martedì 30 giugno 2015
Unfriended
L'horror corre su Skype. Grazie ad un espediente narrativo innovativo e ben confezionato, per la prima volta un film viene interamente girato con i protagonisti alle prese in una conversazione multipla di Skype: mentre i 6 ragazzi conversano tra loro, si infila nella conversazione (senza possibilità di essere estromesso) un utente sconosciuto con l'account di Laura Barns, amica del gruppo di giovani e morta suicida esattamente un anno prima. La notte di terrore per i 6 è appena iniziata.
Film presentato il 20 luglio 2014 in anteprima al Fantasia Festival ed uscito negli Stati Uniti lo scorso aprile (in Italia l'uscita è stata posticipata al 18 giugno), Unfriended, a fronte di una campagna di marketing imponente cominciata lo scorso gennaio, è riuscito nel solo primo giorno di programmazione negli Usa ad incassare 7 milioni di dollari (cioè sette volte il suo budget) e ad attestarsi come fenomeno cinematografico dell'anno.
Diretto da Levan Gabriadze e sceneggiato da Nelson Greaves, Unfriended è un horror ben concepito e con un buon livello di tensione che però, onestamente, non giustifica tutto questo battage mediatico intorno alla pellicola e soprattutto le molte critiche positive ricevute. La storia è molto lineare e assolutamente scontata, la regia è abbastanza fissa (il film è ambientato completamente nello schermo di un MacBook Air appartenente ad una delle protagoniste) e tutte le scene un po' più splatter/horror avvengono in pochi secondi e si concentrano nell'ultima mezz'ora di film. La recitazione dei sei ragazzi protagonisti non è da impazzire e da strapparsi i capelli e la lontananza (fisica) tra loro non aiuta sicuramente a creare una maggiore empatia con lo spettatore.
Unfriended resta un buon esperimento ma che non soddisfa a pieno le aspettative e lascia la consapevolezza che sia stata sprecata una buona occasione.
VOTO FINALE: 5,5
lunedì 29 giugno 2015
Affare Fatto
Titolo Originale: Unfinished Business
Regia: Ken Scott
Attori: Vince Vaughn, Tom Wilkinson, Dave Franco, Sienna Miller, June Diane Raphael, Nick Frost, James Marsden
Genere: Commedia
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 91 Minuti
Trama: Per salvare la sua attività, un uomo d'affari e i suoi due associati dovranno partire per la Germania per cercare di chiudere un importante affare.
Giudizio finale: "Affare Fatto" è diretto da Ken Scott, mentre la sceneggiatura è di Steve Conrad.Per Steve Conrad, sceneggiatore tra gli altri di "La Ricerca Della Felicità" e I Sogni Segreti Di Walter Mitty, si tratta di un piccolo passo indietro, sebbene la sceneggiatura non sia completamente negativa.Per quanto riguarda la regia, Ken Scott dirige in modo molto leggero questo film, non risultando invasivo e non forzando la mano, ma lascia che la storia prosegua da sola e lasciando la scena agli attori.I protagonisti del film sono Vince Vaughn, Tom Wilkinson e Dave Franco, con i primi due autori di una prova più che sufficiente, mentre il terzo risulta essere l'elemento di spicco, con un ruolo a volte un po' forzato, ma che all'interno del film funziona benissimo; inoltre i tre attori dimostrano un buon affiatamento.Si limitano al compitino, a fronte dei piccoli ruoli secondari interpretati, Sienna Miller, Nick Frost e James Marsden.
Consigliato: Si può guardare.
domenica 28 giugno 2015
Jurassic World
Il parco è aperto. La tagline di Jurassic World riassume benissimo il contenuto del film. 14 anni dopo Jurassic Park III e 22 dopo Jurassic Park, ritornano sul grande schermo i dinosauri creati dallo scrittore Michael Crichton, in un film diretto da Colin Trevorrow e che vede come produttore esecutivo Steven Spielberg.
E per la prima volta (finalmente oserei dire) il parco dei sogni di John Hammond è aperto al pubblico: sono passati dieci anni da quando la società InGen ha completato la progettazione e consentito al mondo intero di entrare a Jurassic World. Per cercare di attirare sempre più persone, viene concepito in laboratorio l'Indominus rex, creatura intelligente e pericolosa, creato miscelando insieme DNA di diverse specie di dinosauri. Quando quest'ultimo riesce a scappare dalla sua "gabbia" è chiaro che nessuno su Isla Nubar sia al sicuro.
Finalmente! Ci sono voluti 14 anni affinché il progetto di un quarto film su Jurassic Park andasse in porto e i famosi dinosauri creati da Crichton e portati sul grande schermo da Spielberg riprendessero vita. A fronte di un'imponente campagna di marketing e di un'alta carica di aspettative sulla pellicola, il flop poteva essere dietro l'angolo: ed invece Jurassic World è un gran bel film, ben fatto, ben diretto, ben recitato e che non delude assolutamente i fan della trilogia originale. Anche perché qui si parla di un sequel, non di un reboot, quindi, come tutti i sequel che si rispettino, anche in Jurassic World ci sono dei rimandi interessanti e "divertenti" ai 3 capitoli precedenti, piacevoli sorprese proprio per chi i primi tre film (soprattutto il primo) sui dinosauri li aveva adorati.
In tutto ciò è molto bravo Colin Trevorrow, con una regia stilisticamente perfetta e grazie ad una sceneggiatura (scritta insieme a Derek Connolly) senza sbavature. Jurassic World è un film abbastanza avvincente e dal buon ritmo, con zero momenti morti e con una colonna sonora all'altezza della situazione. E' logico, in film del genere, che la propria parte la debbano fare, ampiamente, gli effetti speciali: compito che l'Industrial Light & Magic (parte della LucasFilm) svolge in modo impeccabile, Jurassic World e i dinosauri del parco prendono vita in maniera entusiasmante e molto veritiera.
