venerdì 31 luglio 2015

Il Ragazzo Della Porta Accanto









Titolo Originale: The Boy Next Door
Regia: Rob Cohen
Attori: Jennifer Lopez, Ryan Guzman, Ian Nelson, John Corbett, Kristin Chenoweth, Hill Harper
Genere: Thriller
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 91 Minuti
Trama: Una donna tradita dal marito una sera si abbandona alle avance del giovane vicino di casa, innescando in lui una sorta di morbosità nei suoi confronti.
Giudizio finale: "Il Ragazzo Della Porta Accanto" vede alla regia Rob Cohen, mentre la sceneggiatura è di Barbara Curry, all'esordio come sceneggiatrice, ma questo esordio è completamente da bocciare, poichè quel che ne viene fuori è una storia prevedibile e scontata senza alcun colpo di scena.Per quanto riguarda la regia di Rob Cohen, anch'essa è da bocciare, poichè il regista dirige il film in modo anonimo e non riesce a creare momenti di vera tensione come richiederebbe un film come questo.Bocciati su tutta la linea anche i vari interpreti della pellicola; infatti i vari Ryan Guzman, Jennifer Lopez, Ian Nelson e John Corbett forniscono interpretazioni mediocri e poco convincenti, quasi come non ci credessero davvero neanche loro.
Consigliato: No, da evitare.

giovedì 30 luglio 2015

Il Nemico Invisibile









Titolo Originale: Dying Of The Light
Regia: Paul Schrader
Attori: Nicolas Cage, Anton Yelchin, Alexander Karim, Irène Jacob
Genere: Drammatico, Thriller
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 94 Minuti
Trama: Quando l'agente della CIA Evan Lake(Nicolas Cage) viene costretto al pensionamento anticipato, decide di rimettersi sulle tracce di un terrorista creduto morto anni prima, ma che nuove prove sembrerebbero provare il contrario.
Giudizio finale: "Il Nemico Invisibile" è diretto e scritto da Paul Schrader, ma delude in entrambi i campi.Infatti la regia è piuttosto anonima e appesantisce la visione allo spettatore con un ritmo narrativo molto lento e con pochi colpi di scena; mentre la sceneggiatura è poco coinvolgente e da la sensazione di essere un insieme di cose già viste in precedenza in altri film.In linea con la mediocrità della pellicola troviamo anche le interpretazioni degli attori protagonisti, Nicolas Cage e Anton Yelchin, autori di una prova poco convincente e poco credibile.Non convincono neanche i non protagonisti, tra i quali troviamo Alexander Karim e Irène Jacob.
Consigliato: No, si può non guardare.

mercoledì 29 luglio 2015

Giovani Si Diventa









Titolo Originale: While We're Young
Regia: Noah Baumbach
Attori: Naomi Watts, Ben Stiller, Adam Driver, Amanda Seyfried, Adam Horovitz, Matthew Maher, Maria Dizzia
Genere: Commedia, Drammatico
Paese: USA
Anno: 2014
Durata: 97 Minuti
Trama: La vita di una coppia di mezza età cambia dopo l'incontro con una coppia di giovani.
Giudizio finale: "Giovani Si Diventa" vede Noah Baumbach nel doppio ruolo di regista e sceneggiatore.Per quanto riguarda la sceneggiatura, Baumbach realizza una storia poco accattivante e che non riesce ad approfondire fino in fondo le differenze generazionali tra le due coppie; mentre per quanto riguarda la regia, riesce a realizzare un film molto leggero, con una buona scorrevolezza e capace di non appesantire la visione dello spettatore.L'intero film è praticamente sorretto da Ben Stiller, Naomi Watts, Adam Driver e Amanda Seyfried, autori delle due coppie protagoniste della pellicola.I quattro attori, nonostante un buon affiatamento e un'interpretazione di buon livello, sembrano mancare di quel qualcosa in più per raggiungere un livello interpretativo più alto.
Consigliato: No, si può non guardare.

