giovedì 11 aprile 2013
The next three days
20 minuti possono risollevare un film? Secondo me no, quindi il fatto che in un film di 129 minuti si salvino solamente gli ultimi 20 non alza per niente il voto alla pellicola. The next three days è un film del 2010 diretto da Paul Haggis ed interpretato da Russel Crowe, remake del film francese Anything for her. L'ex gladiatore, la cui prestanza fisica in questo film ricorda più un mangiatore di hot dog che Massimo Decimo Meridio, interpreta il professore John Brennan che, convinto fermamente dell'innocenza di sua moglie accusata di omicidio, arriva a compiere gesti estremi e a progettare l'evasione della sua consorte.
La sceneggiatura è molto scarna, con molti silenzi e poche parole; ci si sofferma molto sugli sguardi e sulle azioni, la tensione si taglia con il coltello. Ma, a parte la spettacolarità dei 20 minuti finali, il film è veramente lento e si fa fatica ad arrivarci a quei 20 minuti finali, vincendo la tentazione di spegnere tutto. E in tutto ciò, la performance di Russel Crowe in questo film non aiuta per niente.
Per me è bocciato in tronco.
SCENA CULT: Gli ultimi 20 minuti del film, il tentativo da parte di John Brennan di far evadere la moglie di prigione.
DIALOGO CULT:
Damon: "Nessuna prigione al mondo è ermetica, ognuna ha la sua chiave. Occorre solo trovarla."
John: "E come si fa?"
Damon: "Osservare molto, soprattutto le cose che rompono la routine quotidiana. Le guardie si calmano a fare le stesse cose un giorno dopo l'altro. Se succede qualcosa, è allora che fanno sbagli. Quando te ne accorgi, devi essere pronto, devi avere l'intero piano già stabilito, ancora prima di sapere come uscirai di prigione. Scappare è facile, la parte difficile è restare liberi. Devi sapere dove sei diretto e come ci arriverai. Devi sapere come intendono prenderti, dove e quando!"
VOTO FINALE: 5
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