutto ciò basti per definire Cell un film orribile, probabilmente il peggiore degli ultimi anni, sicuramente il peggior film del 2016.

VOTO FINALE: 4

lunedì 18 luglio 2016

Arrow - Stagione 4


Titolo Originale: Arrow
Regia: Thor Freudenthal, John Behring, Wendey Stanzler, Lexi Alexander, John Badham, Antonio Negret, James Bamford, Jesse Warn, Charlotte Brändström, Kevin Fair, Gordon Verheul, Gregory Smith, John F. Showalter, Michael Schultz, Rob Hardy, Laura Belsey, Kevin Tancharoen, Glen Winter
Attori: Stephen Amell, Katie Cassidy, David Ramsey, Willa Holland, Paul Blackthorne, Emily Bett Rickards, John Barrowman, Colton Haynes, Caity Lotz, Brandon Routh, Audrey Marie Anderson, Cynthia Addai-Robinson, Grant Gustin, Echo Kellum, Neal McDonough, Elysia Rotaru, Jimmy Akingbola, Katrina Law, Rila Fukushima, Charlotte Ross, Janet Kidder, Vinnie Jones
Genere: Avventura, Azione
Paese: USA
Anno: 2015-2016
Durata: 40 Minuti
Numero Di Episodi: 23
Trama: Quando pensa di aver lasciato la vita da giustiziere alle spalle, Oliver Queen(Stephen Amell) dovrà indossare una nuova maschera per proteggere la sua città da un nuovo e potente nemico.
Giudizio finale: La quarta stagione di "Arrow", serie basata sul fumetto della DC Comics, è il giusto proseguimento delle stagioni precedenti, con puntate che riescono a coinvolgere lo spettatore e lo invogliano nel proseguire la visione della serie per scoprire cosa li aspetta nella puntata successiva.Alla serie lavorano parecchi registi, ma lo stile resta piuttosto omogeneo, con puntate caratterizzate da un buon ritmo e buone sequenze d'azione.In questa quarta stagione ritornano tutti i personaggi protagonisti delle stagioni precedenti, con Stephen Amell ancora una volta non all'altezza del compito e autore di un'interpretazione rivedibile e poco convincente, forse la pecca più grande per la serie.Tra gli altri personaggi che ritornano nei propri ruoli, con interpretazioni di buon livello, ritroviamo David Ramsey, Emily Bett Rickards e John Barrowman; mentre fatica ancora Willa Holland, con un'interpretazione poco convincente.Tra le nuove entrate nella serie e personaggi a cui è stato dato maggior spazio, a spiccare è l'interpretazione di Echo Kellum, autore di una buona caratterizzazione del personaggio.Anche in questa stagione non poteva mancare il villain di turno, che trova in Neal McDonough il suo interprete e autore di una prova di buon livello e costante nel corso dell'intera stagione.Comunque nel complesso l'intero cast riesce ad avere una buona affinità nell'arco di questa quarta stagione.Gli effetti speciali visivi, trattandosi di una serie televisiva, sono realizzati abbastanza bene, anche se lontani parenti di una possibile produzione cinematografica di alto livello e budget.
Consigliato: Si può vedere.

