sabato 28 maggio 2016

X-Men: Apocalypse




"Su una cosa siamo d'accordo: il terzo film è sempre il peggiore". Si...e no. Nel senso che se andiamo ad analizzare le due diverse trilogie dedicate agli X-Men, soprattutto i due "terzi" film, le differenze ci sono e sono tante. X-Men: conflitto finale, film del 2006 che chiuse la prima trilogia dedicata ai fumetti sui mutanti della Marvel toccò il fondo dopo i primi due film assolutamente ben fatti; e toccò così tanto il fondo che nel secondo film della seconda trilogia (la trilogia prequel), X-Men: giorni di un futuro passato, veniva riscritto, partendo dal passato, il futuro, così che gli eventi di Conflitto finale non avrebbero mai avuto luogo. X-Men: Apocalypse si mantiene sui livelli dei due spin-off/prequel, X-Men: L'inizio ed il già citato X-Men: giorni di un futuro passato, ma dei tre è sicuramente quello uscito un po' peggio; il che non vuol dire toccare il fondo, vuol dire solamente che gli altri due episodi sono stati più godibili, nel loro insieme.
X-Men: Apocalypse è ambientato nei primi anni ottanta (dopo l'incipit nell'Antico Egitto), con Magneto che ha una nuova vita in Polonia, Charles Xavier che insegna brillantemente nella sua scuola per mutanti e Raven/Mystica che si aggira nel mondo alla ricerca di mutanti da proteggere. Quando un gruppo di fanatici decide di risvegliare En Sabah Nur, primo e più potente mutante del mondo, l'equilibrio mondiale rischia di naufragare.
Come nell'ultima pellicola degli X-Men (e nelle prime due di inizio anni duemila) a dirigere c'è Bryan Singer, ormai conclamato regista della saga sui mutanti: anche qui, agevolato da una sceneggiatura (curata da Simon Kinberg) totalmente affidabile e coerente, riesce a mantenere il film su buonissimi livelli, rendendo credibili tutti i nuovi (o vecchi) personaggi re-inseriti nella storia e soprattutto contestualizzando nel modo migliore le varie fazioni. In una sorta di Civil War tra gli X-Men, i due schieramenti non risultano forzati.
X-Men: Apocalypse resta comunque un po' meno incisivo dei precedenti due capitoli e, nonostante tutte le tessere del puzzle stiano tornando al loro posto (o forse no, chi può saperlo), non riesce a coinvolgere a pieno lo spettatore a causa anche di una battaglia finale poco spettacolare e troppo "statica".
Sul cast c'è poco da dire, se non che nell'altissimo livello generale ad esaltarsi ed esaltare è Michael Fassbender, di una spanna superiore a tutti i suoi colleghi, interprete perfetto di un Magneto sempre in cerca di sé stesso.
Sia chiaro, X-Men: Apocalypse è un buon film; si poteva far meglio ma va bene ugualmente, il rischio di rovinare tutto era alto e questo, per lo meno, non è successo. Avanti con il prossimo. 

SCENA CULT: l'arrivo di Pietro "Quicksilver" alla scuola 

FRASE CULT: "Forget everything you think you know, you're not students anymore! You're X-Men! " 

VOTO FINALE: 6,5

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