mercoledì 31 agosto 2016
Paradise Beach - Dentro l'incubo
Ma alla fine come si chiama questa spiaggia da sogno (o da incubo)? Non è dato saperlo, né a noi spettatori né quantomeno alla giovane surfista texana Nancy Adams, ex-infermiera che si avventura in un luogo incantevole nei pressi di Tijuana per cavalcare le stesse onde cavalcate anni prima dalla madre. Dopo aver surfato in compagnia di altri due ragazzi, Nancy decide di restare ancora un po' in acqua per godersi le ultime onde. Ma un enorme squalo bianco irrompe nel "paradiso" di Nancy e la stessa, trovandosi lontana da riva e con il grande animale lì intorno, è costretta a trovare rifugio in uno scoglio e combattere per la propria sopravvivenza.
Jaume Collet-Serra dirige un film ben strutturato, che cresce man mano che la storia (e la tensione) sale di livello e decolla dopo un inizio un po' balbettante e troppo ancorato a vincoli sentimentali di cui, onestamente, si poteva fare a meno. Paradise Beach (The Shallows il titolo originale) tiene comunque un buon ritmo, la tensione è palpabile e soprattutto si distacca un po' dai film di genere che piano piano, dall'uscita del primo Lo squalo in poi, tendono tutti a somigliarsi tra loro (a parte il magnifico, soggettivamente parlando, Blu profondo). Logico, bisogna fare un po' di tara, nel senso che un paio di scene poco veritiere in Paradise Beach ci sono (ma non stiamo parlando di un film basato su una storia vera come lo era 127 ore) ma alcune trovate innovative e azzeccatissime le fanno passare in secondo piano.
Paradise Beach si poggia, fondamentalmente, sulla bravura di Blake Lively, scomparsa un po' dai radar ultimamente: l'attrice losangelina dimostra tutto il suo talento, riuscendo a tenere testa, oltre che allo squalo, ad una sceneggiatura di 90 minuti che la impone come protagonista solitaria e indiscussa della pellicola.
Collet-Serra continua a mostrare buonissime capacità di regia, con input e descrizioni degni dei migliori registi di genere.
Paradise Beach è un film discreto, una variante cinematografica interessante sotto la voce "uomo vs squalo".
SCENA CULT: l'ubriaco
FRASE CULT: "I'm not dying here"
VOTO FINALE: 7-
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento