venerdì 27 gennaio 2017

Collateral beauty


Non penso che Collateral beauty sia un brutto film. Penso solo che a volte il troppo, se non stroppia, rende difficile poi una semplificazione. Beh, Collateral beauty ha in sé troppe anime e la complessa struttura della trama (e il poco tempo a disposizione che si ha in un film) non riesce a dare a tutte queste anime una completa rappresentazione. Resta comunque un buon lavoro quello fatto dal regista David Frankel e dallo sceneggiatore Allan Loeb ma è ben lontano dall'essere un capolavoro e, considerando il cast a disposizione, tutti i presupposti per compierlo c'erano.
Come detto, Collateral beauty vive su più livelli, su più storie: quella principale vede come protagonista il dirigente pubblicitario Howard Inlet, diventato depresso e solitario dopo la morte della giovanissima figlia e scostante nei confronti dei suoi 3 migliori amici, nonché partner commerciali, Whit, Claire e Simon. Questi ultimi, dopo aver scoperto che Howard ha scritto delle lettere al Tempo, all'Amore e alla Morte, decidono di assoldare 3 attori che possano impersonare queste entità e possano riuscire a smuovere il loro amico.
Collateral beauty è una rivisitazione, molto alla larga, di A Christmas carol di Charles Dickens, dove, invece dei fantasmi dei vari Natali, vengono rappresentate le 3 entità a cui il protagonista Howard ha scritto. Allo stesso tempo, però, le stesse 3 entità aiuteranno anche i 3 amici di Howard, dando una scossa anche alle loro vite. Ecco, tutto ciò poteva e doveva essere rappresentato meglio, le varie situazioni personali dei tre amici di Howard hanno pochissimo spazio e a volte molto approssimativo. Si poteva sicuramente fare di più, sfruttando anche le capacità di attori del calibro di Edward Norton, Kate Winslet e Michael Peña, comunque convincenti ma lasciati troppo "da parte". Will Smith è Will Smith: convincente, drammatico al punto giusto, perfetto nella sua interpretazione della depressione di Howard, difficilmente fuori contesto.
Collateral beauty è un dramma circondato da un alone di magia che si lascia vedere e scorre senza intoppi. Con un bel colpo di scena...attenzione però a chi ha le lacrime facili. 

SCENA CULT: il video 

DIALOGO CULT:
Aimee: "I'm love and I'm the fabric of life... Love is the reason for everything."
Howard: "I felt you everyday when she laughed and you broke my heart!"
Aimee: "I was there in her laugh but I'm also here now in your pain." 

VOTO FINALE: 6+

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