lunedì 28 settembre 2015

Everest


La spedizione sull'Everest più disastrosa fino alla valanga del 2014 e al terremoto in Nepal del 2015. Una serie di incredibili eventi e fatalità che portarono alla morte di ben 8 persone.
Di questo parla Everest, film del 2015 diretto, co-prodotto e montato da Baltasar Kormákur, che ha aperto la 72ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Il film racconta la spedizione sull'Everest di un gruppo di persone, guidate dai leader di due aziende commerciali che organizzavano scalate sulla vetta più alta del monda, Rob Hall e Scott Fisher. Partiti alla volta della vetta il 10 maggio 1996, insieme ai loro clienti e ai loro aiutanti, troveranno durante la scalata (e la discesa) una serie di imprevisti che renderà questa spedizione un disastro di grandi proporzioni.
La spedizione del 1996 a cui fa riferimento il film di Kormákur è stata raccontata in vari libri dai sopravvissuti a quei terribili giorni (i più importanti sono Aria Sottile del giornalista Jon Krakauer e la replica dell'alpinista kazako Anatoli Boukreev), finendo per la prima volta sui grandi schermi cinematografici grazie alla Universal Pictures e ai 65 milioni di dollari improntati (cifra irrisoria per i tempi moderni) per dare vita alla pellicola.
Everest è un buonissimo film, girato in maniera ottima e molto realistico; la spettacolarità delle scene ad alta quota è garantita anche dalla fotografia perfetta di Salvatore Totino e dalle musiche curate da Dario Marianelli. Il montaggio non ha punti deboli, grazie ad un ritmo sostenuto che non solo elimina i tempi morti, ma da modo allo spettatore di appassionarsi alle avventure di questo gruppo di scalatori e immedesimarsi a tal punto da emozionarsi di fronte le incredibili fatalità che hanno reso la spedizione del 10 maggio 1996 un autentico disastro. Il merito è di un grande Baltasar Kormákur, per la prima volta alle prese con un kolossal del genere e capace di esaltare ogni singolo fotogramma della pellicola e esaltarsi poi in fase di montaggio per un film davvero di ottimo livello.
Il merito del regista (e non solo) islandese è anche stato riuscire a guidare un gruppo di grandi attori (tra cui spiccano Jason Clarke, Jake Gyllenhaal e Josh Brolin) a delle interpretazioni molto veritiere dei personaggi interpretati, senza sbavature e incredibilmente autentiche (oltre che di alto livello).
Everest è un grande film, oltre che un monito messo lì a ricordare che la montagna è un mostro difficile da domare.

SCENA CULT: il salvataggio di Beck da parte di Rob

FRASE CULT: "You, my friends, are following in the footsteps of history, something beyond the power of words to describe. Human beings simply aren't built to function at the cruising altitude of a 747. Our bodies will be literally dying. Everest is another beast all together."

VOTO FINALE: 7,5

Nessun commento:

Posta un commento