Protagonisti di Jurassic World sono, in prima istanza, Chris Pratt e Bryce Dallas Howard: entrambi danno prova di crescita professionale e riescono a creare l'alchimia giusta tra i due personaggi da loro interpretati, dando modo allo spettatore di immedesimarsi nelle vicende raccontate.
Come detto, tra lo scetticismo di molti critici, Jurassic World poteva rivelarsi un fallimento totale: ed invece siamo qui ad elogiare un film migliore del previsto e ad entusiasmarci nuovamente per il mondo dei dinosauri.
SCENA CULT: il giro di Zach e Grady con la girosfera
DIALOGO CULT:
Claire: "Corporate felt genetic modification would up the 'wow' factor."
Owen: "They're dinosaurs. 'Wow' enough."
VOTO FINALE: 7+
sabato 27 giugno 2015
Ex Machina
Titolo Originale: Ex Machina
Regia: Alex Garland
Attori: Domhnall Gleeson, Corey Johnson, Oscar Isaac, Alicia Vikander, Sonoya Mizuno
Genere: Drammatico, Fantascienza, Thriller
Paese: Regno Unito
Anno: 2015
Durata: 108 Minuti
Trama: Un giovane programmatore è selezionato per partecipare, per una settimana, al test di una nuova intelligenza artificiale.
Giudizio finale: "Ex Machina" segna l'esordio come regista di Alex Garland, autore anche della sceneggiatura.La sceneggiatura, sebbene parli di un tema portato al cinema in più occasioni, soprattutto ultimamente con Automata e Humandroid, pone la vicenda in un'ottica diversa.Esordio più che positivo alla regia per Alex Garland, molto bravo a districarsi negli ambienti ridotti in cui si svolge il film e, a fronte di un ritmo piuttosto lento, ad aggiungere momenti in cui la tensione sale, così da non far distrarre lo spettatore dalla storia, ma a coinvolgerlo maggiormente.L'intero film è sorretto dal trio di attori protagonisti della pellicola, Domhnall Gleeson, Oscar Isaac e Alicia Vikander.I tre sono bravi a non avere cali durante l'intera durata del film e dimostrano un discreto affiatamento, contribuendo con delle buone interpretazioni dei rispettivi personaggi al buon risultato finale.Niente male gli effetti speciali, realizzati in modo impeccabile.
Consigliato: Si può vedere.
venerdì 26 giugno 2015
La Piramide
Titolo Originale: The Pyramid
Regia: Grégory Levasseur
Attori: Ashley Hinshaw, Denis O'Hare, James Buckley, Christa Nicola, Amir K, Faycal Attougui
Genere: Horror, Thriller
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 89 Minuti
Trama: Un team di archeologi scopre un'antica piramide sepolta nel deserto, ma non sono pronti per quello a cui stanno andando incontro.
Giudizio finale: "La Piramide", girato come un falso documentario, è diretto da Grégory Levasseur, mentre Daniel Meersand e Nick Simon firmano la sceneggiatura.Grégory Levasseur, sebbene riesca a destreggiarsi abbastanza agevolmente in un ambiente claustrofobico, al suo esordio come regista non riesce a sfoderare una prova in grado di entusiasmare lo spettatore, il quale spera solo che il film finisca il più in fretta possibile.Questo è dovuto anche a causa di una sceneggiatura poco convincente, che nelle sue linee guida non brilla per originalità.Tutto il peso del film è sulle spalle di Ashley Hinshaw, Denis O'Hare, James Buckley e Christa Nicola, che non convincono nelle parti interpretate e non mostrano un grande affiatamento in scena.Ulteriore punto a sfavore per il film sono gli effetti speciali, realizzati in modo approssimativo e poco ben definiti.
Consigliato: No, meglio evitare.
giovedì 25 giugno 2015
Torno indietro e cambio vita
Se tornassi indietro nel tempo, cosa cambieresti della tua vita? E i cambiamenti che faresti inciderebbero positivamente sul tuo futuro?
Il film Torno indietro e cambio vita, diretto da Carlo Vanzina e scritto a quattro mani da quest'ultimo insieme al fratello Enrico, parte da questo pressupposto e si interroga sul come le azioni compiute nel passato possano ripercuotersi nel presente (o nel futuro) di ogni persona.
Richiamandosi a moltissimi film di genere (tra cui Ritorno al futuro e in maniera minore Non ci resta che piangere), i fratelli Vanzina partono dal desiderio di Marco di voler tornare indietro nel tempo ed evitare di conoscere sua moglie Giulia, che lo ha appena lasciato per un altro. Complice un incidente stradale si ritrova catapultato, insieme al suo migliore amico Claudio, 18 anni indietro (nel 1990), ancora studente e pochi giorni prima del "fatale" incontro con Giulia. L'occasione di evitare di innamorarsi di lei è così servita, anche se le cose non andranno così liscie come Marco si aspettava.
Torno indietro e cambio vita è una buona commedia, ben diretta e dalla durata non eccessiva (95 minuti), dove comunque la regia non è che debba farla da padrona, grazie ad una sceneggiatura che fa perfettamente da traino. Infatti Carlo Vanzina non sfodera chissà quali grandi accortezze registiche, accontentandosi di assecondare la storia narrata e limitandosi al ruolo di osservatore di ciò che avviene in scena.
