martedì 9 febbraio 2016
L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo
Gli effetti della guerra fredda toccarono molti aspetti della vita americana, soprattutto a cavallo degli anni 50 e 60, quando si pensava fosse imminente una terza guerra mondiale e le due più grandi potenze del momento, Usa e Urss, erano ossessionate dal riuscire a scovare, dentro i propri confini, spie legate in qualche modo al nemico. La paura maggiore, negli Stati Uniti, la destava il comunismo. La lotta a tutto ciò che era filo-comunista è stato il filo conduttore di quegli anni e, come raccontato anche molto bene dal recente Il ponte delle spie, chi professava la propria simpatia per il partito comunista veniva tacciato di tradimento. A tutto ciò non si sottrasse neanche Hollywood: la Commissione per le attività antiamericane, dopo vari processi, alcuni al limite del surreale, riversò la sua collera su tutti i personaggi dello star system che in qualche modo si professavano a favore degli ideali comunisti. Fu così che Dalton Trumbo, uno dei più famosi e bravi sceneggiatori del momento, ed altri 9 colleghi si opposero a questa caccia alle streghe della Commissione, rifiutandosi di rispondere alle domande della stessa e finendo in questo modo nella lista nera, il che li tagliò fuori dal mondo hollywoodiano e li costrinse, anche, ad una più o meno lunga detenzione.
L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo (cui da adesso in poi ci riferiremo col titolo originale Trumbo), racconta la vita dello sceneggiatore Dalton Trumbo, focalizzandosi maggiormente sui 13 anni in cui fu costretto (oltre a passare 11 mesi in carcere) a scrivere sceneggiature sotto vari pseudonimi, continuando comunque a combattere i soprusi della Commissione e del Congresso americano.
Tratto dalla biografia omonima di Bruce Alexander Cook, Trumbo è diretto da Jay Roach, conosciuto principalmente per aver diretto pellicole più sullo stile commedia demenziale e qui alla prima vera grande prova cinematografica col genere drammatico-biografico. E la risposta è assolutamente positiva. Trumbo ha un gran bel ritmo, con pochissimi momenti morti e alcune sequenze da antologia; ciò che manca, paradossalmente visto che è un film biografico, è la vera presa di coscienza della realtà narrata: alcuni fatti vengono raccontati con un po' troppa leggerezza e ci si sofferma poco sulle crudeltà che Dalton Trumbo ha dovuto subire. Detto ciò, bisogna invece lodare la fotografia Jim Denault, che riproduce fedelmente e senza sbavature la realtà hollywoodiana del tempo, amalgamandosi benissimo con la regia di Roach e risultando la reale protagonista della pellicola.
Protagonista che in realtà è il sempre bravo Bryan Cranston, la cui interpretazione di Dalton Trumbo gli è valsa la candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista: dei 5 candidati probabilmente è lui quello che la merita maggiormente, perché la sua prova di un personaggio così tanto complicato come Trumbo sarebbe da proiettare in tutte le scuole attoriali del mondo. Cranston riesce ad immedesimarsi così bene in Trumbo che resta difficile distinguire l'attore dal personaggio, presta anima e corpo all'energia, alla voce e all'egocentrismo di questo sceneggiatore "maledetto", riuscendo nel difficile compito di non prevaricarlo.
A supportare Cranston, in Trumbo, vi è un cast di assoluto livello, da cui spiccano una sempre incisiva Helen Mirren e uno strepitoso John Goodman che, nonostante non abbia tantissime scene, riesce a risaltare in maniera impressionante.
Trumbo non è un capolavoro, sia chiaro: ma ci sono tante piccole cose nel film che ne rendono piacevole la visione.
SCENA CULT: Hymie King che fa valere le sue ragioni quando gli chiedono di licenziare Trumbo
DIALOGO CULT:
Ian McLellan Hunter: "I hate the title."
Nikola Trumbo: "Me too."
Dalton Trumbo: "Why? What's with it?
Ian McLellan Hunter: "The princess and the peasant."
Dalton Trumbo: "Yes!"
Ian McLellan Hunter: "Come on Trumbo. It sounds like a puppets show."
Dalton Trumbo: "Then change it."
Ian McLellan Hunter: "I already did."
Dalton Trumbo: "Really? You think this title is better? Roman Holiday..."
Nikola Trumbo: "I like it."
Dalton Trumbo: "Who invited you?"
Ian McLellan Hunter: "I did. She's my favorite Trumbo"
VOTO FINALE: 7+
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