martedì 28 luglio 2015

Babadook









Titolo Originale: The Babadook
Regia: Jennifer Kent
Attori: Essie Davis, Noah Wiseman, Hayley McElhinney, Daniel Henshall
Genere: Horror, Thriller
Paese: Australia, Canada
Anno: 2014
Durata: 93 Minuti
Trama: Una madre single, sconvolta dalla morte del marito, è alle prese con la paura del figlio, il quale crede di vedere un terrificante mostro in casa.Ben presto la donna scoprirà che il mostro forse non è così irreale come crede.
Giudizio finale: "Babadook" vede Jennifer Kent nel ruolo di regista e sceneggiatrice, all'esordio in entrambi i ruoli.Questo esordio è sicuramente poco convincente, poichè la storia raccontata non aggiunge nulla al cinema di genere, anzi la vicenda è raccontata in modo abbastanza lento e senza il giusto ritmo o tensione e il tutto è un po' appesantito da una regia abbastanza passiva, che non riesce a far appassionare lo spettatore.Non si salvano neanche i due protagonisti, Essie Davis e Noah Wiseman, autori di performance poco convincenti e molto anonime, mentre i personaggi secondari hanno ruoli troppo marginali e si limitano a fare il compitino.Poca cosa anche gli effetti speciali, praticamente inesistenti, ma che in film di questo genere potrebbero contribuire a fare la fortuna del film.
Consigliato: No, da evitare.

lunedì 27 luglio 2015

Wayward Pines


Titolo Originale: Wayward Pines
Regia: M. Night Shyamalan, Charlotte Sieling, Zal Batmanglij, James Foley, Jeff T. Thomas, Steve Shill, Tim Hunter, Nimród Antal
Attori: Matt Dillon, Carla Gugino, Shannyn Sossamon, Toby Jones, Charlie Tahan, Melissa Leo, Reed Diamond, Hope Davis, Terrence Howard, Juliette Lewis
Genere: Drammatico, Fantascienza, Thriller
Paese: USA
Anno: 2015
Durata: 45 Minuti
Numero Di Episodi: 10
Trama: Dopo un incidente stradale, l'agente dei servizi segreti Ethan Burke(Matt Dillon) si ritrova nella cittadina di Wayward Pines.Burke è alla ricerca di due agenti scomparsi e ben presto scoprirà che la cittadina nasconde molti pericoli.
Giudizio finale: "Wayward Pines" è una miniserie tratta dagli omonimi tre romanzi di Blake Crouch ed è creata da Chad Hodge.La serie si avvale di diversi registi per le dieci puntate che compongono la stagione, ma lo stile resta piuttosto omogeneo e le differenze non vengono percepite dallo spettatore, che resta incollato allo schermo e scopre pian piano tutti i segreti celati dall'apparente tranquilla cittadina di Wayward Pines.Un punto di forza della serie è senza dubbio nella sceneggiatura, in quanto riesce a svelare tutti i segreti nel corso delle puntate senza grandi forzature; forse l'unica pecca è un finale che lascia con l'amaro in bocca.Il vero punto di forza di Wayward Pines è il cast stellare che compone tutta la serie, con tra gli interpreti migliori Matt DIllon, Carla Gugino, Melissa Leo e Toby Jones, autori di interpretazioni di alto livello in ogni singola puntata.Buone interpretazioni anche per Terrence Howard, Juliette Lewis, Hope Davis, Charlie Tahan e Shannyn Sossamon a dispetto dei ruoli secondari all'interno della serie.Ulteriore punto a favore sono gli effetti speciali, realizzati in modo impeccabile e molto realistici.
Consigliato: Sì, da vedere.

