domenica 14 maggio 2017

King Arthur - Il potere della spada




Se si decide di andare al cinema a vedere un film diretto e sceneggiato da Guy Ritchie non si può poi rimanere sorpresi del risultato. King Arthur - Il potere della spada non è né più né meno di un classico film diretto dal regista britannico. Tutte le caratteristiche principali delle pellicole firmate Guy Ritchie si ritrovano anche in King Arthur e, a mio modesto parere, quello che esce fuori è un film godibile, adrenalinico, vivace e divertente. Una rivisitazione ben fatta della storia di Re Artù. Che poi, in realtà, considerando che nelle idee della Warner Bros questo dovrebbe essere il primo di una serie di 6 film dedicati alle gesta del più famoso re inglese della storia/leggenda, si tratta della prima volta (ad eccezione del lontano Excalibur, datato 1981) che un blockbuster tratta l'ascesa al trono di Artù. Perché il King Arthur di Fuqua del 2004 con Clive Owen e Keira Knightley, oltre ad essere un film al limite della decenza, raccontava una storia un bel po' diversa da quella impressa nelle leggende popolari e soprattutto riportata nell'opera La morte di Artù di Thomas Malory.
Il film firmato Guy Ritchie parte da lontano, da quando, dopo aver sconfitto Mordred e salvato Camelot, il re Uther Pendragon viene assassinato dal fratello Voltigern, che si impadronisce del trono. Uther però è riuscito a mettere in salvo suo figlio Arthur che a Londinum viene cresciuto in un bordello e tempra il proprio carattere tra le vie del paese inglese. Ma il potere di Excalibur reclama il legittimo erede al trono, personaggio diventato leggenda e speranza per la popolazione ormai stufa dei soprusi di re Voltigern. Voltigern che, spaventato da questo potere e dalla persona che potrebbe delegittimarlo, obbliga tutti gli uomini del suo regno a tentare di estrarre la spada dalla roccia, in modo da poter catturare il figlio di Uther e giustiziarlo. La vità di Arthur cambierà radicalmente nel momento in cui estrarrà la spada dalla roccia.
A me è piaciuto King Arthur - Il potere della spada. Perché ovviamente ci sono tutti gli elementi del cinema di Guy Ritchie, mixati bene con la storia di Artù. Quindi do un consiglio: se non siete fan di Guy Ritchie e non vi piace il suo modo di fare cinema allora non guardate King Arthur, sono abbastanza sicuro che non vi piacerà. Se la Warner, ma soprattutto il box-office, confermerà la stesura e la realizzazione di altri 5 film allora ne vedremo delle belle, soprattutto se il progetto resterà nelle mani di Guy Ritchie. E a quel punto, le piccole mancanze di sceneggiatura (soprattutto di alcuni personaggi chiave nella storia di Artù) potranno tranquillamente venire colmate nel prosieguo del franchise.
Chiudo con un elogio alla scelta del cast: a partire da Charlie Hunnam, perfetto nel ruolo di Arthur, tutto il cast si è dimostrato all'altezza della pellicola e penso gli attori si siano anche divertiti ad essere diretti da Ritchie. 

SCENA CULT: l'estrazione della spada 

FRASE CULT: "I'm not getting drawn into this mess! There's an army of you, there's only one of me! I'll talk, I'm happy to talk. But there is no way that I am fighting." 

VOTO FINALE: 7

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