A cavallo tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80, Bill James, scrittore e statistico di baseball, inizia a pubblicare articoli applicando la sabermetrica al baseball, sottolineando come quest'ultima possa influire sulle statistiche stagionali dei giocatori. Billy Beane, general manager degli Oakland Athletics, decide, insieme ai suoi collaboratori, di applicare le teorie di James e costruire il roster della squadra per la stagione 2002 basandosi esclusivamente sulla sabermetrica; dopo un inizio altalenante (con Beane bersaglio principale di pubblico e critica) la squadra inizia a carburare e centra ben 20 vittorie consecutive, stabilendo il nuovo record dell'American League. La stagione non si chiude con la vittoria del titolo da parte degli Athletics ma con la convinzione che il sistema rivoluzionario di James e di Beane abbia cambiato le carte in regola nella storia del baseball professionistico (tanto che, seguendo le stesse teorie, i Boston Red Sox vinceranno il titolo solamente 2 anni dopo).
Di queste vicende, della stagione 2002 degli Oakland Athletics, parla il libro Moneyball: the art of winning an unfair game, scritto da Michael Lewis e da cui è stato tratto il film Moneyball - L'arte di vincere, con protagonisti Brad Pitt, nel ruolo di Billy Beane, Jonah Hill, che racchiude nella sua sola persona più persone dello staff di Beane nella realtà, e Philip Seymour Hoffman, nella parte dell'allenatore degli Athletics Art Howe. Il film, diretto da Bennet Miller, è uscito nel 2011 e ha avuto un notevole numero di nomination agli Oscar e ai Golden Globe del 2012 (tornando a casa, purtroppo, a mani vuote).
Moneyball - L'arte di vincere è un gran bel film, con un Brad Pitt ancora una volta sensazionale, con un'interpretazione perfetta di Billy Beane. Tralasciando una buona colonna sonora ed un buon supporting cast, a risaltare più di ogni altra cosa è la fotografia di Moneyball, con un "mostro" del calibro di Wally Pfister (l'ultima trilogia di Batman, Inception, Memento) come direttore della fotografia.
Moneyball - L'arte di vincere non è un film prettamente sportivo, anzi: è un film che fa riflettere sulla società contemporanea e su come il "sistema" opera; su quanto il dio denaro sia riuscito a condizionare la vita delle persone; su come riuscire, con audacia, a farsi rispettare nonostante si cerchi di mettere "i bastoni tra le ruote" a chi ha dettato le regole della società.
SCENA CULT: la ventesima vittoria di fila degli Oakland Athletics
FRASE CULT: Billy: "Ci sono squadre ricche e ci sono squadre povere. Poi ci sono 20 metri di merda. Poi ci siamo noi"
VOTO FINALE: 7,5
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