sabato 23 luglio 2016

The legend of Tarzan




E vissero felici e contenti...ma non troppo. Almeno secondo The legend of Tarzan, film diretto da David Yates e in questi giorni nei cinema di tutto il mondo.
La storia di The legend of Tarzan, sceneggiata da Craig Brewer e Adam Cozad, è ambientata anni dopo il matrimonio di Tarzan, ora noto come John Clayton III, con Jane Porter (in Clayton) ed il loro trasferimento nella Londra di fine ottocento. Le pressioni del governo britannico e soprattutto dell'afroamericano George Washington Williams, portano i due coniugi a tornare nel Congo ospiti del governo belga, spinti dal desiderio di ritrovare vecchi amici e dalla decisione di Williams stesso nel provare la colpevolezza del Belgio in materia di schiavitù. Ma in Congo non troveranno solamente i vecchi amici, ma anche vecchi e nuovi nemici.
The legend of Tarzan può considerarsi un "film in bilico": è una pellicola abbastanza insipida ma comunque compie a pieno il suo principale dovere, cioè quello di intrattenere e non annoiare lo spettatore. Poi ci si potrebbe interrogare su tante cose: sul fatto che Tarzan è stato trasformato quasi in un super-eroe, sul politically correct che pervade la pellicola, su alcune forzature della trama, sul concetto di natura superiore alla città, eccetera eccetera, resta però il fatto che in realtà si va al cinema per essere intrattenuti e The legend of Tarzan non lascia l'amaro in bocca sotto quel punto di vista.
In realtà le pecche ci sono e sono evidenti.
Un film del genere non può in nessuna maniera avere una computer grafica di questo livello, completamente insufficiente e lontana parente della leggiadria e veridicità della CGI de Il libro della giungla, a cui The legend of Tarzan si rifà in molti passaggi.
La regia di David Yates, poi, non è eccezionale, con alcune scelte stilistiche da rivedere e una capacità pari allo zero di creare empatia tra i personaggi e lo spettatore. 
Infine il cast: Alexander Skarsgård non sfigura nel ruolo del protagonista Tarzan, dimostrando di saper tenere bene la scena ma anche dividerla abbastanza agevolmente, anche se forse il suo "eroe" è un po' troppo imbronciato e pallido; Margot Robbie risulta un po' piatta nell'interpretazione di Jane, ma è più colpa di una sceneggiatura, che ingabbia troppo il suo personaggio, che dell'attrice stessa; garanzie invece arrivano dalle interpretazioni di Samuel L. Jackson (George Washington Williams) e Christoph Waltz (Léon Rom) mai troppo caricaturali e soprattutto sempre tremendamente sul pezzo.
Tra i film al cinema al momento il consiglio è quello di vedere altro e non The legend of Tarzan: non regala niente di innovativo e si fa sempre in tempo a recuperarlo tra qualche anno. 

SCENA CULT: l'attacco finale 

FRASE CULT: "He is no normal man. He was thought to be an evil spirit, a ghost in the trees. No man ever started with less." 

VOTO FINALE: 6-

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