Ispirato alle opere dello scrittore austriaco/britannico Stefan Zweig, The Grand Budapest Hotel è un film scritto, diretto e co-prodotto da Wes Anderson, vincitore dell'Orso d'argento (Gran premio della giuria) al Festival internazionale del cinema di Berlino del 2014, dopo essere stato scelto come film d'apertura della manifestazione.
The Grand Budapest Hotel è un film corale e racconta la gioventù dell'attuale direttore dell'hotel, l'immigrato Zero, in passato aiutante dell'allora concierge e direttore Monsieur Gustave. La storia ruota intorno alla morte di Madame D., una delle amanti di Gustave, che da testamento lascia a quest'ultimo un quadro di inestimabile valore. Il figlio Dimitri, per nulla contento di questa scelta, accusa Gustave di aver assassinato la madre e tenta di tutto pur di riappropriarsi del quadro.
La genialità di Wes Anderson esce fuori prepotentemente in The Grand Budapest Hotel, in cui il regista statunitense riesce in modo impeccabile a tessere una trama non lineare senza mai far perdere lo spettatore, dirigendo il tutto con un ritmo serrato e con pochissime pause di sceneggiatura; per farlo si avvale di un cast eccezionale e di primo livello, diretto in maniera superba da Anderson, e soprattutto di una fotografia ai limiti della perfezione.
Abbiamo parlato del cast eccezionale; elencare tutti i protagonisti di The Grand Budapest Hotel e trovare un aggettivo adatto ad ognuno di loro sarebbe quasi impossibile: possiamo limitarci a dire che ogni attore che ha preso parte al film, anche se solo per una piccola apparizione, ha contribuito a rendere The Grand Budapest Hotel un gran bel film, dando modo ad Anderson di creare un'armonia corale che è la vera anima del film. Una nota a parte la meritano i due personaggi principali (i due che restano in scena più a lungo) della pellicola: un bravissimo Ralph Fiennes e l'esordiente Tony Revolori, perfetto nel ruolo di co-protagonista e nel riuscire a tener testa al suo più quotato sparring partner.
The Grand Budapest Hotel è un film che intrattiene, facendo sorridere e mai annoiare lo spettatore. Lunga vita a Wes Anderson.
SCENA CULT: l'evasione dal carcere
FRASE CULT:
Il signor Gustave: “Vedete,
ci sono ancora deboli barlumi di civiltà lasciati in questo
mattatoio barbaro che una volta era conosciuto come umanità. Infatti
è quello che abbiamo a disposizione nel nostro modesto, umile,
insignificante...oh, fanculo!”
VOTO FINALE: 7,5
Nessun commento:
Posta un commento