venerdì 15 luglio 2016

The Flash - Stagione 2


Titolo Originale: The Flash
Regia: Ralph Hemecker, Jesse Warn, John F. Showalter, Stefan Pleszczynski, Steve Shill, J.J. Makaro, Dermott Downs, Kevin Tancharoen, Rob Hardy, Michael A. Allowitz, Rachel Talalay, Millicent Shelton, Hanelle M. Culpepper, Glen Winter, Alice Troughton, Armen V. Kevorkian, Kevin Smith, Antonio Negret
Attori: Grant Gustin, Candice Patton, Danielle Panabaker, Carlos Valdes, Tom Cavanagh, Jesse L. Martin, Rick Cosnett, Patrick Sabongui, John Wesley Shipp, Robbie Amell, Victor Garber, Wentworth Miller, Stephen Amell, Emily Bett Rickards, David Ramsey, Keiynan Lonsdale, Teddy Sears, Violett Beane, Shantel VanSanten
Genere: Avventura, Azione
Paese: USA
Anno: 2015-2016
Durata: 40 Minuti
Numero Di Episodi: 23
Trama: Dopo aver salvato Central City, Barry(Grant Gustin) riprende la "solita" routine, ma una nuova minaccia è all'orizzonte e metterà a dura prova Flash ed il suo team.
Giudizio finale: La seconda stagione di "The Flash" inizia da dove era terminata la prima, dando una continuità temporale alla storia narrata e coinvolgendo lo spettatore per l'intera seconda stagione, con una storia appassionante, anche se nelle puntate conclusive c'è un piccolo calo.Come nella prima stagione, anche in questa troviamo numerosi cambi alla regia nel corso delle singole puntate, ma lo stile non si discosta troppo da una puntata all'altra, mantenendo un buon ritmo che riesce a dare una buona scorrevolezza alla serie.Grant Gustin è autore di un'interpretazione abbastanza convincente, in linea con quanto mostrato nella stagione d'esordio ed è ben supportato, anche in questa stagione, da Candice Patton, Danielle Panabaker, Carlos Valdes, Tom Cavanagh e Jesse L. Martin, autori di singole interpretazioni convincenti e di un buon affiatamento nel corso delle singole puntate.Tra le new entry troviamo Teddy Sears, Keyinan Lonsdale e Violett Beane, che hanno avuto un buon impatto nella serie, facendo un ottimo lavoro e soprattutto con Teddy Sears a dare una impronta decisiva per la buona riuscita di questa seconda stagione.Gli effetti speciali visivi sicuramente non sono di grandissimo impatto visivo, ma trattandosi di una produzione televisiva sono realizzati abbastanza bene.
Consigliato: Si può vedere.

giovedì 14 luglio 2016

It Follows





Ok, onesto. Durante i primi 20 minuti di visione di It Follows stavo maledendo me stesso per essermi fatto trascinare dalle critiche super positive provenienti da oltre oceano (dove il film è uscito nel 2015): "il miglior horror dell'anno", "uno dei migliori horror-thriller di sempre", "il capolavoro del cinema horror contemporaneo". Mentre quei primi 20 minuti scorrevano lentamente e senza particolari emozioni, l'eco di quelle frasi lette in favore del film di David Robert Mitchell continuava ad essere presente nella mia testa e mi ha fatto desistere dall'interrompere la visione. E poi, a sorpresa, la magia: It Follows inizia ad ingranare e diventa prepotentemente, ed in modo devastante, il migliore film thriller-horror degli ultimi anni. Thriller, più che horror vero e proprio: psicologicamente è molto forte, inquietante e altamente adrenalinico.
La storia è ambientata in una periferia americana, dove Jay, dopo aver fatto l'amore con Hugh, uno strano ragazzo con cui stava uscendo, si risveglia legata ad una sedia; qui Hugh le spiega che da quel momento una "cosa" la inseguirà e l'unico modo per salvarsi è passarla a qualcun'altro, andandoci a letto, proprio come lui ha fatto con lei. Per Jay è l'inizio di una spirale di orrore da cui cerca di uscirne fuori con l'aiuto dei suoi amici ma che sembra impossibile da sconfiggere.
Ce ne fossero di thriller-horror come It Follows: superata l'impasse iniziale, il film tiene incollati allo schermo e in alcune scene riesce anche a far venire i brividi allo spettatore, grazie alla resa credibile del "male", inserito in maniera brillante nella quotidianità e nell'imprevedibilità del mondo odierno. Il resto lo fanno perfettamente la regia di David Robert Mitchell, con alcuni passaggi da urlo, efficace, attenta e con movimenti di macchina da far studiare nelle scuole di cinema, la fotografia curata da Mike Gioulakis e soprattutto le musiche del trentenne Disasterpeace, inesorabili e perfette nell'accompagnare ogni scena di It Follows.
Il cast, composto per lo più da attori emergenti, fa ampiamente il suo dovere, agevolato da una sceneggiatura (firmata sempre da David Robert Mitchell) che rende molto credibili i vari personaggi e soprattutto descrive in modo meraviglioso questa "cosa" ultraterrena, minaccia incomprensibile e allo stesso tempo angosciante.
Quando il cinema viene fatto in maniera brillante non si può far altro che applaudirlo: e It Follows, per gli appassionati di genere thriller-horror, è un film da non perdere.

SCENA CULT: la visione nella stanza di Jay

FRASE CULT: "It could look like someone you know or it could be a stranger in a crowd. Whatever helps it get close to you."

