giovedì 31 marzo 2016

Perfetti sconosciuti



Questo è un periodo storico, per la scena cinematografica italiana, in cui stiamo assistendo al rilancio della commedia corale fatta bene e che non travalica il limite della volgarità. Questo grazie anche ad attori, registi e sceneggiatori di buonissimo livello, molto bravi a saper rappresentare nel migliore dei modi situazioni di diverso stampo. Perfetti sconosciuti ne è un'ulteriore prova.
Diretto e sceneggiato da Paolo Genovese e con un cast di attori di primissimo livello composto da Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Kasia Smutniak, Perfetti sconosciuti è uscito nelle sale cinematografiche lo scorso 11 febbraio, dopo un battage mediatico prorompente. E anche se non al livello di alcuni dei capolavori italiani degli ultimi 2-3 anni, è un film bel riuscito e che riesce a svolgere molto bene il suo compito: intrattenere.
I sette attori sopracitati compongono un gruppo di amici (3 coppie e un single) che si ritrovano a cena a casa di Eva (Kasia Smutniak) e Peppe (Marco Giallini). Nel bel mezzo della cena Eva convince tutti i suoi amici a fare un gioco: mettere al centro del tavolo tutti i cellulari e condividere tutte le comunicazioni che i 7 riceveranno nel corso della serata. Il gioco, ben presto, si dimostra un'arma a doppio taglio per tutti i partecipanti, tra segreti più o meno imbarazzanti e rivelazioni sorprendenti.
Perfetti sconosciuti si regge sulla capacità degli attori di riuscire ad interagire alla perfezione tra loro e ad immedesimarsi perfettamente in una sceneggiatura, quella scritta da Genovese insieme a Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello, che riesce a far emergere benissimo gli incastri e le varie sfaccettature narrative che vengono fuori man mano che si svelano gli altarini dei vari commensali. Il film intrattiene alla grande e alcune trovate stilistiche e di sceneggiatura sono da antologia; l'ultima parte pecca un po' sotto il profilo del divertimento, ma si riprende con un finale sorprendente e disincantato. La regia di Genovese è molto attenta ai particolari e dinamica, fatta di tecnicismi ben riusciti e soprattutto mai noiosa, nonostante gran parte di Perfetti sconosciuti è girato intorno ad un tavolo, durante la cena.
Perfetti sconosciuti è un film carino, che racconta bene le dinamiche di coppia nell'era dei cellulari, ormai veri e propri database della vita delle persone, e non si fa problemi ad affrontare, col sorriso, la fragilità dei rapporti nel momento in cui si decide di condividere i propri piccoli segreti. 

SCENA CULT: lo scambio di cellulari tra Lele e Peppe 

DIALOGO CULT:
Cosimo: "Ma questo t'ha scritto 'Ho voglia di scopare'!!"
Peppe: "Tante volte può essere il T9 eh" 

VOTO FINALE: 6,5

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