giovedì 28 maggio 2015

The Gunman



Partiamo subito dal presupposto che Blood Diamond era tutta un'altra storia. Perché Blood Diamond? Perché The Gunman, film del 2015 e adattamento cinematografico del romanzo Posizione di tiro scritto da Jean-Patrick Manchette, si avvicina molto, come trama, al film del 2006 diretto da Edward Zwick e interpretato da Leonardo Di Caprio. Il paragone però finisce qui.
Diretto da Pierre Morel, The Gunman racconta la storia di Jim Terrier, Agente Speciale Internazionale, verosimilmente un sicario-mercenario, di stanza in Congo. Dopo aver ucciso il ministro delle miniere del paese è costretto a fuggire dall'Africa. Otto anni dopo, però, il passato torna a bussare alla sua porta.
The Gunman fa acqua un po' da tutte le parti. A partire da una trama troppo poco intrigante e da una resa scenica della stessa al di sotto delle attese e degli standard cinematografici: il film si trascina lento verso un finale ridicolo (a dir poco), con pochissimi colpi di scena, con una serie di scene messe in fila senza un logica, con spiegazioni troppo artificiose e a tratti insignificanti e soprattutto con un realismo a dir poco superficiale.
Il personaggio di Jim Terrier, interpretato da Sean Penn, non può neanche accostarsi a Danny Archer, il mercenario interpretato da Di Caprio: palesemente troppo finto e senza ombra di dubbio poco accattivante. Se a ciò ci si aggiunge una prova completamente deficitaria da parte di Sean Penn la frittata è fatta: indipendentemente dalla carenza della sceneggiatura, il due volte premio Oscar appare molto debole sullo schermo e con questa prova mette in risalto le sue poche debolezze, una su tutte il non essere riuscito a risultare credibile nelle poche scene di azione pura.
Pierre Morel non si dimostra all'altezza della situazione e dopo il mezzo flop di From Paris with love "partorisce" un altro film da incartare e lasciare nel dimenticatoio. Per ora, per lui, i tempi di Banlieue 13 sono lontanissimi.

SCENA (S)CULT: la corrida

VOTO FINALE: 4,5

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