sabato 25 luglio 2015

Wild horses



Scritto, diretto e interpretato da Robert Duvall, Wild horses è un film del 2015 presentato il 17 marzo al South by Southwest Film Festival (festival musicale e cinematografico texano) e ancora inedito in Italia.
Wild horses è un thriller-poliziesco ambientato in Texas, dove la Ranger Samantha Payne riapre un caso di 15 anni prima, i cui sospetti cadono sul ricco Scott Briggs. Né la Ranger, né tantomeno Briggs intendono cedere e cercano di prevalere uno sull'altra.
100 minuti totalmente gettati nella spazzatura: Wild horses è uno dei film più assurdi e mal realizzati degli ultimi anni; nonostante un cast di buonissimo livello, formato da Robert Duvall, James Franco e Josh Hartnett, il film non riesce mai ad innalzarsi da un grigiore e da una monotonia imbarazzante a certi livelli. I tre protagonisti principali si lasciano "trascinare" da tutto ciò e sfoderano le peggiori interpretazioni della loro vita, lontani parenti dei talentuosi attori che in realtà sono. La sceneggiatura di Duvall è noiosa, molto frammentata e mai accattivante, la regia è lenta e piatta, la fotografia è pessima: 13 anni dopo il non esaltante Assassination Tango (comunque un film migliore di questo), Robert Duvall fallisce miserabilmente con questo Wild Horses e non riesce neanche nell'impresa di descrivere al meglio la classe medio-alta texana. Si concentra troppo sul razzismo e poco a tirare le fila di un film che in realtà ha ben poco da raccontare.
Wild horses è bocciato, su tutta linea, e sicuramente è un film da evitare e da dimenticare (per chi l'ha visto) in fretta.

VOTO FINALE: 4

domenica 19 luglio 2015

Project Almanac - Benvenuti a ieri


Doveva intitolarsi "Welcome to yesterday" (titolo mantenuto nella versione italiana), probabilmente per rendere più chiaro che si parlava di un film sui viaggi del tempo. Invece, il titolo di uscita fu modificato in Project Almanac, nettamente più incisivo e meno scontato.
Distribuito nei cinema statunitensi lo scorso gennaio, Project Almanac mischia fantascienza e avventura e entra a pieno merito nella cerchia di film meglio riusciti, negli ultimi anni, sull'argomento viaggi nel tempo (di cui ovviamente Looper fa parte).
Diretto da Dean Israelite, sceneggiato da Jason Pagan e Andrew Stark e prodotto da Michael Bay, Project Almanac è la storia di David che, ritrovati alcuni vecchi progetti scientifici in cantina, scopre che il padre stava lavorando alla costruzione di una macchina del tempo. Aiutato dalla sorella Christina e dagli amici Quinn, Adam e Jessie, riesce a completare il progetto e dare vita ai viaggi del tempo. I cinque ragazzi decidono allora di iniziare a viaggiare nel tempo, modificando però alcune loro scelte del passato: ma come The butterfly effect insegna, una sola piccola modifica nel passato può dar vita ad un futuro differente da come lo si ricordava.
Passato un po' in sordina, in Italia ma anche negli Stati Uniti, Project Almanac è un film assolutamente da recuperare per i fan dei viaggi nel tempo ma anche da chi vuole godersi a pieno 106 minuti di un buon film: fantascienza, avventura, colpi di scena, scene godibili e passaggi esilaranti, nella pellicola di Dean Israelite c'è tutto questo, e non solo. Il regista sudafricano da alla luce un film molto ben fatto, che non perde mai di vista lo spettatore e lo mantiene incollato al teleschermo e partecipe alla vicenda, grazie ad un ritmo molto alto per tutta la durata del film e a scene mai noiose e sempre accattivanti, Ma dove Israelite riesce a conquistare anche uno spettatore più scettico è nelle varie dinamiche innescate dai viaggi nel tempo: Project Almanac fila che è un piacere, non si hanno paradossi temporali e soprattutto ogni scena è comprensibile e parte di un incastro e di un ingranaggio perfetti, che hanno al loro interno piacevoli richiami a film di fantascienza del passato (dai già citati Looper e The butterly effect, a Ricomincio da capo e Ritorno al futuro).
L'unica pecca di Project Almanac è che forse la parte centrale, quella ambientata al festival Lollapalooza, è un po' troppo lunga e ripetitiva. Una piccola macchia in un film comunque da vedere.


SCENA CULT: il test con l'automobile giocattolo

DIALOGO CULT:
David: "We didn’t invent time travel. We just put it together with the instructions."
Quinn: "You make it sound like we got it at Ikea."