La trama è buona, anche se a tratti ci si limita ad accattivarsi lo spettatore con scene che strappano più di una risata invece di andare a studiare maggiormente la vita dei ragazzi degli anni novanta, priva di tutti i "comfort" dei ragazzi di oggi. E questo è un peccato.
Per quanto riguarda il cast, una spanna sopra a tutti Ricky Memphis e (soprattutto) Max Tortora, vere anime comiche di Torno indietro e cambio vita, mentre Raoul Bova (che intepreta Marco) si limita a svolgere il suo compitino senza riuscire a risaltare più di tanto. Non del tutto convincente Giulia Michelini: la sua interpretazione di Giulia è un po' troppo "schizofrenica" e a tratti abbastanza forzata e onestamente da lei ci si aspettava di più.
Torno indietro e cambio vita, per chiudere, è un film leggero e comico al punto giusto, anche se si poteva fare di meglio.
SCENA CULT: non c'è una vera scena cult, ma i titoli di testa sono spettacolari
DIALOGO CULT:
Aldo (padre di Marco): "Ho appena visto lo spettacolo di Beppe Grillo in tv. M'ha fatto morì dalle risate"
Marco: "Pensa che nel 2015 Grillo si è buttato in politica e ha fondato un partito chiamato Movimento 5 Stelle"
Aldo (rivolto a sua moglie Patrizia): "Eh si...questo se fa proprio le canne"
VOTO FINALE: 6+
mercoledì 24 giugno 2015
Insidious 3 - L'Inizio
Titolo Originale: Insidious: Chapter 3
Regia: Leigh Whannell
Attori: Dermot Mulroney, Stefanie Scott, Lin Shaye, Leigh Whannell, Angus Sampson, Michael Reid MacKay, Hayley Kiyoko
Genere: Horror, Thriller
Paese: Canada, USA
Anno: 2015
Durata: 97 Minuti
Trama: Anni prima di aiutare la famiglia Lambert, Elise Rainier(Lin Shaye) aveva deciso di non usare più il suo dono, ma quando la giovane Quinn(Stefanie Scott) avrà bisogno di aiuto, Elise tornerà ad usare nuovamente il proprio dono.
Giudizio finale: "Insidious 3 - L'Inizio", prequel di Insidious e Oltre I Confini Del Male - Insidious 2, segna l'esordio alla regia per Leigh Whannell, autore, come per i precedenti capitoli, anche della sceneggiatura.Purtroppo la storia di questo terzo film della saga è solo un susseguirsi di cose viste e riviste e non riesce a coinvolgere lo spettatore.Per quanto riguarda la regia, Leigh Whannell continua sulla stessa strada intrapresa nei primi due capitoli da James Wan, ma i momenti di tensione sono pochi e prevedibili.Protagonisti di questo prequel sono Dermot Mulroney e Stefanie Scott, che si attestano su un livello piuttosto normale e non riescono a fornire delle interpretazioni tali da restare impresse nella mente dello spettatore.Lin Shaye, sempre presente nella saga, resta sullo stesso livello interpretativo dei precedenti film.Gli effetti speciali visivi sono realizzati abbastanza bene, risultando credibili.
Consigliato: No, si può non guardare.
martedì 23 giugno 2015
Accidental Love
Titolo Originale: Accidental Love
Regia: David O. Russell
Attori: Jessica Biel, James Marsden, Jake Gyllenhaal, Kurt Fuller, Tracy Morgan, Malinda Williams, Catherine Keener
Genere: Commedia
Paese: Regno Unito, USA
Anno: 2015
Durata: 100 Minuti
Trama: Una giovane cameriera(Jessica Biel) di una piccola cittadina dell'Indiana, si ritrova con un chiodo in testa e senza un'assicurazione medica per rimuovere il corpo estraneo.Dopo la visione di uno spot di un giovane politico, decide di partire alla volta di Washington D. C. per sottoporgli il proprio caso in cerca di una soluzione.
Giudizio finale: "Accidental Love", basato sul romanzo Sammy's Hill di Kristin Gore, è diretto da David O. Russell, accreditato come Stephen Greene; mentre la sceneggiatura porta la firma di Kristin Gore, Matthew Silverstein e Dave Jeser.Purtroppo la sceneggiatura proposta manca di mordente e la storia non riesce a far appassionare lo spettatore, che aspetta solo la fine del film.Per quanto riguarda la regia di David O. Russell si tratta di un clamoroso passo indietro dopo il grandissimo lavoro svolto con The Fighter, Il Lato Positivo e soprattutto con American Hustle; infatti il regista dirige questo film in modo anonimo e senza lasciare una particolare impronta.Ma i protagonisti della pellicola non sono esenti da colpe, poichè Jessica Biel e Jake Gyllenhaal sembrano interpretare ruoli troppo forzati, soprattutto il secondo, che finiscono in interpretazioni da dimenticare e sullo stesso piano dei due protagonisti si attestano anche chi come Scott Marsden, Kurt Fuller e Tracy Morgan ha un ruolo da comprimario.
Consigliato: No, da evitare.
giovedì 18 giugno 2015
Lo Hobbit: La Battaglia Delle Cinque Armate
Titolo Originale: The Hobbit: The Battle Of The Five Armies
Regia: Peter Jackson
Attori: Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, Ken Stott, Graham McTavish, William Kircher, James Nesbitt, Stephen Hunter, Dean O'Gorman, Aidan Turner, John Callen, Peter Hambleton, Jed Brophy, Mark Hadlow, Adam Brown, Orlando Bloom, Evangeline Lilly, Lee Pace, Cate Blanchett, Hugo Weaving, Christopher Lee, Ian Holm, Benedict Cumberbatch, Mikael Persbrandt, Luke Evans
Genere: Avventura, Fantasy
Paese: Nuova Zelanda, USA
Anno: 2014
Durata: 144 Minuti
Trama: Dopo aver risvegliato il drago Smaug e aver ripreso il controllo della Montagna Solitaria, Bilbo(Martin Freeman) e i tredici nani dovranno difendere l'immenso tesoro da un nutrito gruppo di pretendenti e combattere contro delle forze oscure.
