sabato 4 marzo 2017

Moonlight


Sì, è vero, Moonlight ha vinto l'Oscar come miglior film. Ma in realtà, dal mio punto di vista, non è stato il miglior film degli ultimi 12 mesi. Un buonissimo film lo è, girato, realizzato e recitato molto bene, ma non così tanto da issarsi sopra a tutti gli altri. La La Land lo avrebbe meritato di più, considerando che in fin dei conti è stata una corsa a due. Moonlight ha vinto per le tematiche toccate? Io penso di sì; sicuramente non solo per quelle, ma comunque hanno inciso sul giudizio finale.
Moonlight racconta la storia di Chiron, dividendo la sua vita in 3 capitoli: nel capitolo "Piccolo" viene illustrato l'incontro con Juan, un uomo che, a differenza della madre tossica, si prende cura di lui e lo aiuta ad affrontare i piccoli problemi con l'aiuto della compagna Teresa; nel secondo capitolo, "Chiron", si racconta l'adolescenza del ragazzo, bersaglio dei bulli della scuola ma sempre più consapevole della propria omosessualità; nell'ultimo capitolo, "Black", Chiron ormai è un adulto, spacciatore in quel di Atlanta ma legato al suo passato.
Io non dico che Moonlight non sia un buon film: tecnicamente è fatto molto bene, anche la storia, ed il modo in cui viene affrontata, sono di qualità. Continuo a ribadire che non credo meritasse l'Oscar come miglior film, tutto qui. Comunque bisogna fare i complimenti a Berry Jenkins, alla seconda direzione di un lungometraggio. E se Medicine for Melancholy datato 2008 lo aveva fatto conoscere nel circuito dei film indipendenti, Moonlight lo ha consacrato nel gotha del cinema, considerando che il film ha vinto anche l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Jenkins è stato bravo a realizzare un film ben piantato a terra, senza particolari fronzoli, inserendo degli elementi chiave per lo svolgimento della trama (per esempio, il richiamo continuo all'acqua) e usando in maniera perfetta i colori. Il vero problema, dal mio punto vista, sono i dialoghi, a volte troppo stucchevoli, a volte completamente inutili e mai comunque l'arma in più del film: Moonlight funziona meglio senza audio e questo non penso sia un complimento ad un film che in realtà ha vinto l'Oscar.
Chiudo elogiando le buonissime prove dei 3 Chiron: Trevante Rhodes, ma soprattutto Ashton Sanders e Alex Hibbert, bravi nel far uscire le emozioni provate dal ragazzo. E poi i complimenti vanno a Mahershala Ali per il suo Oscar, meritatissimo, come miglior attore non protagonista, ma di cui non posso dire molto per evitare di spoilerare una parte di trama.
Non sono d'accordo con l'Oscar a Moonlight: era tra i favoriti alla vigilia ma non pensavo che in realtà riuscisse realmente a vincere, perché i Golden Globes sono una cosa, gli Oscar ne sono un'altra. Fosse per me, questo weekend, andrei al cinema a vedere Il diritto di contare (la recensione arriverà domani) e non Moonlight. Questo è il mio consiglio. 

FRASE CULT: "At some point, you gotta decide for yourself who you're going to be. Can't let nobody make that decision for you." 

VOTO FINALE: 6,5

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