VOTO FINALE: 7

sabato 18 luglio 2015

True Story




Nel dicembre 2001 a Waldport, nell'Oregon, furono ritrovati nel fiume i corpi di tre bambini e una donna, barbaramente soffocati e gettati nel corso d'acqua. I sospetti si concentrarono su Christian Longo, padre e marito dei bambini e della donna ritrovati morti. Catturato pochi giorni dopo a Cancun, in Messico, dichiarò di essere Michael Finkel, giornalista del New York Times appena licenziato per aver "romanzato" un articolo di denuncia. L'incontro tra i due li portò ad avvicinarsi e a decidere di scrivere un libro sulla storia di Longo che avrebbe potuto agevolare entrambi: per Michael doveva essere l'occasione per rilanciare la sua carriera; per Christian l'occasione di portare a galla la verità sulla notte in cui i suoi figli e sua moglie morirono.
Basato sul libro di memorie di Michael Finkel, True Story è un film del 2015 uscito negli Stati Uniti lo scorso aprile (dopo la presentazione al Sundance Film Festival) ed ancora inedito qui in Italia. Diretto da Rupert Goold, sceneggiato da David Kajganich e con Brad Pitt tra i produttori esecutivi, True Story ha come protagonisti James Franco, nei panni di Longo, e Jonah Hill, in quelli di Finkel: le interpretazioni del duo californiano sono da incorniciare e da tenere bene in mente, sia Franco che Hill entrano perfettamente nei personaggi e si muovono a proprio agio nei rispettivi ruoli; il feeling sul set è perfetto e senza sbavature ed entrambi dimostrano di poter reggere, oltre all'impianto narrativo, un film drammatico, risultando assolutamente credibili.
A deludere è la sceneggiatura di David Kajganich, troppo poco incisiva e soprattutto troppo schizofrenica e in molti passaggi troppo frettolosa: far durare trenta minuti in più True Story (la durata è di 90 minuti) avrebbe portato lo spettatore a capire meglio e più a fondo le vicende narrate (senza annoiarsi) e avrebbe dato ai due personaggi principali una maggiore possibilità di rapportarsi, oltre che tra loro, anche con il pubblico. Il film scava poco a fondo nel rapporto che piano piano si crea tra Longo e Finkel e questo è un gran peccato perché porta True Story ad essere, in alcuni tratti, molto confusionario e incomprensibile.
Dispiace perché l'impalcatura per poter essere un gran bel film (o per lo meno un film migliore) c'era tutta: a partire, come detto, dalle interpretazioni di Franco e Hill (ma anche quella di Felicity Jones), dalla regia perfetta di Rupert Goold e da una fotografia (curata da Masanobu Takayanagi) e da una colonna sonora (le musiche sono del compositore di origini italiane Marco Beltrami) azzeccatissime e coinvolgenti.
True Story era una storia intrigante e accattivante da raccontare: si poteva fare meglio.

SCENA CULT: l'udienza preliminare

FRASE CULT: "Sometimes the truth isn't believable. But that doesn't mean that it's not true."

VOTO FINALE: 6+

giovedì 16 luglio 2015

Survivor




Purtroppo, come molte volte accade, un buon cast non è sinonimo di un buon film. Nonostante le premesse, dovute soprattutto alla presenza di attori di primordine quali Milla Jovovich, Pierce Brosnan, Dylan McDermott, Angela Bassett e Robert Forster, Survivor, thriller statunitense uscito nelle sale cinematografiche lo scorso maggio, non riesce né ad incidere, né tantomeno ad essere annoverato nella schiera di film da vedere di questo 2015, troppo ancorato ad una trama e ad una storia che poteva essere buona una quindicina di anni fa (infatti la sceneggiatura di Philip Shelby fu scritta dieci anni fa) ma che ormai rientra nella sfera del "già visto".
Survivor è la storia di un inseguimento, quello tra il cecchino chiamato "L'orologiaio" e Kate Abbott, impiegata del Dipartimento di Stato statunitense (settore antiterrorismo) di stanza a Londra; sullo sfondo la minaccia terrorista di un attentato a Times Square.
Poco innovativo e troppo scontato: Survivor può essere catalogato come stereotipo dei film sul terrorismo arrivati con eccessivo ritardo e per di più senza riuscire a raccontare qualcosa di nuovo e sorprendente da riuscire a tenere lo spettatore incollato allo schermo e con il fiato sospeso. Invece la trama si trascina in maniera inesorabile verso un finale già scritto (e già raccontato da innumerevoli pellicole), appiattendosi sempre più in ogni scena.
La regia di James McTeigue è praticamente azzerata e statica: il regista australiano (diventato famoso grazie al capolavoro V per Vendetta) resta incollato alla trama e si limita a seguire (a volte anche stancamente) i suoi due attori principali Milla Jovovich e Pierce Brosnan, onestamente non autori delle loro prove migliori. La fotografia di Survivor non è all'altezza della situazione e le scene di inseguimento, a volte grottesche e tipiche dei b-movie, contribuiscono a rendere il film noioso e per nulla incisivo.