Giudizio finale: "Lo Hobbit: La Battaglia Delle Cinque Armate", ispirato dal romanzo omonimo di J. R. R. Tolkien, è il terzo capitolo dopo Lo Hobbit: Un Viaggio Inaspettato e Lo Hobbit: La Desolazione Di Smaug.Come per i precedenti film troviamo Peter Jackson alla regia e la sceneggiatura è opera dello stesso regista, di Guillermo del Toro, di Philippa Boyens e di Fran Walsh.Nonostante le molte aggiunte per riuscire a far diventare il progetto de Lo Hobbit una trilogia, la storia scritta è molto coerente e risulta ben amalgamata; andando nello specifico di questo terzo capitolo, possiamo dire che come in precedenza il lavoro fatto in fase di scrittura è molto valido e il risultato finale non delude le attese.Peter Jackson si mantiene sugli stessi livelli dei film precedenti, riuscendo a coinvolgere lo spettatore per l'intera durata del film, dandogli anche un buon ritmo.Martin Freeman si dimostra ancora una volta all'altezza della situazione, sfoderando una grande interpretazione; ma non è da solo, infatti anche tutto il resto di attori che prendono parte alla pellicola forniscono interpretazioni di livello e contribuiscono al buon risultato finale.Ovviamente in un film del genere non possono mancare gli effetti speciali, realizzati in modo impeccabile.
Consigliato: Sì, da vedere.
mercoledì 17 giugno 2015
L'Ipnotista
Titolo Originale: Hypnotisören
Regia: Lasse Hallström
Attori: Tobias Zilliacus, Mikael Persbrandt, Lena Olin, Helena Af Sandeberg, Oscar Pettersson, Anna Azcárate, Jonatan Bökman, Eva Melander
Genere: Drammatico, Thriller
Paese: Svezia
Anno: 2012
Durata: 122 Minuti
Trama: Un poliziotto si avvale dell'aiuto di uno psicologo per risolvere un caso, nel quale è coinvolto un testimone traumatizzato dall'accaduto.
Giudizio finale: "L'Ipnotista", film tratto dall'omonimo romanzo di Lars Kepler, segna il ritorno di Lasse Hallström alla regia di un film svedese, mentre Paolo Vacirca e lo stesso regista firmano la sceneggiatura.La storia proposta allo spettatore risulta poco appetibile e con uno svolgimento abbastanza lento e la regia di Lasse Hallström non fa nulla per alleggerire la vicenda, anzi appesantisce la visione e le due ore di durata sembrano eccessive.Gli attori protagonisti del film, Tobias Zilliacus, Mikael Persbrandt e Lena Olin, sebbene dimostrino un affiatamento più che positivo e una buona recitazione, non riescono a fornire un'interpretazione tale da farla restare impressa nella memoria dello spettatore.Per quanto riguarda il cast non protagonista, si limita a fare il proprio compito senza grandi interpretazioni.
Consigliato: No, si può evitare.
martedì 16 giugno 2015
Lincoln
Titolo Originale: Lincoln
Regia: Steven Spielberg
Attori: Daniel Day-Lewis, Sally Field, David Strathairn, Joseph Gordon-Levitt, James Spader, Hal Holbrook, Tommy Lee Jones, John Hawkes, Jackie Earle Haley, Tim Blake Nelson, Joseph Cross, Jared Harris, Lee Pace
Genere: Biografico, Drammatico, Storico
Paese: India, USA
Anno: 2012
Durata: 150 Minuti
Trama: Durante la fase finale della Guerra di secessione americana, il presidente Lincoln(Daniel Day-Lewis) oltre a cercare di raggiungere la pace con gli Stati Confederati è impegnato nella lotta per l'approvazione alla Camera del tredicesimo emendamento della costituzione, atto ad abolire la schiavitù.
Giudizio finale: "Lincoln", film biografico su Abraham Lincoln ispirato dal libro Team Of Rivals: The Political Genius Of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin, è diretto da Steven Spielberg, mentre la sceneggiatura porta la firma di Tony Kushner.Per Tony Kushner si tratta della seconda collaborazione con Steven Spielberg, dopo l'esordio avvenuto nel 2005 con Munich.In questa occasione, partendo dal libro citato in precedenza, Tony Kushner si concentra soprattutto sugli eventi politici che hanno portato ad un evento che cambierà radicalmente la storia americana, riuscendo a creare un'ottima sceneggiatura.Per quanto riguarda la regia poco da dire, infatti Steven Spielberg confeziona un gran film, sebbene proceda abbastanza lentamente ed abbia una durata molto corposa ma il risultato finale è di gran livello.Calibri pesanti anche tra i vari protagonisti della pellicola con Sally Field, Tommy Lee Jones e Lee Pace autori di grandi interpretazioni; ma la ciliegina sulla torta è senza ombra di dubbio Daniel Day-Lewis, che per l'ennesima volta sforna una prestazione magistrale.A far conquistare altri punti alla pellicola ci sono i costumi, realizzati in modo impeccabile.Unica nota storta è il doppiaggio italiano, che in alcuni interpreti sembra non all'altezza di un film di tale levatura; peccato perchè in questo modo fa perdere un po' di appetibilità al film.