VOTO FINALE: 7,5

martedì 12 luglio 2016

Cattivi vicini 2



Sono passati 5 anni dalle vicende narrate nel primo film e Mac e Kelly stanno cercando di vendere la loro casa. Kelly è nuovamente incinta e quindi la coppia ha deciso di trasferirsi in una casa più grande. Due compratori sono interessati alla casa ma prima di finalizzare l'accordo vogliono attendere 30 giorni per vedere se qualcosa dell'abitazione non li soddisfa. Non dovrebbero esserci grossi problemi, sennonché la vecchia casa di fianco, che precedentemente ospitava una confraternita, diventa la sede di una sorellanza, un gruppo di ragazze del primo anno che hanno deciso di fondare la Kappa Nu, guidate dalla ribelle Shelby e che hanno come mentore il redivivo Teddy Sanders.
Cattivi vicini, uscito a metà del 2014 e campione di incassi (270 milioni di dollari incassati in tutto il mondo) e di critica, segnò la nascita del duo Seth Rogen - Zac Efron, tanto disassortito quanto perfettamente funzionale. E la "coppia" ritorna per Cattivi vicini 2, diretto sempre da Nicolas Stoller e sceneggiato, tra gli altri, dallo stesso Rogen e da Evan Goldberg.
La storia di base di Cattivi vicini 2 è la stessa del precedente film; ovviamente in questo secondo capitolo la ricerca di dare vita ad un qualcosa di diverso, soprattutto nelle gag e nelle battute, a volte svilisce e rallenta il film, troppo preso a cercar di far ridere a tutti i costi, badando poco alla leggerezza che una commedia del genere dovrebbe garantire. La trama a tratti è un po' infantile, accompagnata da dialoghi al limite dell'assurdo, però Cattivi vicini 2 ha dalla sua il carisma, l'autorevolezza e la bravura di Seth Rogen e Zac Efron, molto bravi a rendere delle situazioni surreali delle vere e proprie scene cult, esilaranti e in certe occasioni geniali; e soprattutto entrambi capaci di "prendersi in giro" senza problemi.
Tralasciando le gag forzate, Cattivi vicini 2 resta comunque un film spassoso e gode anche delle ottime capacità dimostrate da Chloë Grace Moretz e Rose Byrne, quest'ultima perfetta (come nel primo film) nel ruolo assegnato.
Il punto di forza di Cattivi vicini 2 è assolutamente l'affiatamento tra gli attori che recitano all'interno della pellicola: il loro divertimento nel girare ogni scena è palese e aiuta a rendere godibile il film. Un film comunque sicuramente inferiore al primo: tra i due è Cattivi vicini il film da ricordare. 

SCENA CULT: i Minions 

VOTO FINALE: 6

sabato 9 luglio 2016

Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra



Le tartarughe sono tornate. 2 anni dopo Tartarughe Ninja, che segnò il riavvio della serie cinematografica basata sui fumetti di Kevin Eastman, tornano nelle sale cinematografiche le quattro tartarughe mutanti con Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra, diretto (diversamente dal primo) da Dave Green, sceneggiato da Josh Appelbaum e André Nemec (che curarono la sceneggiatura anche del film del 2014) e prodotto, ancora una volta, da Michael Bay.
Il film è ambientato un anno dopo gli eventi narrati in Tartarughe Ninja, finito con la sconfitta e l'incarcerazione di Shredder; durante il trasferimento di quest'ultimo in un'altra prigione, viene liberato dallo scenziato Baxter Stockman e tramite un ingegnoso apparecchio per il teletrasporto viene trasferito in un'altra dimensione. Qui, il potente alieno Krang lo mette al corrente della presenza, sulla terra, di un potente macchinario che potrebbe aprire un portale tra le due dimensioni e consentire a Krang e a Shredder stesso di governare sul pianeta. Toccherà ancora una volta alle Tartarughe Ninja, aiutati da April O'Neil, Vernon Fenwick (che per un accordo fatto con i quattro fratelli si è preso il merito di aver sconfitto Shredder l'anno prima) e la new entry Casey Jones (ufficiale della polizia e giocatore di hockey), a provare a fermare i piani di Shredder e Krang.
Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra si rimette un po' in carreggiata dopo il leggero sbandamento di Tartarughe Ninja che, per carità, non aveva sfigurato, ma non era stato un film indimenticabile. I piccoli punti deboli di quella pellicola si sono trasformati in punti di forza di questo sequel: la trama, sebbene non trascendentale, non risulta scontata e non si prende troppo sul serio; il clima è stato ricreato alla perfezione, privilegiando le scene di lotta e di adrenalina pura che i fumetti (e la serie animata) avevano rappresentato in maniera brillante; la regia di Dave Green, diversamente da quella di Jonathan Liebesman, da una propria impronta alla pellicola e cura la maggior parte delle scene in maniera chiara e limpida, non tralasciando nulla e sfruttando a pieno la nuova linfa "action" data alla sceneggiatura; infine, anche se magari non sarà uno dei meriti della buona riuscita di Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra, bisogna sottolineare il rientro in "carreggiata" di Megan Fox, totalmente insipida in Tartarughe Ninja ed invece in costante risalita in questo film.
Il problema, in realtà, è più un discorso demagogico e generale: ormai siamo letteralmente invasi da film su supereroi che fruttano, e anche parecchio, in termini di botteghino (e alcuni anche in termini di critica) ma rischiano di generalizzare trame e sceneggiature di film (e serie tv) e ridurre tutto alla mera goduria visiva che è bella, è adrenalinica, coinvolge, ma non lascia una sensazione di sorpresa e stupore nello spettatore, ormai abituato a questi tipi di trama.
Questo era un discorso generale, comunque Tartarughe Ninja - Fuori dall'ombra resta un film godibile e piacevole e un buon crescendo dopo i fasti del primo film della serie. 

