giovedì 17 settembre 2015

Inside Out

Chiudete tutto, qualsiasi previsione; dissipate ogni dubbio; non pensate a futuri sconvolgimenti. Il premio come miglior film d'animazione alla prossima cerimonia degli Oscar a fine febbraio 2016 andrà ad Inside Out, produzione Pixar e distribuzione Disney, nei cinema italiani da pochi giorni (mentre negli Stati Uniti è uscito lo scorso giugno).
La storia è quella della piccola Riley, 11 anni e una vita felice. Nella sua mente, vivono e crescono insieme a lei le sue emozioni: Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto e Paura. Da dietro una consolle guidano e aiutano la piccola Riley nei momenti della sua vita. All'improvviso si ritrovano tutti spiazzati dal trasloco della famiglia di Riley dal Minnesota a San Francisco.
Esilarante e commovente al tempo stesso, impressionante nel suo realismo e nel suo essere incredibilmente veritiero, nonostante si stia parlando di un film di animazione e di personaggi (forse) inventati. Tutto questo è Inside Out.
Le abilità tecniche e artistiche della Pixar sono ormai radicate e quasi mai in discussione, la direzione (perché in questi casi si parla più di direzione che di regia) di Pete Docter (mente dei più grandi successi Pixar degli ultimi anni) è come sempre di sostanza e perfetta, focalizzando, in modo adeguato, l'attenzione di Inside Out sulle emozioni, protagoniste del film ma anche importanti nel rapporto con lo spettatore. 
A completare il quadro la perfetta colonna sonora curata da Michael Giacchino, mai banale, mai fuori tempo, sempre in sincronia con la storia.
Sembrerà strano, sembrerà un azzardo dirlo a settembre: ma è fuori da ogni dubbio che Inside Out sia non solo il miglior film d'animazione degli ultimi anni, ma vincerà sicuramente il premio Oscar il prossimo febbraio.


FRASE CULT: "Congratulations San Francisco, you've ruined pizza! First the Hawaiians, and now YOU!"

VOTO FINALE:

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