domenica 19 luglio 2015

Project Almanac - Benvenuti a ieri


Doveva intitolarsi "Welcome to yesterday" (titolo mantenuto nella versione italiana), probabilmente per rendere più chiaro che si parlava di un film sui viaggi del tempo. Invece, il titolo di uscita fu modificato in Project Almanac, nettamente più incisivo e meno scontato.
Distribuito nei cinema statunitensi lo scorso gennaio, Project Almanac mischia fantascienza e avventura e entra a pieno merito nella cerchia di film meglio riusciti, negli ultimi anni, sull'argomento viaggi nel tempo (di cui ovviamente Looper fa parte).
Diretto da Dean Israelite, sceneggiato da Jason Pagan e Andrew Stark e prodotto da Michael Bay, Project Almanac è la storia di David che, ritrovati alcuni vecchi progetti scientifici in cantina, scopre che il padre stava lavorando alla costruzione di una macchina del tempo. Aiutato dalla sorella Christina e dagli amici Quinn, Adam e Jessie, riesce a completare il progetto e dare vita ai viaggi del tempo. I cinque ragazzi decidono allora di iniziare a viaggiare nel tempo, modificando però alcune loro scelte del passato: ma come The butterfly effect insegna, una sola piccola modifica nel passato può dar vita ad un futuro differente da come lo si ricordava.
Passato un po' in sordina, in Italia ma anche negli Stati Uniti, Project Almanac è un film assolutamente da recuperare per i fan dei viaggi nel tempo ma anche da chi vuole godersi a pieno 106 minuti di un buon film: fantascienza, avventura, colpi di scena, scene godibili e passaggi esilaranti, nella pellicola di Dean Israelite c'è tutto questo, e non solo. Il regista sudafricano da alla luce un film molto ben fatto, che non perde mai di vista lo spettatore e lo mantiene incollato al teleschermo e partecipe alla vicenda, grazie ad un ritmo molto alto per tutta la durata del film e a scene mai noiose e sempre accattivanti, Ma dove Israelite riesce a conquistare anche uno spettatore più scettico è nelle varie dinamiche innescate dai viaggi nel tempo: Project Almanac fila che è un piacere, non si hanno paradossi temporali e soprattutto ogni scena è comprensibile e parte di un incastro e di un ingranaggio perfetti, che hanno al loro interno piacevoli richiami a film di fantascienza del passato (dai già citati Looper e The butterly effect, a Ricomincio da capo e Ritorno al futuro).
L'unica pecca di Project Almanac è che forse la parte centrale, quella ambientata al festival Lollapalooza, è un po' troppo lunga e ripetitiva. Una piccola macchia in un film comunque da vedere.


SCENA CULT: il test con l'automobile giocattolo

DIALOGO CULT:
David: "We didn’t invent time travel. We just put it together with the instructions."
Quinn: "You make it sound like we got it at Ikea."

VOTO FINALE: 7

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