lunedì 2 gennaio 2017
Mechanic: Resurrection
Jason Statham. L'unico reale motivo per vedere Mechanic: Resurrection. Cioè, l'unico reale motivo è ritrovare Statham in forma come ai bei tempi, in cui da solo e contro tutti riesce ad avere la meglio e uscirne senza graffi. Il resto, di Mechanic: Resurrection, è facilmente dimenticabile. Uscito ad agosto negli Stati Uniti e a fine novembre qui in Italia, Mechanic: Resurrection è diretto dal cineasta tedesco Dennis Gansel, al primo lungometraggio fuori dai confini tedeschi, ed è il sequel del film del 2011 Professione assassino (The Mechanic il titolo originale), che a sua volta era il remake della pellicola del 1972 con protagonista Charles Bronson.
E quindi ritroviamo in azione Arthur Bishop, il miglior sicario del mondo a far sembrare i suoi omicidi degli incidenti. Dopo essere riuscito a nascondere le sue tracce, inscenando la propria morte, Bishop si ritrova alle calcagna un certo Riah Crain, che lo costringe a commettere alcuni omicidi per suo conto dopo aver preso in ostaggio la donna di cui si è innamorato. Per Bishop è il momento di tornare in azione.
Purtroppo siamo qui a parlare di un film non altezza del precedente e incredibilmente senza mordente, nonostante le premesse ed una trama che dovrebbe garantire già di per sé quella dose di adrenalina e di azione adatte ad un film del genere. In realtà solamente grazie all'affidabilità di Jason Statham Mechanic: Resurrection non si è trasformato in un completo disastro, perché la regia di Gansel è molto scolastica e ha pochi momenti di qualità e la sceneggiatura firmata Philip Shelby fa acqua da tutte le parti, con scene totalmente piatte e soprattutto con un'infinità di tempo sprecato nel tentare di far innamorare Jason Statham e Jessica Alba, anch'essa poco incisiva come un po' tutto il film. Del cast, oltre a Statham, da salvare è sicuramente Tommy Lee Jones: in scena resta poco, ma la sua interpretazione è da incorniciare.
Poca cosa Mechanic: Resurrection. Come detto, piacerà sicuramente ai fan di Jason Statham, ma non pensate di trovare una storia anche minimamente attrattiva.
SCENA CULT: la missione a Sidney
FRASE CULT: "I’ve spent my whole life setting up people to die."
VOTO FINALE: 5
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