mercoledì 3 agosto 2016

Stranger things - Stagione I



La serie tv dell'anno. Senza sé e senza ma. Stranger things scavalca Sense8 e si attesta come il miglior prodotto creato da Netflix. Si, perché lo scorso 15 luglio la prima stagione di Stranger Things è stata pubblicata in tutto il mondo sulla nota piattaforma di streaming, riscuotendo in pochissimo tempo un successo di pubblico e critica al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Il successo di questa serie tv non è casuale ed i motivi sono molteplici; quello su cui farei più presa è la scelta dell'ambientazione ed i continui richiami a film degli anni ottanta che hanno fatto crescere e appassionare intere generazioni. Parliamo, in ordine sparso, de I Goonies, di E.T., di Alien, di Poltergeist, di Incontri ravvicinati del terzo tipo, de Lo squalo, del più recente Super 8: Stranger things è costellata di citazioni più o meno riconoscibili di questi film che colpiscono al cuore lo spettatore e lo appassionano in ogni singolo episodio. Di richiami e citazioni che strizzano l'occhio ad una determinata tipologia di pubbico ce ne sono molti altri, basti pensare che il primo episodio si apre con i 4 ragazzi che giocano a Dungeons & Dragons e, senza scendere più di tanto nei particolari, tutta la stagione ha continui richiami al famoso gioco di ruolo.
Una stagione, questa, che è ambientata a Hawkins, tranquillo paesino dell'Indiana, dove una sera il dodicenne Will Byers sparisce in circostanze molto misteriose. Dietro la sparizione di Will si cela un oscuro segreto, che coinvolgerà la madre Joyce e lo sceriffo Hopper, i suoi 3 amici fraterni Mike, Dustin e Lucas, una ragazza apparsa all'improvviso in paese di nome Eleven (Undici nella versione italiana), Jonathan e Nancy (rispettivamente fratello di Will e sorella di Mike) e un gruppo di ricercatori federali non proprio rispettabili.
Senza dilungarci, in Stranger things funziona tutto a meraviglia: ambientazione accattivante, fotografia e atmosfere assolutamente da urlo (con richiami ai film di Carpenter), regia perfetta (con richiami al cinema di Spielberg), musiche che contribuiscono a creare e mantenere un clima di suspance di altissimo livello. Siamo di fronte ad una serie che è difficile da iniziare senza finire, anzi è difficile resistere alla voglia di vedersi tutti gli 8 episodi uno di fila all'altro.
Dimenticavo il cast: non ci sono sbavature da parte di nessuno ma non si può non lodare la prova di Winona Ryder (Joyce), di una spanna superiore a tutti gli altri e sempre credibile.
Allora, onestamente: se amate anche solo una delle cose scritte qui, non potete non vedere Stranger things. Fidatevi, ne vale assolutamente la pena.

VOTO FINALE: 8,5

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