mercoledì 6 gennaio 2016
Quo vado?
È difficile spiegare il "fenomeno Zalone" nella sua totalità, come possa riuscire ogni volta, con ogni suo film, a sbancare il botteghino. Sicuramente la sua genuinità, aggiunta alla sua genialità, nel raccontare nel modo giusto (e leggero) la situazione italiana attuale è un suo punto di forza, unita ad una capacità sopraffina nel riuscire a far ridere (o sorridere) lo spettatore senza ricorrere ad espedienti volgari e privi di senso, tipici dei cinepanettoni italiani. Anche Quo vado?, film uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 1 gennaio, non si distanzia dalle "linee guida" dei film precedenti del comico barese e come con Sole a catinelle riesce a sbaragliare tutta la concorrenza cinematografica del momento e ad attestarsi su record di incassi mai visti prima.
La storia è quella di Checco, ragazzo cresciuto con il mito del posto fisso e che una volta raggiunto pensa di aver ormai realizzato ogni suo sogno. Ma alcune riforme politiche, tra cui quella sull'abolizione delle province, lo colgono impreparato: pur di non mollare il suo posto accetta le ripicche della dirigente Sironi che, pur di liberarsene, lo spedisce nei posti più disagiati. In uno di questi incontra la ricercatrice Valeria e, scoccato l'amore, la sua vita piano piano cambierà.
Miglior incasso nella giornata d'esordio al cinema, miglior primo weekend di sempre, 31 milioni di euro incassati nei primi 5 giorni di programmazione: tutto questo è Quo vado?, tutto questo è Checco Zalone. Uno Zalone che ha molti pregi: oltre all'essere un bravo sceneggiatore, punta tutto su una comicità a volte surreale ma assolutamente poco volgare, che riesce a mettere d'accordo grandi e piccini e ad impattare una vasta gamma di spettatori; e poi i suoi film hanno una durata media giusta e anche Quo vado?, con i suoi 85 minuti di durata, resta accessibile a chiunque e evita di tirare troppo per le lunghe una storia comunque leggera e divertente.
Come detto, il film è molto leggero ma mai banale o completamente disconnesso dalla realtà. La differenza sostanziale di Quo vado? con i precedenti film di Zalone (in particolare con gli ultimi due) è che, però, diverte meno, anche rispetto alle aspettative: se in "Che bella giornata" e "Sole a catinelle" si rideva di gusto per quasi tutta la totalità della pellicola, in Quo vado? si sorride, ovvio, ma non si arriva mai alla scena "epica" che faccia sperticare dalle risate lo spettatore.
Comunque va bene così, il film è vedibile e merita un voto più che sufficiente, anche perché, grazie ad una piccola evoluzione rispetto al passato del personaggio interpretato, Zalone dimostra di voler crescere, sia come sceneggiatore che come attore.
VOTO FINALE: 6+
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