mercoledì 18 settembre 2013
Tower Heist - Colpo ad alto livello
Quando il proprietario del lussuoso grattacielo Tower di New York, il magnate Artur Shaw, viene accusato di bancarotta fraudolenta e truffa (anche ai danni dei suoi dipendenti), il direttore del personale dell'hotel, Josh Kovacs, decide di mettere su una squadra per riprendersi i beni accumulati illegamente da Shaw.
Tower Heist è un action-comedy, anche se più comedy che action, che "mischia" un po' di Wall Street e un po' di Ocean's Eleven e mette in scena la crisi finanziaria di Wall Street in una luce differente, più votata al puro intrattenimento. Ne esce fuori un film brillante e a tratti esilarante, piacevolissimo e che consente allo spettatore di immedesimarsi nei protagonisti ma allo stesso tempo rimanendo all'oscuro di ogni mossa della banda, per creare una sana suspance e colpi ad effetto inaspettati.
Tutto ciò è dovuto anche ad un cast d'attori che in questo genere di film riesce ad esprimersi al meglio, sfruttando le loro doti attoriali e mettendole al servizio di Tower Heist in maniera ottimale: da Eddie Murphy a Matthew Broderick, da Casey Affleck a Gabourey Sidibe, da Téa Leoni a Michael Peña per finire con il protagonista della storia, Ben Stiller (nei panni di Josh Kovacs). Da sottolineare soprattutto la perfomance di quest'ultimo che in Tower Heist sveste i panni da sfigato e irritante per vestire quelli di abile e carismatico eroe positivo, pronto a tutto pur di battersi per i suoi compagni.
Buona anche la regia di Brett Ratner (The Family Man e Rush Hour tra i suoi film di maggior successo) che riesce a rendere la vicenda molto veritiera ed è bravo soprattutto a centrare perfettamente i momenti comici del film, non disdegnando la spettacolarità in alcune scene.
In sostanza, Tower Heist è un film consigliatissimo, per passare 96 minuti di svago e divertimento davanti allo schermo.
SCENA CULT: il furto della macchina dall'attico del grattacielo
FRASE CULT: "Sai qual è stata la più grande mossa nella storia degli scacchi, Josh? Un uomo di nome Frank James Marshall stava perdendo contro Levitsky nel 1912 ai Mondiali di Helsinki. Sembrava che Marshall non avesse speranze finché alla mossa 23, Regina in G3, sacrificò deliberatamente la regina e la mossa fu così scioccante e sorprendente che Levitsky non si riprese più. Perse la partita due mosse dopo. E la mossa viene ricordata negli annali come la truffa di Marshall. Chiunque può sacrificare la propria regina. Il vero trucco è farla franca".
VOTO FINALE: 6,5
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