domenica 8 febbraio 2015

Ogni cosa è illuminata


Nel 1999 l'allora ventiduenne americano Jonathan Safran Foer viaggia in Ucraina per fare delle ricerche sulla vita del nonno; dalla sua esperienza verrà pubblicato, tre anni più tardi, il suo primo romanzo, Ogni cosa è illuminata. Quest'ultimo, acclamato come uno dei migliori romanzi di letteratura dei nostri tempi, non solo lancia Foer nell'olimpo degli scrittori, ma fa si che ad interessarsi del libro sia l'attore Liev Schreiber, deciso a trarre una sceneggiatura dal racconto di Foer e cimentarsi per la prima nei panni di regista. Nasce così il film Ogni cosa è illuminata, uscito al cinema nel 2005 con interpreti Elijah Wood (nei panni di Jonathan), Eugene Hutz e Boris Leskin e diretto, come detto, da Liev Schreiber, all'esordio assoluto dietro la macchina da presa.
La trama del film è differente da quella del libro: il romanzo di Foer intreccia il racconto del viaggio di Jonathan, Alex ed il nonno di quest'ultimo alla ricerca della donna che salvò la vita del nonno di Jonathan dalla furia nazista, con la storia della piccola cittadina di Trachimbrod, dal Settecento fino alla distruzione avvenuta a opera dei nazisti; la sceneggiatura curata da Schreiber, invece, punta l'attenzione solamente sul viaggio dei tre, le loro vicissitudini e il loro girovagare alla ricerca di Augustine e di Trachimbrod.
Ogni cosa è illuminata è un piccolo capolavoro, da rivalutare o da scoprire, è un viaggio esilarante, ma a tratti anche straziante, aggrappato ai fili della memoria e rivisitato perfettamente con l'alternarsi di vicende tragiche e farsesche.
Ottimo esordio di Schreiber, sia come sceneggiatore che, soprattutto, come regista: la sua regia è pulita, mai invasiva, racconta molto bene la storia e i personaggi con pochi passaggi, riesce ad alternare perfettamente momenti divertenti ad altri meno, non stancando e non appesantendo lo spettatore, già "toccato" dalle vicende trattate.
Molto buona anche la prova di Elijah Wood: purtroppo uno dei suoi migliori tentativi di staccarsi dal personaggio che lo ha reso famoso (Frodo ne Il signore degli anelli) è passato pressoché inosservato ed è un peccato perché in questo film Wood riesce ad esprimersi al meglio e a centrare in pieno il suo personaggio. La sorpresa del film, però, è sicuramente Eugene Hutz, cantante del gruppo musicale ucraino Gogol Bordello: il suo esordio assoluto come attore (nonché protagonista) è di assoluto livello, è perfetto nei panni del giovane Alex, guida ucraina di Jonathan e vera anima comica del film.
A fare da perfetto contorno, infine, sono la fotografia e la colonna sonora, protagoniste silenziose ma tremendamente importanti della vicenda.
Che dire, Ogni cosa è illuminata è un'opera illuminante e di tutto rispetto, sia nella sua stesura originale (il libro di Foer) che nella sua trasposizione cinematografica.
 
SCENA CULT: l'arrivo in stazione di Jonathan

FRASE CULT: "Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato...dall'interno guarda l'esterno, come dici tu alla rovescia…in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia vita."

VOTO FINALE: 7+

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