giovedì 2 giugno 2016
Alice attraverso lo specchio
Alice in Wonderland fu un successo planetario di critica e pubblico e diede il via ai remake con attori in carne ed ossa dei classici Disney del passato. Era l'anno 2010 e Tim Burton, al massimo del suo splendore così come il suo attore "feticcio" Johnny Depp, tirò fuori dal cilindro (o dal cappello) un film sensazionale, difficilmente eguagliabile nel tempo.
Come in Alice in Wonderland, tocca a Linda Woolverton curare la sceneggiatura di Alice attraverso lo specchio, liberamente tratta dal libro di Lewis Carroll Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, sequel del più conosciuto Alice nel paese delle meraviglie; Tim Burton, invece, si limita al ruolo di produttore, lasciando la regia nella mani dell'inglese James Bobin, noto ai più per aver diretto i film sui Muppet; il cast è lo stesso del precedente film, con l'aggiunta di Sacha Baron Cohen nel ruolo del personaggio "il Tempo".
In questo secondo capitolo Alice, dopo molto tempo, ritorna nel paese delle meraviglie per scoprire che il Cappellaio Matto è molto malato e depresso; l'unico modo per salvarlo è andare nel Palazzo del Tempo, rubare la Cronosfera e viaggiare nel tempo, per provare a modificare alcuni eventi avvenuti nel passato.
Siamo lontani dal capolavoro di Alice in Wonderland, però Alice attraverso lo specchio è un film sufficiente, buono per passare un paio d'ore in tranquillità; è un film che non entusiasma, però non lascia basiti, anche se l'impressione che si sarebbe potuto osare un po' di più è palese.
La regia di Bobin si limita al minimo sindacale, cercando di seguire il più possibile la sceneggiatura senza voli pindarici ed evitando di sconvolgere più di tanto il mondo e gli equilibri creati da Burton 6 anni fa. La sceneggiatura di Woolverton si discosta leggermente dal racconto di Carroll, non riuscendo ad essere completamente incisiva, soprattutto a livello emozionale; la nota positiva sono i viaggi nel tempo di Alice, comunque sempre molto lineari e plausibili.
Per quanto riguarda il cast, la vera sorpresa è che tutte le interpretazioni, a parte quella strepitosa di Sacha Baron Coen, risultano sottotono, con poco mordente e abbastanza compassate. La sintesi di ciò è proprio Johnny Depp, incredibilmente passivo in un ruolo che 6 anni fa lo esaltò ed esaltò il pubblico cinematografico mondiale: probabilmente per il buon Deep è arrivato il momento di fare una riflessione e reinventarsi, puntando su personaggi meno simili tra loro e variando un po' la sua recitazione.
Alice attraverso lo specchio resta comunque, tutto sommato, un film passabile: non tra i migliori della stagione, ma già dal trailer si poteva intuire che non sarebbe stato al livello del primo capitolo.
SCENA CULT: l'arrivo al Palazzo del Tempo
DIALOGO CULT:
Alice: "Time is a he?"
La Regina Bianca: "He is not someone you want as your enemy."
VOTO FINALE: 6+
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