VOTO FINALE: 5

martedì 14 luglio 2015

The Fighters - Addestramento di vita


Opera prima di Thomas Cailley, che ne ha curato anche la sceneggiatura insieme a Claude Le Pape, The Fighters (Les combattants il titolo originale) è un film francese del 2014 con protagonisti Adèle Haenel e Kévin Azaïs.
The Fighters è la storia di Madeleine e Arnaud, due ragazzi ventenni agli antipodi e insicuri del proprio futuro. Dopo un primo incontro non del tutto amichevole e la nascita di un'amicizia dovuta ad un rapporto di lavoro, i due decidono di iscriversi ad un corso estivo nell'Esercito che metterà a dura prova i loro sentimenti e i loro ideali.
Concepito come un film di formazione, The Fighters si interroga a lungo sia sui rapporti sentimentali che possono nascere tra giovani sia sul futuro dei ventenni di oggi, che in un periodo di crisi come quello odierno sembra sempre più incerto e poco rassicurante.
La regia di Cailley è abbastanza asciutta e mai invasiva ma si perde troppo in una trama a tratti troppo lenta e compassata che rischia di annoiare lo spettatore di turno.
Nonostante le prove da incorniciare di Adèle Haenel e Kévin Azaïs, il film si muove lentamente verso una strada tracciata in modo molto prevedibile e lasciando poco spazio a scene un po' più briose e maggiormente coinvolgenti.
The Fighters ha fatto incetta di premi in Francia, sia al Premio César che al Premio Lumière, premiando soprattutto le interpretazioni dei due giovani protagonisti e riconoscendo a Thomas Cailley il premio per la migliore opera prima: se per il duo Haenel - Azaïs i riconoscimenti sono più che meritati, per Cailley forse il premio è un po' azzardato, perché The Fighters non è sicuramente un film da bocciare, ma viste le premesse, le attese erano un tantino diverse.

VOTO FINALE: 6+

lunedì 6 luglio 2015

Predestination




Il destino è un qualcosa che non si può cambiare. Se è una persona è "predestinata" a compiere determinate azioni, a fare determinate scelte, in un modo o nell'altro alla fine le farà.
Tratto dal racconto breve Tutti i miei fantasmi di Robert A. Heinlein, Predestination è un film australiano del 2014, scritto e diretto da Michael e Peter Spierig, distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi ad agosto 2014 e arrivato in Italia solamente da pochi giorni: le inspiegabili leggi della distribuzione.
La storia è quella di un agente governativo che viaggia nel tempo nel tentativo di fermare il misterioso terrorista (bombarolo) "Fizzle Bomber", autore nel 1975 di numerose stragi.
Buonissimo film, con incastri perfetti e paradossi temporali azzerati, Predestination è un eccellente mosaico cinematografico, dove ogni sequenza svela pian piano tutta l'impalcatura su cui si regge la storia; la bravura dei fratelli Spierig sta nel riuscire a ingannare il pubblico con poche e funzionali inquadrature, che svelano qualcosa ma non troppo, che portano lo spettatore ad un passo dalla verità ma in realtà l'effetto sorpresa dura fino all'ultima inquadratura, l'apice di Predestination, la risposta finale a tutte le domande che ci si pone nei 97 minuti di film. E questo non era per niente un compito facile, perché il libro di Heinlein può contare sul fatto di poter raccontare la storia lasciando indizi e buchi di trama qua e là, il film degli Spierig invece deve comunque far vedere qualcosa e lo fa riuscendo a non rovinare l'effetto sorpresa allo spettatore.
Avvalendosi di un buon Ethan Hawke e di una grandissima Sarah Snook, Predestination riesce proprio nel binomio che si crea tra i due attori a tirare fuori tutto il suo potenziale, fatto anche di lunghi dialoghi e giochi di sguardi e espressioni. Il film fila via liscio, grazie soprattutto alla prova dei due protagonisti: il lungo racconto della Snook poteva rendere Predestination un film lento e statico, in realtà non lo è quasi mai.
Molto buoni anche gli effetti speciali che raggiungono l'apice nella rappresentazione dei viaggi nel tempo.
Predestination probabilmente arriva un po' tardi qui in Italia per essere del tutto apprezzato al cinema (lo streaming in questi casi è arrivato molto prima) ma comunque resta una chicca niente male nell'universo dei film fantascientifici.

