martedì 26 luglio 2016

Una spia e mezzo



The Rock ormai è diventato un'icona imprescindibile e un mostro attoriale di alto livello. Questo non significa che vincerà un Oscar da qui al breve o lungo termine (felice di essere smentito in futuro), ma riesce sempre a risultare perfetto e credibile in ogni film, a catalizzare positivamente l'attenzione sui personaggi da lui interpretati. Ed è soprattutto sulla vena comica e autoironica di The Rock che si posa il film Una spia e mezzo (titolo originale, personalmente migliore, Central Intelligence), diretto da Rawson Marshall Thurber, già regista del film cult Palle al balzo e del recente Come ti spaccio la famiglia.
Una spia e mezzo è un film "di coppia", con protagonisti lo stesso The Rock e il sottovalutato, a livello comico, Kevin Hart, entrambi interpreti di due compagni di liceo che si ritrovano a pochi giorni dalla riunione ventennale della scuola. Al liceo Calvin (Kevin Hurt), soprannominato "Freccia d'oro", era la miglior promessa della scuola, mentre Robbie (The Rock) era il super ciccione vittima di bullismo che il solo Calvin tentò di difendere. Quello che Calvin non sa è che Robbie, il cui nome ora è Bob Stone, è un agente della CIA e finisce, suo malgrado, nel bel mezzo di una missione di quest'ultimo, intento a sventare un pericoloso piano criminale.
Quella che potrebbe sembrare una trama classica e scontata, in fin dei conti si tramuta in un film sufficentemente divertente, grazie alle buonissime doti del duo Hurt-Johnson e all'archetipo delle commedie firmate Rawson Marshall Thurber, bravo a dare sempre ritmo e azione alla storia e a riempire le interazioni tra i protagonisti di gag e battute senza respiro: magari qualche gag e qualche battuta non fa breccia nel cuore dello spettatore, ma è fisiologico che alcune scene riescano meglio di altre.
Una spia e mezzo è un film che ha di base una storia abbastanza leggera ma risulta comunque godibile e mai noiosa, grazie, come detto, all'autoironia dei due attori protagonisti, anche se a tratti il feeling non è sempre dei migliori. Non è un film da andare a vedere al cinema, questo è certo, però non è da buttare. 

SCENA CULT: la terapia di coppia dal "dottore" 

FRASE CULT: "You are Jason Bourne in shorts!" 

VOTO FINALE: 6

Nessun commento:

Posta un commento