Consigliato: Si può vedere.
lunedì 15 giugno 2015
Liberaci Dal Male
Titolo Originale: Deliver Us From Evil
Regia: Scott Derrickson
Attori: Eric Bana, Édgar RamÍrez, Olivia Munn, Chris Coy, Sean Harris, Joel McHale, Mike Houston, Olivia Horton, Scott Johnsen
Genere: Horror, Thriller
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 118 Minuti
Trama: Ralph Sarchie(Eric Bana), un poliziotto di New York, dopo una serie di efferati omicidi, inizierà a collaborare con un prete(Édgar RamÍrez) poco convenzionale per riuscire a trovare il colpevole.
Giudizio finale: "Liberaci Dal Male", ispirato ad eventi realmente accaduti e raccontati nel libro "Beware The Night" scritto da Ralph Sarchie in collaborazione con Lisa Collier Cool, è diretto da Scott Derrickson, che ne cura anche la sceneggiatura insieme a Paul Harris Boardman.La sceneggiatura sebbene si ispiri a fatti reali sembra abbastanza romanzata e non aggiunge nulla di nuovo al cinema di genere, mentre per quanto riguarda la regia di Scott Derrickson, regista che ha alle spalle altri film sullo stesso genere di questo, il risultato finale non è soddisfacente, in quanto non riesce a coinvolgere lo spettatore e non riesce a creare la suspance che ci si aspetterebbe, tranne in poche occasioni.Protagonisti del film sono Eric Bana e Édgar RamÍrez, i quali nonostante un discreto affiatamento non riescono però a far esaltare i propri personaggi, in particolar modo Eric Bana non convince nella propria interpretazione.Il resto del cast si limita a fare il proprio ruolo senza nessuna particolare eccellenza.Piccolo punto a favore della pellicola sono gli effetti speciali visivi realizzati abbastanza bene.
Consigliato: No, si può evitare.
domenica 14 giugno 2015
Pitch Perfect 2
3 anni sono passati dal successo inaspettato di Voices (Pitch Perfect) e le ragazze canterine della Barden University tornano al cinema con il secondo capitolo della saga che vede l'esordio alla regia di Elizabeth Banks e mantiene intatto il cast del primo film.
Pitch Perfect 2 si apre con le Bellas al Lincoln Center di New York ad esibirsi davanti al presidente americano Obama e a tutta la sua famiglia; un inconveniente capitato a Ciccia Amy durante l'esibizione compromette la reputazione del gruppo e l'unico modo per redimersi prima di laurearsi è vincere i campionati internazionali di canto a cappella a Copenaghen.
Se Voices è stato una sorpresa assoluta, Pitch Perfect 2 prova a seguirne le impronte, anche se non sempre riesce ad attestarsi sui livelli del prequel. La sceneggiatura di Kay Cannon (basata sempre su un soggetto di Mickey Rapkin), sceneggiatore anche del primo episodio, è un po' meno accattivante ma comunque abbastanza leggera e divertente al punto giusto. Pitch Perfect 2 vede alla regia, come detto, Elizabeth Banks, sempre comunque "ancorata" al suo ruolo della speaker radiofonica Gail (voce narrante del film): il suo esordio alla regia è privo di sbavature e perfettamente inserito nell'ingranaggio della sceneggiatura. Bastava poco, visto la storia raccontata, per esagerare e rischiare di "rovinare" il film e cadere nel banale: la Banks è stata brava a dirigere il tutto con grande personalità e ad incanalare le vicende verso una comicità più spinta e sicuramente diversa da Voices. Pitch Perfect 2 è una commedia ben riuscita, dissacrante, ma mai troppo esplicita, che affronta con leggerezza e senza calcare la mano i rapporti tra ragazze diverse ma unite dalla stessa passione, la musica. Ecco, se proprio bisogna fare un appunto a Pitch Perfect 2 è la colonna sonora: sia chiaro, è abbastanza buona, ma nel confronto con Voices è almeno 2 spanne sotto.
SCENA CULT: la dichiarazione d'amore di Ciccia Amy
VOTO FINALE: 6,5
sabato 13 giugno 2015
Youth - La giovinezza
Basta! Questa è la parola che riassume Youth - La giovinezza, ultimo film di Paolo Sorrentino presentato in concorso al Festival di Cannes 2015. Basta con tutti questi "svolazzi" cinematografici inseriti ad hoc per ammiccare ad un pubblico di nicchia o a (facilmente vulnerabili) presidenti di giuria internazionali, ma che in realtà non fanno altro che appesantire il film e soprattutto non portano da nessuna parte. Si, perché in fin dei conti Youth è un film senza senso, dove in 118 minuti non succede praticamente nulla e dove i lunghi dialoghi disseminati qua e là incidono zero e annoiano lo spettatore.
La sceneggiatura di Youth, scritta dal Paolo Sorrentino sceneggiatore, è una vera mazzata nelle parti basse: è la storia di Fred Ballinger, anziano direttore d'orchestra e compositore, in vacanza in un resort in Svizzera insieme alla figlia Lena e al suo miglior amico Mick, regista e sceneggiatore che sta lavorando alla sua ultima stesura cinematografica, una sorta di suo testamento per il cinema.
I due passano le lunghe giornate a chiacchierare del presente, del passato e del tempo che passa, circondati da personaggi un po' bizzarri e alla ricerca di loro stessi.