SCENA CULT: la partita dei Knicks 

FRASE CULT:
Raffaello: "What would Vin Diesel do? No regrets, no fear!" 

VOTO FINALE: 6,5

giovedì 7 luglio 2016

Quantico - Stagione 1


Titolo Originale: Quantico
Regia: Marc Munden, Stephen Kay, Jennifer Chambers Lynch, Rachel Morrison, David McWhirter, Peter Leto, Patrick R. Norris, James Whitmore Jr., Paul A. Edwards, Thor Freudenthal, Jamie Payne, Jamie Barber, Steve Robin, Félix Enriquez Alcala, P.J. Pesce, J. Miller Tobin, Ron Underwood, Holly Dale, Larry Teng
Attori: Priyanka Chopra, Jake McLaughlin, Aunjanue Ellis, Josh Hopkins, Yasmine Al Massri, Johanna Braddy, Tate Ellington, Graham Rogers, Jacob Artist, Anabelle Acosta, Mark Pellegrino, Li Jun Li, Rick Cosnett, Lenny Platt, Marcia Cross
Genere: Drammatico, Thriller
Paese: USA
Anno: 2015-2016
Durata: 40 Minuti
Numero Di Episodi: 22
Trama: Un nuovo gruppo di reclute dell'FBI inizia il corso di addestramento per entrare nell'agenzia.Purtroppo, tra di essi sembra nascondersi un terrorista, che da li ad un anno progetterà un attentato di grandi proporzioni.
Giudizio finale: "Quantico" è una serie ideata da Joshua Safran e si articola su due linee temporali ben distinte.La serie partendo da un buono spunto, con il passare delle puntate si intreccia troppo, risultando così troppo eccessiva e poco realistica, con il risultato finale di far perdere l'interesse iniziale dello spettatore.Alla serie lavorano numerosi registi, bravi a gestire le due linee temporali e usandole in modo appropriato, ma limitandosi nel complessivo a fare il compitino, sebbene ogni singolo episodio sia abbastanza scorrevole.Priyanka Chopra è la protagonista della serie, ma la sua interpretazione è più che dimenticabile, poichè non riesce a dare grande caratterizzazione al proprio personaggio e non riesce a risultare credibile.Priyanka Chopra è supportata da Jake McLaughlin, Aunjanue Ellis, Josh Hopkins, Johanna Braddy, Tate Ellington e Graham Rogers, anch'essi sullo stesso piano della protagonista, con interpretazioni poco convincenti e sicuramente rivedibili.
Consigliato: No, si può passare oltre.

