lunedì 13 aprile 2015

Trash


Il Brasile dei mondiali di calcio, il Brasile delle Olimpiadi, soprattutto il Brasile di Trash. Tratto dall'omonimo romanzo scritto nel 2010 da Andy Mulligan, Trash, vincitore del premio BNL del pubblico al miglior film all'ultimo Festival del cinema di Roma, è un film di corruzione, speranza e giustizia ambientato nelle favelas di Rio de Janeiro dove tre ragazzi poveri, dopo il ritrovamento di un portafoglio nella discarica in cui rovistano quotidianamente, decidono di venire a capo di un'implicatissima storia politica e smascherare la corruzione dilagante nel loro paese.
Il paragone tra Trash e Slumdog Millionaire è palese e scontato: entrambi i film raccontano storie di ragazzi vissuti in povertà e alla ricerca di un riscatto sociale, entrambi hanno dei bambini come protagonisti assoluti delle vicende, entrambi hanno registi inglesi al timone dell'impalcatura cinematografica. In Trash si tratta di Stephen Daldry, conosciuto principalmente per aver diretto Billy Elliot e The Reader: il regista britannico si muove benissimo all'interno della sceneggiatura rivista da Richard Curtis (uno dei migliori sceneggiatori anglosassoni, basti vedere il suo curriculum) e il risultato è strabiliante. Trash è un film emozionante, eccezionale e godibile, con un montaggio perfetto che mantiene sempre alto il ritmo e lascia lo spettatore incollato allo schermo. 
Punto di forza del film sono i tre protagonisti: tre ragazzi pescati proprio nella favelas di Rio che dimostrano un'abilità fuori dal comune, per il loro grande carisma e la loro notevole e tremendamente vera credibilità. Martin Sheen e Rooney Mara, l'unico "tocco" occidentale di Trash, si limitano a cavalcare il vortice creato dai tre ragazzi e risultano anch'essi credibili e mai fuori posto.
Trash è un ritratto del Brasile delle favelas ma, come anche per Slumdog Millionaire, è un film e in quanto tale deve rimanere: la realtà, purtroppo, è ben lontana dalla storia raccontata nei 110 minuti della pellicola. Resta comunque una gran bella storia e la speranza che forse un giorno la giustizia riesca a prevaricare la corruzione e l'omertà.


SCENA CULT: l'inseguimento in stazione

FRASE CULT: "Perché è giusto"

VOTO FINALE: 7,5




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