Partiamo dal presupposto, già ampiamente specificato, che la storia è di una lentezza disumana e insopportabile. Detto ciò Youth è un'accozzaglia di dialoghi composti da frasi fatte e che sembrano uscite (o copiate) da un libro di filosofia morale e messe insieme giusto per provare a dare incisività alla storia e cercare di accattivarsi il pubblico. Il Paolo Sorrentino regista, poi, cerca in tutti i modi di autocompiacersi, di far vedere di essere un grande regista autoriale: il risultato è l'esatto opposto. Youth non fa altro che trascinarsi lento verso un finale che lascia una grande domanda: ma chi me l'ha fatto fare di vedere questo film? Ma soprattutto: ma è mai possibile nel 2015 sfornare film del genere? Probabilmente dopo il successo (per certi versi incomprensibile) de La grande bellezza, Sorrentino si è ulteriormente montato la testa e ha pensato bene di poter girare e presentare al pubblico un film che in realtà parla di "fuffa" (passatemi il termine).
L'unica cosa che, presa fuori da questo contesto filmico, si può salvare è la colonna sonora. Purtroppo anch'essa però, inserita nell'impianto narrativo e scenico di Youth, contribuisce a rendere la pellicola ancora più pesante e a portare lo spettatore vicinissimo ad abbandonare la visione del film prima dei titoli di coda.
La recensione parla da sola, vedere Youth è come cercare di capire l'odore dell'acqua: per quanto una persona si sforzi, l'acqua resterà sempre inodore, così come Youth resterà sempre un film privo di senso.
VOTO FINALE: 4
mercoledì 10 giugno 2015
Contagious - Epidemia mortale
L'invasione ossessiva di zombie al cinema e in tv riesce finalmente a partorire qualcosa di nuovo e di rivoluzionario. Contagious - Epidemia mortale è una delle pochissime sorprese in positivo nel panorama dei film di genere, una rottura col modo ormai stereotipato di raccontare storie di zombie. In realtà il titolo originale del film è Maggie (il perché sia stato così cambiato nella versione italiana non si sa) e una ragione c'è: Maggie è un'adolescente contagiata da un virus che sta colpendo gli Stati Uniti, un virus che trasforma lentamente gli umani in zombie; ritrovata dal padre (dopo una sua fuga) torna a vivere a casa con lui e la matrigna. Ma più i giorni passano e più la sua trasformazione avanza e suo padre Wade non può far altro che assistere impotente al cambiamento della figlia, cercando di starle vicino il più possibile.
Diretto da Henry Hobson e sceneggiato da John Scott, Contagious incentra tutta la trama sul rapporto padre-figlia, i due protagonisti interpretati da Arnold Schwarzenegger e Abigail Breslin: il binomio, a dispetto dei pregiudizi, funziona alla grande. Entrambi sfoderano interpretazioni di altissimo livello (soprattutto se il film viene visto in lingua originale) e riescono a creare empatia e feeling tra i loro personaggi e soprattutto empatia con lo spettatore, sempre molto coinvolto nelle vicende di Maggie e Wade. John Scott merita un applauso per essere riuscito a ideare una storia di zombie senza ricorrere a scontati cliché e senza uniformarsi con film visti e rivisti a cinema e tv. Al resto pensano la regia molto pulita e diretta di Hobson e soprattutto la fotografia spettacolare di Lukas Ettlin che scolpisce perfettamente il paesaggio post-pandemia in cui si svolgono le vicende.
Chi si aspetta un film tutto sangue, adrenalina e inseguimenti resterà sicuramente deluso: Contagious a tratti è un po' lento, ma comunque merita un'ampia sufficienza.
VOTO FINALE: 6,5
lunedì 8 giugno 2015
Gotham - Stagione 1
Creata da Bruno Heller (noto per aver lavorato a serie tv del calibro di Roma e The mentalist) e ispirata ai fumetti di Batman, Gotham è una serie tv partita lo scorso ottobre negli Stati Uniti e trasmessa (con un un delay di 2 settimane) dal canale tv satellitare Premium Action, della piattaforma Mediaset.
E' un prequel televisivo dei fumetti dedicati all'uomo pipistrello e le vicende narrate prendono vita dall'assassinio dei genitori del piccolo Bruce Wayne. Toccherà al detective della GCPD (Gotham City Police Department) James (Jim) Gordon dover risalire all'assassino di Thomas e Martha Wayne: quello che non si aspetta è che Gotham City sia una città ormai sull'orlo di una crisi di nervi, dove la corruzione e la malavita la fanno da padrone.
Chi si aspetta una serie tv in stile Smallville resta deluso: Gotham è completamente diversa, come storia e come ambientazione. Rifacendosi alla trilogia di Nolan, Bruno Heller da vita ad una Gotham City dal sapore gotico e dark, dando alla serie un'impostazione più da poliziesco che da romanzo di formazione. La storia di Bruce Wayne è una delle tante che costellano l'universo di Gotham, in cui si assiste, pian piano, alla nascita e alla crescita di tutti i personaggi che popoleranno i fumetti di Batman dal momento in cui Bruce Wayne ne vestirà i panni,
Il risultato è molto buono: dopo un inizio lento la serie decolla e arriva di gran carriera all'ultimo episodio che, anche se privo di un vero e proprio cliffhanger, chiude in maniera positiva e accattivante la prima stagione della serie, rinnovata lo scorso gennaio per una seconda stagione.
Il protagonista principale di Gotham, nei panni del detective Gordon, è Benjamin McKenzie, che dopo il grande successo in The OC era quasi finito nel dimenticatoio (complice qualche sua scelta sbagliata e il fatto che una buona serie da lui interpretata come Southland sia stata poco apprezzata in Italia) e che invece dimostra di poter tranquillamente reggere un ruolo di impatto come quello da lui interpretato in questa serie: a parte qualche espressione a volte un po' forzata, McKenzie è ampiamente promosso. Così come lo sono (forse anche di più) Robin Taylor (Pinguino) e Cory Michael Smith (L'enigmista): le loro interpretazioni dei futuri villain dell'universo di Batman sono da stropicciarsi gli occhi e assolutamente perfette.
