giovedì 18 aprile 2013

Educazione Siberiana






La sensazione è che manchi qualcosa, anzi forse un po' più di qualcosa; ma andiamo con ordine.
Educazione Siberiana è il nuovo film di Gabriele Salvatores, tratto dal romanzo dello scrittore russo naturalizzato italiano Nicolai Lilin. E' la storia di un'amicizia: quella tra Kolima e Gagarin, due ragazzi della comunità siberiana di Transnistria, povero villaggio della Moldavia Orientale. I due crescono sotto la supervisione del nonno di Kolima (John Malkovich), che insegna loro i precetti e le rigide regole siberiane.
Il film scorre abbastanza velocemente, non è pesante né opprimente. Un buon John Malkovich nella parte di nonno Kuzya e una schiera di attori moldavi alla loro prima esperienza che non hanno deluso: molto bravi i due protagonisti Arnas Fedaravicius (Kolima) e Vilius Tumalavicius (Gagarin).
La fotografia è il pezzo forte della pellicola, è veramente spettacolare. Però, purtroppo, a venire un po' a mancare è una sceneggiatura un po' scarsa: i personaggi vengono approfonditi poco, così come il periodo storico; risulta tutto un po' troppo confusionario e alcuni passaggi, soprattutto un finale troppo sbrigativo, meritavano maggiore approfondimento. 
Si poteva e si doveva fare di più, soprattutto ci si aspettava di più da un regista come Salvatores. Anche perché il libro meritava sicuramente una migliore trasposizione cinematografica. Peccato!

SCENA CULT: I primi 20 minuti sono molto buoni, il film sembra promettere bene, ma poi deluderà le attese

FRASE CULT: Ink: "Le vite degli uomini possono sembrare tutte simili, si nasce, ci s'innamora, si fanno figli, si lavora e poi si muore. Alcuni uomini la vita se la godono, altri la tollerano. Ma noi siberiani, Kolima, noi la vita la combattiamo. I nostri tatuaggi sono le nostre ferite, sono i trofei che abbiamo vinto lottando"

VOTO FINALE: 5,5

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