sabato 30 aprile 2016

Hardcore!



Questo non è cinema. Con tutto rispetto per chi ha lavorato al film, ma Hardcore non può essere, come dice la tagline, il futuro del cinema, il film che rivoluzionerà la storia del cinema.
Hardcore è la storia di Henry, che si risveglia mutilato e senza memoria, ricostruito come cyborg dalla moglie Estelle, dopo che un pazzo con poteri di telecinesi di nome Akan lo ha massacrato. Appena ristabilitosi, Estelle viene rapita da Akan e per Henry inizierà una fuga, contro il tempo e da Akan, che lo renderà consapevole della sua forza disumana.
Girato totalmente in soggettiva, Hardcore è diretto e sceneggiato dal regista russo Ilya Naishuller e vanta nel cast attori di livello come Sharlto Copley e Tim Roth, con il primo comunque molto più presente del secondo e autore di una prova da caratterista niente male.
Come detto, lo spettatore vive il film dalla soggettiva di Henry, come fosse un videogioco e questa dovrebbe essere la tanto famigerata idea rivoluzionaria alla base di Hardcore: in realtà l'effetto è totalmente contrario, perché un videogioco è un videogioco mentre un film è un film. Mi spiego: qual è la caratteristica fondamentale e piacevole di un videogioco? Sicuramente il fatto di agire e interagire in prima persona: Hardcore in realtà si presenta come videogioco, perché ribadisco il concetto che è tutto tranne che un film, ma un videogioco non è perché lo spettatore subisce passivamente le azioni di Henry e degli altri personaggi della storia.
Eviterei di accanirmi troppo su Hardcore, concludo dando anche un'ulteriore spiegazione del perché non può essere annoverato come film: la trama non esiste, o per lo meno è come quella di un videogioco di quarta serie, e i dialoghi sono quasi totalmente assenti, considerando che il protagonista, Henry, non parla mai. Solo azione e sparatorie, vissute però in soggettiva per 90 minuti: dopo un po' se ne ha abbastanza e la tentazione di interrompere la visione è molto alta. 

VOTO FINALE: 4

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