Dire: "Sono stato al cinema a vedere i Power Rangers", un sorriso lo può strappare, è vero. Però in fin dei conti ne è valsa la pena. Perché Power Rangers risulta essere un buon film, una base di partenza importante per un futuro franchise e per possibili sequel che, se mantengono le premesse di questo film e ne migliorano i piccoli difetti, possano far diventare la serie tv cult degli anni '90 un fenomeno cinematografico planetario. E se poi confrontiamo Power Rangers con I Fantastici 4 (uscito un anno e mezzo fa), con cui ha molti punti di contatto, beh, il confronto è assolutamente stravinto dal film diretto da Dean Israelite e uscito in Italia lo scorso 6 aprile.
Siamo ad Angel Grove dove cinque ragazzi del liceo locale, dopo essersi trovati a frequentare un corso punitivo a scuola, si ritrovano casualmente tutti e cinque nella cava della città. Billy, uno dei cinque, facendo esplodere un pezzo di cava, porta alla luce le cinque Monete del Potere. Ognuno di loro ne prende una e dai giorni successivi si accorgono che la loro forza è incredibilmente mutata. Tornati sul luogo dell'esplosione, trovano una navicella e un robot alieno li guida all'interno di essa fino ad un "muro parlante". Quest'ultimo, il cui nome è Zordon, spiega loro che sono diventati i nuovi Power Rangers e che dovranno allenarsi per difendere il pianeta da attacchi alieni. Ed il primo di loro si è appena risvegliato da un lungo sonno. Per i cinque ragazzi è l'inizio di una nuova faticosa e avvincente avventura.
Promosso. Se c'è una parola per identificare Power Rangers questa è proprio la parola "promosso". Perché a dispetto di ciò che si potrebbe pensare prima di vedere il film di Dean Israelite, questa prima vera trasposizione cinematografica della serie televisiva cult degli anni '90 risulta un buonissimo e convincente prodotto. Supera assolutamente le aspettative e, passatemi il termine, l'americanizzazione della storia la rende addirittura migliore. Power Rangers diventa a tutti gli effetti un film di supereroi. Con qualche punto di contatto con il franchise di Transformers, che dà un pizzico di sostanza in più alla trama. Molto bravo il regista Israelite, già al timone dell'ottimo (e sottovalutato) Project Almanac, da cui Power Rangers ne eredita il ritmo e le modalità con cui viene rappresentato il mondo adolescenziale e soprattutto le dinamiche tra i vari ragazzi. L'unica pecca, sia di sceneggiatura che di regia, la si trova nell'ultima parte, nella battaglia finale: forse qui si poteva "strafare" un po' di più e rendere più spettacolare (e più vicina all'immaginario giapponese della serie) lo scontro decisivo.
Una differenza sostanziale, infine, tra Power Rangers e il sopracitato I Fantastici 4 la fa il cast: perché l'idea e la scelta di affidare il ruolo dei cinque "supereroi" a dei ragazzi quasi sconosciuti o comunque alla prima vera esperienza da protagonisti in un blockbuster cinematografico ha pagato (a differenza del cast stellare ma deludente del film tratto dai fumetti della Marvel). Certo poi ci sono due pezzi da novanta come Bryan Cranston ed Elizabeth Banks, con quest'ultima strepitosa nel ruolo della villain, ma entrambi sono più di contorno e di raccordo.
Se potete, andate al cinema a vedere Power Rangers, non ne resterete delusi...ah, però non aspettatevi le tutine colorate: quelle erano molto anni '90, siamo nel 2017 e le armature, onestamente, sono molto più fighe.
SCENA CULT: l'arrivo nella grotta
DIALOGO CULT:
Zordon: "The answer to what is happening to you is here. You five are the Power Rangers."
Zack Taylor: "Did I just hear you say we're Power Rangers?"
VOTO FINALE: 7-
Nessun commento:
Posta un commento