sabato 11 aprile 2015
Wild
"Ma chi c***o me l'ha fatto fare?". Sono le 8 parole pronunciate dalla giovane Cheryl Strayed dopo neanche 100 metri dell'inizio della sua avventura: la lunga e solitaria camminata attraverso il Pacific Crest Trail, 4000 km di trekking dal confine Messico/California al Canada. Una frase, quella pronunciata da Cheryl, che racchiude già in sé il senso e il significato del film di Jean-Marc Vallée: Wild è tratto proprio dalle memorie (Wild: From Lost to Found on the Pacific Crest Trail) di Cheryl Strayed (riadattate nella sceneggiatura da Nick Hornby), quindi nonostante il suo scoramento iniziale e le varie vicissitudini affrontate, sappiamo che il suo viaggio è riuscita a portarlo al termine, che il suo processo di "rinascita" è stato compiuto. Vallée fa comunque un passo indietro rispetto al suo piccolo capolavoro Dallas Buyers Club, non aiutato da una sceneggiatura che potrebbe sembrare avvincente ma che in realtà non racconta molto del viaggio di Cheryl e soprattutto non giustifica il cambiamento in positivo della ragazza. Wild prova ad emulare le gesta di Into the wild ma purtroppo non si avvicina ai livelli toccati dal film di Sean Penn, se non per una fotografia e una colonna sonora spettacolari, per il tema del viaggio trattato e per la bravura della protagonista. Il resto non emoziona così come aveva fatto la storia di Christopher McCandless e per lo spettatore resta difficile immedesimarsi nelle vicende di Cheryl, nonostante il tentativo di inserire nel film flashback per raccontare la storia passata della ragazza.
Ragazza interpretata, alla grande, da Reese Witherspoon: ne è passato di tempo da quando la bionda ragazzina faceva innamorare gli adolescenti di mezzo mondo (e Ryan Phillippe) in Cruel Intentions (anno 1999). La Whiterspoon è cresciuta e dopo il Premio Oscar come miglior attrice protagonista del 2006 (grazie al film Quando l'amore brucia l'anima) in Wild sfodera un'altra grande interpretazione (valsale anche la nomination agli ultimi Oscar) riuscendo a risultare molto credibile e soprattutto dando prova di poter reggere (e in alcuni passaggi anche di migliorarlo) un film completamente sulle sue spalle (un po' come Cheryl doveva reggere il suo pesante zaino, The monster).
Wild è comunque un film da vedere e che può stimolare la mente di viaggiatori solitari (e non): non sono 120 minuti sprecati e, come detto, la bellezza della fotografia vale da sola il prezzo del biglietto.
FRASE CULT: "My mother used to say something that drove me nuts. There is a sunrise and a sunset every day and you can choose to be there for it. You can put yourself in the way of beauty."
VOTO FINALE: 6,5
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