lunedì 3 agosto 2015

Il luogo delle ombre


Nel 2003 lo scrittore statunitense Dean Koontz pubblicava il suspense thriller (mix di horror, fantascienza, giallo e satira) Odd Thomas, che in poco tempo scalava le vette delle classifiche dei libri più venduti diventando un New York Times Best Seller. Non solo: oltre a consacrare Koontz come uno dei migliori scrittori di genere della sua epoca, dava vita ad una serie di romanzi (per ora ne sono 7 in tutto) aventi come protagonista Odd Thomas, giovane ragazzo californiano con il dono di poter vedere le persone defunte; dono che il ragazzo sfrutta per dare giustizia a questi morti che giorno dopo giorno gli si palesano in cerca di aiuto.
Nel primo romanzo della serie, Il luogo delle ombre (pubblicato in Italia nel 2004), Odd scopre che una catastrofe imminente sta per abbattersi sulla sua cittadina e ha solo 24 ore di tempo per prevenirla e fermarla.
Diretto e sceneggiato da Stephen Sommers (La mummia), Il luogo delle ombre è un film del 2013 arrivato in Italia solamente lo scorso mese e che vede come protagonista nel ruolo di Odd Thomas il talentuoso attore di origine sovietica Anton Yelchin (Star Trek - Into darkness). Con una trama non troppo distante dal libro di Koontz, Il luogo delle ombre si mette in luce soprattutto per gli effetti visivi e per la rappresentazione della vicenda da parte di Sommers, molto bravo a dare vitalità e ritmo al film e tenere sempre all'erta lo spettatore. La sostanza del film non è sempre ottima anche se con un finale da urlo (cinematograficamente parlando) Il luogo delle ombre supera ampiamente l'esame del confronto con il libro e riesce a far dimenticare in fretta le piccole sbavature che escono fuori nei 100 minuti di durata della pellicola.
Anton Yelchin compie a pieno il proprio dovere, con un'interpretazione credibile e veritiera del giovane Odd Thomas, dimostrando di poter tranquillamente reggere il peso di una sceneggiatura che lo vede al centro dell'azione in ogni singola scena. Buona anche la prova di Willem Dafoe (Sceriffo Wyatt Porter) e Addison Timlin (Stormy), spalle perfette e mai fuori posto del protagonista.
In attesa di sapere se il sequel ci sarà o meno, Il luogo delle ombre resta comunque un buon film, leggero (nonostante la trama faccia pensare il contrario) e ampiamente sopra la sufficienza.

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FRASE CULT: "Fate is not a straight road. There are many forks in it. You have the free will to choose which one you take. But sometimes it will bend around and bring you back to that same stubborn place."

VOTO FINALE: 6,5

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