Gotham si avvale infine di una buonissima fotografia e di effetti visivi sufficientemente adeguati, mai invasivi nella storia.
La prima stagione può considerarsi promossa (e non solo per il rinnovo): le premesse per la seconda stagione sono buone, l'importante è evitare di scendere di tono e soprattutto di cadere nel banale.
NUMERO EPISODI: 22
DURATA EPISODI: 42 minuti
VOTO FINALE: 7-
domenica 7 giugno 2015
San Andreas
In California, tra la placca nordamericana e la placca pacifica si estende per 1300 km una faglia, la faglia di Sant'Andrea (San Andreas Fault), che a intervalli di 20-30 anni produce dei terremoti di magnitudo 6.0. Ciò ha portato i maggiori esperti di terremoti e i sismologi ad ipotizzare un futuro terremoto, il Big One, che farebbe staccare la California dal territorio degli Stati Uniti. Fantasia o possibile futura realtà? E, in quest'ultimo caso, cosa succederebbe realmente e come reagirebbero le persone?
Hollywood decide di dare vita al Big One: San Andreas, film del 2015 con protagonista Dwayne "The Rock" Johnson, racconta la storia del soccorritore aereo Ray Gaines che, dopo un devastante terremoto che ha colpito la California proprio lungo la faglia di Sant'Andrea, cerca di ricongiungere la sua famiglia, dispersa tra Los Angeles e San Francisco.
11 anni fa Roland Emmerich riscriveva (cinematograficamente parlando) la storia della fantascienza apocalittica con il suo The day after tomorrow (L'alba del giorno dopo), capolavoro di genere e grande successo di critica e botteghino. San Andreas sposta le vicende dalla costa est alla ovest degli Stati Uniti ma, di base, mantiene un filo conduttore col famoso film del 2004: un uomo alla ricerca disperata di trovare e salvare la propria figlia (nella pellicola di Emmerich si trattava di un figlio) nel marasma generale creato da una catastrofe naturale. Al timone di San Andreas troviamo Brad Peyton, mentre la sceneggiatura è curata da Carlton Cuse, famoso per essere uno dei responsabili di una delle migliori serie tv della storia, Lost. Regia e sceneggiatura vanno di pari passo dando vita ad un film godibile e poco pesante; la pecca maggiore, però, è che in San Andreas si da troppo risalto alla distruzione rispetto alle varie sotto trame che emergono nel racconto: ok è un film apocalittico, ma l'eccessiva enfasi data alla continua devastazione delle città e il ripetersi di salvataggi al limite (con i protagonisti sempre totalmente illesi), fa perdere qualche punto al film di Peyton nei confronti di The day after tomorrow (e a tratti anche di 2012). Gli effetti visivi sono spettacolari: la ricostruzione, e la distruzione, di San Francisco è perfetta e altamente emozionante, lo tsunami ricreato a computer è una delle più belle realizzazioni degli ultimi anni. Il resto, però, non da il definitivo cambio di marcia alla pellicola, troppo ancorata, a sprazzi, alla ricerca dello spettacolo adrenalinico a tutti i costi.
The Rock fa come sempre il suo bel lavoro. Ci sono dei personaggi, e delle pellicole, che sembrano disegnati perfettamente su di lui e San Andreas è uno di questi: semmai a sorprenderci di Dwayne Johnson è il suo riuscire a mantenersi ad alti livelli anche nelle scene più "sentimentali" e drammatiche del film. Il supporting cast fa il suo lavoro, con una buona prova di Alexandra Daddario, anche se a volte fa un po' fatica a vestire i panni della diciannovenne Blake.
Per finire, San Andreas è un buon film ma non al livello dei due predecessori citati.
SCENA CULT: lo tsunami a San Francisco
VOTO FINALE: 6
sabato 6 giugno 2015
Fury
Il migliore film di guerra dai tempi di Salvate il soldato Ryan. Senza dubbio. Una storia di guerra, di amicizia e di crescita. Tutto questo è Fury, film del 2014 uscito lo scorso ottobre oltreoceano e arrivato qui in Italia solamente ad inizio giugno (causa fallimento Moviemax). Fury è la storia di 5 uomini che vivono (è proprio il caso di dirlo) all'interno di un carro armato (il cui nome da titolo al film) cercando, nella Germania nazista dell'aprile 1945, di avanzare il più possibile dietro le linee nemiche e costringere il paese alla resa incondizionata.
David Ayer cura regia, soggetto e sceneggiatura del film e ciò è già di per sé una garanzia. Ma quello che fa in Fury va oltre ogni aspettativa: Fury è cupo e drammatico al punto giusto, è scorrevole e mai banale, è realistico al punto da far male. Già regista e sceneggiatore di film di impatto (e successo) come End of watch, Sabotage, Training Day e il primo Fast and Furious, Ayer compie un ulteriore passo avanti nella strada verso il successo grazie ad un racconto di guerra perfetto e ad un'ambientazione ai limiti della claustrofobia, il tutto sorretto da un'impalcatura drammaturgica che consente una perfetta distinzione tra il dentro (il carro armato) e il fuori (la guerra). Ayer si avvale anche di una fotografia assolutamente eccezionale, curata da Roman Vasyanov, e a degli effetti speciali che rendono le scene di guerra impeccabili e tremendamente drammatiche.
