domenica 9 aprile 2017

Ghost in the Shell




Il manga di partenza, quello da cui è tratto il film Ghost in the Shell, è interessante, molto interessante. Probabilmente troppo interessante per riuscire in toto come film. Perché, onestamente, il film diretto da Rupert Sanders e uscito nei cinema lo scorso 30 marzo, non convince quasi mai. A partire dall'immaginario cyberpunk messo in scena, poco innovativo e a tratti poco accattivante. Chiariamoci, l'aria dark-punk è palpabile, come comunque doveva essere, ma le scenografie e gli effetti speciali non sono stati all'altezza per ricreare il mondo disegnato da Masamune Shirow. In più ho trovato Scarlett Johansson poco convincente nei panni del Maggiore Mira Killian, senza entrare nel merito delle critiche preventive senza senso sulla scelta di aver fatto interpretare la protagonista ad un'attrice non orientale. La Johansson è sembrata ben lontana dal 100% delle sue possibilità, perché se si fosse avvicinata al 100% i panni del Maggiore Mira Killian sarebbero risultati perfetti per lei. E quindi Ghost in the Shell rimane così, un po' nel limbo, e siccome di questi film senza infamia e senza lode ne ho abbastanza, è giusto dargli un voto negativo.
Ghost in the Shell, come anticipato, è ambientato in un futuro cyberpunk, dove il Maggiore Mira Killian è un cyborg unico del suo genere, un'arma pericolosissima: il suo corpo è completamente ricostruito, ma il suo cervello, la sua anima, il suo "ghost", è quello originale di una ragazza salvata da un terribile incidente. Il Maggiore è a capo della sezione di Sicurezza Pubblica numero 9, un'organizzazione antiterrorismo cibernetico gestita dalla Hanka Robotics. La squadra si trova ad affrontare un pericoloso criminale cybernetico che sembra aver preso di mira proprio la Hanka Robotics.
Ghost in the Shell è il secondo film da regista di Rupert Sanders, dopo il non fenomenale Biancaneve e il cacciatore, e qui il regista inglese resta molto scolastico, affidandosi e fidandosi (male) un po' troppo alle scenografie, agli effetti speciali e alle ambientazioni tratte dal mondo del manga firmato Shirow. Proprio in un film in cui si da molta importanza all'animo umano, viene a mancare una caratteristica fondamentale: Ghost in the Shell non ha una sua anima, è meccanico, a tratti scontato e poco innovativo. Io non lo consiglio, poi fate voi. 

FRASE CULT: "Never send a rabbit to kill a fox." 

VOTO FINALE: 5

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