mercoledì 6 luglio 2016

Now you see me 2



I Cavalieri sono tornati. Sono passati 3 anni dall'uscita al cinema di Now you see me, piccolo capolavoro di genere che riportò in auge l'illusionismo sul grande schermo. Cambia la regia, da Leterrier si passa a Jon M. Chu, cambia (sostanzialmente) un personaggio, fuori Isla Fisher e dentro Lizzy Caplan, non cambiano i colpi di scena, ma purtroppo Now you see me 2 non regge il confronto con il primo film. Troppo incasinato e a tratti un po' compassato per poter sperare di raggiungere i livelli toccati dal primo capitolo.
Diventati ormai dei ricercati da parte dell'FBI, i Cavalieri vivono nell'ombra, in attesa del prossimo colpo che l'Occhio dovrà comunicare loro tramite ["ATTENZIONE SPOILER PRIMO FILM"] Dylan (che abbiamo scoperto non essere un poliziotto dell'FBI); l'occasione giusta si presenta quando bisogna smascherare un corrotto magnate della tecnologia. Lo spettacolo, però, si trasforma in una trappola, che li porta "magicamente" a Macao, dove dovranno recuperare un chip per conto di Walter Mabry, in cambio della libertà.
L'inghippo, questa volta, sta proprio nella sceneggiatura, da un potenziale enorme che onestamente non viene ben sfruttato, con l'inserimento di colpi di scena poco incisivi ed alcuni intrecci e intrighi a volte non del tutto chiari. La regia di Chu non eccelle in qualità, limitandosi a svolgere il compitino e scavando una distanza siderale con il suo predecessore Leterrier; se quest'ultimo era stato molto bravo a gestire e a dare un'impronta ben precisa al primo capitolo, Chu non riesce a dare un'anima vera e propria a Now you see me 2, imbrigliato da una sceneggiatura che da spazi troppo ampi ai dialoghi e alle spiegazioni e poco all'azione.
Il cast di Now you see me 2 si conferma all'altezza, con Lizzy Caplan perfetta ad integrarsi ed inserirsi bene nel gruppo e Daniel Radcliffe buonissima controparte. Da sottolineare che il feeling tra i vari attori è eccezionale e ciò aiuta ad innalzare un po' il livello del film.
Film che comunque resta sufficiente, ma, come già detto, il potenziale era enorme: Now you see me 2 è sicuramente un passo indietro rispetto a Now you see me, la speranza è che si raddrizzi la rotta, perché sarebbe un peccato sprecare tutto ciò che di buono è stato realizzato 3 anni fa e anche quel poco che ha questo nuovo capitolo. 

SCENA CULT: il numero nel caveau 

FRASE CULT: "Everyone has a button you push and they go blind. Yours was ego." 

VOTO FINALE: 6

lunedì 4 luglio 2016

Tutti vogliono qualcosa



Richard Linklater ritorna negli anni settanta-ottanta. 23 anni dopo La vita è un sogno (Dazed and confused il titolo orginale), film cult che raccontava l'ultimo giorno di liceo di un gruppo di ragazzi, il regista e sceneggiatore texano torna a raccontare la gioventù di fine anni settanta/inizio anni ottanta con Tutti vogliono qualcosa, uscito negli Stati Uniti lo scorso marzo (qui in Italia è arrivato solamente a giugno) e sequel "spirituale" del film del 1993.
Il film è ambientato alla Southeast Texas University, durante il primo weekend da matricola di Jake, lanciatore entrato nella famosa squadra di baseball dell'università. Ambientato nell'arco di tre giorni, Tutti vogliono qualcosa racconta le vicende di questi ragazzi, alle prese con il baseball, ma soprattutto con droga, alcool, sesso e, in alcuni casi, con l'amore.
Tutti vogliono qualcosa strizza l'occhio, per ambientazione e sviluppo delle vicende, ad Animal House, non riuscendo però ad ergersi ai livelli del film di John Landis datato 1978. Purtroppo il confronto è un tantino impietoso: Tutti vogliono qualcosa non riesce a coinvolgere a pieno (anche perché manca di una vera anima comica alla John Belushi), risultando in alcuni passaggi noioso e troppo approssimativo, anche a causa di una trama non sempre originale e ben amalgamata. I momenti brillanti nel film non mancano, ma purtroppo peccano in continuità, con salti narrativi a volte bizzarri ed un montaggio delle scene a tratti approssimativo: dare ritmo alla pellicola con numerosi cambi di scena e di riprese alla fine ha sortito, purtroppo, l'effetto contrario.
C'è anche qualcosa di positivo però in Tutti vogliono qualcosa: la perfetta rappresentazione dell'epoca, con un attenzione ai particolari estremamente brillante; una colonna sonora degna dei migliori film di genere; la performance di Glen Powell, spalla del protagonista Jake, e autore di una prova maiuscola, all'interno comunque di una prestazione generale (del cast) molto soddisfacente.
Tutti vogliono qualcosa non è un film completamente da buttare, ma resta la sensazione che si potesse fare qualcosa in più per rendere più accattivante e indelebile il film. 

SCENA CULT: nella stanza di Willoughby 

FRASE CULT: "We came for a good time, not for a long time." 

VOTO FINALE: 5,5