domenica 8 gennaio 2017

Il GGG - Il grande gigante gentile




Non sono del tutto soddisfatto di Il GGG - Il grande gigante gentile, nuovo film di Steven Spielberg uscito qui in Italia lo scorso 30 dicembre. Una buona favola, infarcita però da troppe spiegazioni, sottoforma di un eccesso di dialoghi che a tratti appesantiscono il film. Restano in positivo i soliti tratti distintivi della regia di Spielberg ed un buonissimo uso della CGI, racchiuso nella perfetta rappresentazione proprio di GGG, interpretato in maniera ottimale da Mark Rylance. Ma alcuni ingranaggi non si incastrano alla perfezione e Il GGG risulta un po' carente in alcuni passaggi e raggiunge il suo peggio, suo malgrado, nella scena ambientata a Buckingham Palace. Ma andiamo con ordine.
La protagonista di Il GGG è l'orfana Sophie, la quale, insonne, una notte scopre aggirarsi per le strade di Londra un gigante. Quest'ultimo, vistosi scoperto, decide di rapirla dall'orfanotrofio e portarla con sé nel mondo dei giganti. Tra i due si sviluppa una bellissima amicizia ma i due dovranno stare molto attenti agli altri giganti presenti in questo mondo: perché se GGG (come viene ribattezzato da Sophie) è un gigante buono che si nutre solamente di verdura, gli altri giganti si nutrono di carne umana, con una predilizione particolare per i bambini.
Si parte da un libro del 1982, Il GGG, scritto da Roald Dahl; dopo vari tentativi di trasposizioni cinematografiche del romanzo dello scrittore inglese, nel 2011 la Dreamworks ne acquisisce i diritti e, nel 2014, affida il progetto a Steven Spielberg. La scelta è buona, non è la regia di Spielberg a non rendere convincente Il GGG, anzi il regista di E.T. è come sempre il valore aggiunto e, anche se l'ultimo film ambientato nel mondo delle favole lo diresse nel 1991 (Hook, ndr.), si dimostra molto abile nel maneggiare questo tipo di storie, traendo il massimo da ciò che realmente è il punto debole di questa pellicola: la sceneggiatura. Firmata dalla compianta Melissa Mathison (si, proprio la sceneggiatrice di E.T. scomparsa nel 2015), la sceneggiatura di Il GGG presenta alcuni buchi e alcuni passaggi a vuoto (e statici) che appesantiscono la pellicola e non consentono al film di esercitare una presa maggiore sullo spettatore. Lasciano insoddisfatti.
Il GGG è un film leggero, sincero, molto fantasioso: piacerà nettamente più ai bambini e forse non era proprio l'obiettivo principale di Steven Spielberg, il quale magari sperava in una maggiore omogeneità di pubblico. 

SCENA CULT: il mondo dei sogni 

DIALOGO CULT:
Sophie: "What's in those jars?"
The BFG: "Dreams."
Sophie: "Dreams aren't things!"
The BFG: "Is that right?" 

VOTO FINALE: 6

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