SCENA CULT: i viaggi nel tempo

FRASE CULT: "You know who she is, And you understand who you are, And now maybe you're ready to understand who I am."

VOTO FINALE: 6,5

domenica 5 luglio 2015

Big Game - Caccia Al Presidente









Titolo Originale: Big Game
Regia: Jalmari Helander
Attori: Samuel L. Jackson, Onni Tommila, Ray Stevenson, Victor Garber, Mehmet Kurtulus, Ted Levine, Felicity Huffman, Jim Broadbent
Genere: Avventura, Azione
Paese: Finlandia, Germania, Regno Unito
Anno: 2014
Durata: 90 Minuti
Trama: Un ragazzo, intento ad affrontare una prova di caccia, si ritrova a dover aiutare il presidente degli Stati Uniti d'America a sopravvivere ad un gruppo di terroristi.
Giudizio finale: "Big Game - Caccia Al Presidente" è scritto e diretto da Jalmari Helander.Purtroppo la sceneggiatura è molto banale, prevedibile nello svolgimento ed anche i dialoghi in alcuni momenti sono di una banalità deprimente.Invece per quanto riguarda la regia, Jalmari Helander fa un discreto lavoro, riuscendo a dare una buona scorrevolezza alla storia e riuscendo a non essere troppo invasivo.Fulcro centrale del film è il rapporto tra i due protagonisti, Samuel L. Jackson e Onni Tommila, che dimostrano un buon feeling ma con interpretazioni poco convincenti, soprattutto per Samuel L. Jackson.Il resto del cast si limita a ruoli più marginali con interpretazioni nella norma, senza particolari caratterizzazioni.
Consigliato: Si può anche non vedere.

venerdì 3 luglio 2015

Who Am I - No system is safe




Una gran bella sorpresa. Thriller di produzione tedesca, scritto e diretto da Baran bo Odar, Who Am I è un film del 2014 presentato in anteprima al Toronto Film Festival dello scorso anno (6 settembre) e uscito poi in Germania il 25 settembre.
Girato a Berlino e Rostock, Who Am I racconta l'ascesa di un gruppo di giovani hacker alla ricerca di un posto di grido tra i gruppi hacker internazionali. La voglia di successo presenta però un conto salato da saldare.
Mixando una buone dose thriller alla frenesia dei film di Guy Ritchie, Who Am I è una pellicola avvincente, che fa del ritmo il cardine centrale della storia: il susseguirsi di scene ad alto tasso adrenalinico e colpi di scena inattesi contribuiscono a dare ancora più verve ad una sceneggiatura già di per sé accattivante e a coinvolgere perfettamente lo spettatore.
La colonna sonora e la fotografia compiono a pieno il proprio dovere ma sono soprattutto gli attori (a partire dal protagonista Tom Schilling) a rendere Who Am I uno dei migliori film di genere, avvicinandosi molto, come intenzioni, a V per Vendetta. Ma è soprattutto il richiamo ad uno dei migliori film della seconda parte degli anni novanta (che non si può rivelare per non rovinare il finale) ad innalzare ulteriormente Who Am I ad un livello mai raggiunto prima da pellicole che nel corso degli anni hanno cercato di rifarsi a quel capolavoro.
La speranza è che Who Am I possa arrivare anche in Italia e che possa smuovere le coscienze di produttori, sceneggiatori e registi italiani: un film così d'impatto sarebbe ora di realizzarlo anche nella nostra penisola.

FRASE CULT: "I always wanted to be a superhero. But if I'd known the things to come, I would've stayed a nobody."

VOTO FINALE: 7,5