La storia dei 47 Ronin è una delle più celebrate dell'epopea dei samurai ed è uno dei punti di forza della storia giapponese. La storia di Oishi e dei suoi ronin si trasformò in una specie di leggenda, continuando ad ispirare scrittori e registi. L'ultimo sceneggiatore/produttore ad essersi fatto ammaliare da queste vicende è Chris Morgan che, insieme ad Hossein Amini, scrive la sceneggiatura del film 47 Ronin, affidando la regia a Carl Rinsch.
Siamo alla fine del 1700, in Giappone: Lord Kira, ammaliato da una strega, complotta per uccidere Lord Asano e prenderne il posto; quando il suo piano va a buon fine decide di bandire il gruppo di samurai fedeli ad Asano, comandato da Oishi. Un anno dopo i ronin banditi decidono di compiere la vendetta nei confronti di Kira e a loro si unisce il mezzosangue Kai, uno dei pupilli di Asano.
47 Ronin è un buon film, non spettacolare come ci si poteva aspettare dai trailer, i poster e le featurette rilasciate dalla Universal prima dell'uscita in sala della pellicola, però comunque non fa rimpiangere l'averlo visto.
Con un cast composto da attori comunque di buon livello, purtroppo quello che non riesce ad offrire una grande interpretazione è Keanu Reeves (nella parte di Kai), che si limita solamente a svolgere il suo compitino, senza riuscire a scavare a fondo il suo personaggio e senza riuscire a coinvolgere totalmente lo spettatore; cosa che invece riesce benissimo a Hiroyuki Sanada (Oishi nel film), gran bella sorpresa.
In 47 Ronin, Rinsch riesce bene ad alternare scene lente a scene più adrenaliniche, avvelendosi anche di effetti speciali da manuale (sono il vero punto di forza della pellicola) e del fascino che comunque le storie di samurai esercitano ad un determinato tipo di pubblico. La vera pecca di 47 Ronin è in realtà nella sceneggiatura, troppo povera e a volte troppo sbrigativa: si poteva e si doveva osare di più
SCENA CULT: l'isola degli olandesi
FRASE CULT: "Sfodera la spada, salva i tuoi compagni"
VOTO FINALE: 6,5
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