Il botto finale. Inteso, purtroppo, come caduta. La fine ingloriosa di una delle migliori saghe (se non forse la migliore) degli ultimi anni, almeno nelle previsioni e soprattutto dopo le prime due pellicole.
Girato insieme al suo prequel, Hunger Games: Il canto della rivolta - Parte I, Il canto della rivolta - Parte II racconta la parte finale dei romanzi di Suzanne Collins: i ribelli, guidati dal loro simbolo Katniss Everdeen, sono in marcia verso Capitol City, per detronizzare il presidente Snow. Dal canto suo Katniss decide di intraprendere, insieme ad un gruppo di ribelli, un viaggio verso il palazzo di Snow, per compiere la sua vendetta uccidendo il presidente.
Una noia totale, una lentezza a tratti sconvolgente. Il canto della rivolta - Parte II segue la falsa riga del suo prequel e si attesta su livelli molto bassi, non riuscendo a garantire un finale dignitoso alle vicende della ghiandaia imitatrice. Il problema è a monte ed era già scritto: dividere un libro in due film comporta il rischio di creare due pellicole con poca verve e poco ritmo, soprattutto se poi durano entrambe sopra le due ore. E Hunger Games non si è sottratto da tutto ciò, unendo, in quest'ultimo film più che nell'altro, il demerito del regista Francis Lawrence, incapace di imporsi e di aggiustare il tiro.
Questo film, come il suo prequel, è costellato di scene abbastanza inutili per lo spettatore, inserite solamente per poter garantire alla pellicola la durata di 137 minuti. Per non parlare poi di alcuni dialoghi abbastanza forzati e totalmente inadeguati alla situazione e alla storia raccontata.
L'unica cosa che realmente si può salvare de Il canto della rivolta - Parte II è sicuramente la fotografia, molto buona e accurata, incastro fondamentale per dare quel tocco di vitalità in più alla messa in scena della storia. Vitalità che non contribuisce a dare il cast: a partire da una Jennifer Lawrence brava si a reggere il film sulle sue spalle, ma poco incisiva in molti passaggi in cui dovrebbe tirar fuori quel qualcosa in più ma in cui la sua espressione resta sempre identica e soprattutto inadeguata (agghiacciante quella nella scena finale del film).
Infine, per quanto riguarda il finale, l'appunto è a metà e riguarda soprattutto il romanzo, più del film: inadeguato. Va bene cercare di discostarsi dai soliti cliché dei finali epici, ma qui si è realmente esagerato.
Tirando le somme finali, di Hunger Games si salvano (e anche bene) solamente i primi due capitoli e ciò che resta di tutta la saga è una domanda che assale (me e penso molti telespettatori) sin dall'uscita dalla sala cinematografica: ma non sarebbe stato meglio evitare di dividere l'ultimo libro in due film? Per alcune aziende il marketing è più importante di tutto.
SCENA CULT: lo scontro con gli ibridi nei sotterranei di Capitol
FRASE CULT: "Katniss Everdeen. A smalltown girl from District 12 who survived the Games and turned a nation of slaves into an army!"
VOTO FINALE: 5
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