sabato 26 luglio 2014
Smetto quando voglio
Essere ricercatori (precari) al tempo della crisi? Ce lo racconta Sydney Sibilia, regista e sceneggiatore di Smetto quando voglio, film italiano del 2014, prodotto da Domenico Procacci e interpretato da un gruppo di attori italiani tra i più brillanti del panorama "comico" della nostra penisola: Leo, Aprea, Calabresi, De Rienzo, Fresi, Lavia, Sermonti, Marcorè, Solarino.
Smetto quando voglio è la storia di un gruppo di ricercatori che, visto il loro stile di vita fatto di precariato e di lavoro non consone ai loro diplomi universitari, decidono, sotto consiglio di Pietro Zinni (Edoardo Leo), di produrre e spacciare smart drugs.
Il risultato che ne viene fuori è esilarante: Smetto quando voglio è veramente, come riporta la tagline del film presente in locandina, il film più divertente dell'anno. Merito in primis del regista esordiente Sibilia, molto abile a dare il ritmo giusto al film, con uno stile veloce, ritmato e accattivante; merito di una fotografia all'altezza e di un utilizzo smisurato (ma perfetto) di inquadrature che si soffermano brevemente sui particolari e preferiscono soffermarsi sui totali, caratterizzando maggiormente la scena. E merito, anche e soprattutto, di un cast di attori eccezionale: l'incastro tra i vari personaggi è perfetto, tutti gli attori sembrano muoversi all'unisono, creando un puzzle a tratti esilarante e comunque mai banale e noioso.
Il film si perde un po' sul finale, troppo accelerato, come se ci fosse bisogno di arrivare il prima possibile all'atto conclusivo: ecco, forse questa è la pecca più grande di Smetto quando voglio che, con qualche ritocco alla sceneggiatura, sarebbe stato sicuramente il film italiano dell'anno.
Resta il fatto, comunque, che la Roma e l'Italia raccontate in Smetto quando voglio rispecchiano maggiormente la realtà, rispetto a quelle raccontate da La grande bellezza; rispecchiano in modo più esaustivo il problema dei giovani, e non solo, di oggi.
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VOTO FINALE: 7
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