giovedì 16 luglio 2015

Survivor




Purtroppo, come molte volte accade, un buon cast non è sinonimo di un buon film. Nonostante le premesse, dovute soprattutto alla presenza di attori di primordine quali Milla Jovovich, Pierce Brosnan, Dylan McDermott, Angela Bassett e Robert Forster, Survivor, thriller statunitense uscito nelle sale cinematografiche lo scorso maggio, non riesce né ad incidere, né tantomeno ad essere annoverato nella schiera di film da vedere di questo 2015, troppo ancorato ad una trama e ad una storia che poteva essere buona una quindicina di anni fa (infatti la sceneggiatura di Philip Shelby fu scritta dieci anni fa) ma che ormai rientra nella sfera del "già visto".
Survivor è la storia di un inseguimento, quello tra il cecchino chiamato "L'orologiaio" e Kate Abbott, impiegata del Dipartimento di Stato statunitense (settore antiterrorismo) di stanza a Londra; sullo sfondo la minaccia terrorista di un attentato a Times Square.
Poco innovativo e troppo scontato: Survivor può essere catalogato come stereotipo dei film sul terrorismo arrivati con eccessivo ritardo e per di più senza riuscire a raccontare qualcosa di nuovo e sorprendente da riuscire a tenere lo spettatore incollato allo schermo e con il fiato sospeso. Invece la trama si trascina in maniera inesorabile verso un finale già scritto (e già raccontato da innumerevoli pellicole), appiattendosi sempre più in ogni scena.
La regia di James McTeigue è praticamente azzerata e statica: il regista australiano (diventato famoso grazie al capolavoro V per Vendetta) resta incollato alla trama e si limita a seguire (a volte anche stancamente) i suoi due attori principali Milla Jovovich e Pierce Brosnan, onestamente non autori delle loro prove migliori. La fotografia di Survivor non è all'altezza della situazione e le scene di inseguimento, a volte grottesche e tipiche dei b-movie, contribuiscono a rendere il film noioso e per nulla incisivo.

VOTO FINALE: 5

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