I cinque uomini, i protagonisti di Fury, sono attori di altissimo livello: Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña e Jon Bernthal, capitanati (nella storia ma anche come impatto cinematografico) da Brad Pitt il quale, smessi i panni del bastardo senza gloria del film di Tarantino, ritorna ad interpretare un generale statunitense a caccia di SS, in ruolo sicuramente più drammatico ma interpretato in egual misura in maniera impeccabile. Perfetti nei ruoli e nella chimica tra loro anche gli altri 4: le loro interpretazioni si incastrano perfettamente nella trama e consentono una caratterizzazione maggiore dei personaggi interpretati.
Fury può essere, a ragione, considerato il migliore film di guerra degli ultimi 15 anni e merita un posto nella storia dei film di genere.
SCENA CULT: la scena finale
FRASE CULT: "Gli ideali sono pacifici, la storia è violenta"
VOTO FINALE: 7,5
venerdì 5 giugno 2015
Mad Max: Fury Road
Titolo Originale: Mad Max: Fury Road
Regia: George Miller
Attori: Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Josh Helman, Nathan Jones, Zoë Kravitz, Rosie Huntington-Whiteley, Riley Keough, Abbey Lee, Courtney Eaton
Genere: Avventura, Azione, Fantascienza
Paese: Australia, USA
Anno: 2015
Durata: 120 Minuti
Trama: Max Rockatansky(Tom Hardy) si ritrova da prigioniero a fuggitivo insieme a Furiosa(Charlize Theron) e insieme, in un ambiente desertico post-apocalittico, lotteranno per la loro libertà e per quella delle persone che proteggono.
Giudizio finale: "Mad Max: Fury Road" è una rivisitazione della celebre saga che ha lanciato a livello mondiale Mel Gibson e conferma alla regia George Miller, che nuovamente ne cura la sceneggiatura in collaborazione con Brendan McCarthy e Nick Lathouris.Purtroppo la sceneggiatura e la storia non riescono a coinvolgere del tutto lo spettatore e molte cose non sono spiegate del tutto; mentre la regia di George Miller ripercorre un po' quella già vista nei precedenti film della serie, con buone scene d'azione e nulla di più.Tom Hardy, che resta totalmente inespressivo, deve condividere il ruolo da protagonista con Charlize Theron, che alla fine risulta essere quasi la vera protagonista del film e la migliore tra i due per l'interpretazione fornita.Ritroviamo Hugh Keays-Byrne a interpretare il villain della storia, dopo la sua partecipazione al primo film della saga e in questa occasione fornisce una prova di maggior spessore, anche se non ci troviamo difronte ad un'interpretazione stellare.Interpretazioni sufficienti anche per gli altri membri del cast, ma senza nessuno a prevalere su un altro.
Consigliato: No, si può non vedere.
giovedì 4 giugno 2015
Mad Max - Oltre La Sfera Del Tuono
Titolo Originale: Mad Max Beyond Thunderdome
Regia: George Miller, George Ogilvie
Attori: Mel Gibson, Bruce Spence, Tina Turner, Frank Thring, Angelo Rossitto, Paul Larsson, Angry Anderson, Robert Grubb, George Spartels
Genere: Avventura, Azione, Fantascienza
Paese: Australia
Anno: 1985
Durata: 107 Minuti
Trama: Max Rockatansky(Mel Gibson), giunto a Bartertown, viene raggirato da Aunty Entity(Tina Turner), regina della città, e mandato a morire nel deserto.In suo aiuto arriverà una tribù di bambini che lo soccorrerà.
Giudizio finale: "Mad Max - Oltre La Sfera Del Tuono", terzo capitolo della saga dopo Interceptor e Interceptor - Il Guerriero Della Strada, ritrova George Miller alla regia, in questa occasione curata con George Ogilvie, e nuovamente alla sceneggiatura insieme a Terry Hayes.Terzo film della saga e terza storia deludente, in cui bisogna aspettare la parte conclusiva per vedere il film salire di ritmo.Per la terza volta anche la regia delude, risultando molto simile ai due precedenti e deludenti film.Mel Gibson, come del resto nelle precedenti interpretazioni, si salva con una prova abbastanza convincente e questa volta è abbastanza supportato da Tina Turner, che tutto sommato si difende in un settore non proprio suo.Per la terza volta gli stunt sono ben realizzati e ben coordinati.
Consigliato: No, film da non vedere.
mercoledì 3 giugno 2015
Interceptor - Il Guerriero Della Strada
Titolo Originale: Mad Max 2: The Road Warrior
Regia: George Miller
Attori: Mel Gibson, Bruce Spence, Michael Preston, Max Phipps, Vernon Wells, Kjell Nilsson, Emil Minty, Virginia Hey, William Zappa
Genere: Avventura, Azione, Fantascienza
Paese: Australia
Anno: 1981
Durata: 95 Minuti
Trama: In un futuro post-apocalittico, nel deserto Australiano, Max Rockatansky(Mel Gibson) si imbatte in una piccola comunità ricca di gasolio e braccata da una banda di criminali.L'uomo deciderà di aiutare i poveri malcapitati a fuggire dai banditi.
Giudizio finale: "Interceptor - Il Guerriero Della Strada", sequel di Interceptor, vede nuovamente alla regia George Miller, autore anche della sceneggiatura in collaborazione con Terry Hayes e Brian Hannant.Come per il primo film, anche in questa occasione la storia proposta è poco appetibile per lo spettatore, tolta la solita parte finale in cui il film finalmente si "accende".Anche in questa occasione la regia di George Miller non risulta convincente, risultando molto anonima e con poco ritmo.Nelle vesti di protagonista ritorna Mel Gibson, che nel complesso se la cava piuttosto bene ed è l'unico elemento a risaltare in un film deludente; mentre il resto del cast resta della mediocrità complessiva della pellicola.Si salvano anche gli stunt, che anche questa volta sono ben realizzati.
Consigliato: No, meglio scegliere altri film.
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