venerdì 25 luglio 2014

Margin Call



La crisi economica del 2008-2009. Questo è il centro del film datato 2011, Margin Call, scritto e diretto da J.C.Chandor, regista esordiente ai tempi del film ma che ora annovera nel suo carnet All is lost e A most violent year (in uscita negli Stati Uniti).
La trama si sviluppa in 24 ore, in una banca di investimento di Wall Street. Eric Dale, appena licenziato, lascia all'analista Peter una chiavetta usb in cui sono salvati dei file a cui lui stesso stava lavorando. Rimasto in ufficio più del previsto, Peter inizia ad analizzare i file e scopre che la banca sta per fallire. Informati i suoi superiori e indetta una riunione d'emergenza a notte fonda con le più alte sfere della società, si dovrà decidere quali scelte compiere.
Margin Call è un gran film, diretto benissimo da Chandor, con scelte accurate di regia ed un uso perfetto della fotografia, la quale trasmette benissimo il clima cupo che avvolge le vicende narrate; gli stacchi di macchina ed il montaggio riescono a coinvolgere lo spettatore, facendolo identificare con il giovane Peter e rendendo migliore la sceneggiatura, già di per sé molto forte e accattivante.
Il ritmo di Margin Call è lento, ma non annoia chi sta vedendo il film; questo anche grazie ad un cast di attori di primissimo livello, tutti estremamente fenomenali: Jeremy Irons, Kevin Spacey, Stanley Tucci, Paul Bettany, Demi Moore, Simon Baker, Zachary Quinto e Penn Badgley. Nonostante debbano dividersi gli spazi all'interno del film, riescono tutti a sfoderare una grande prestazione, riuscendo ad instaurare un buon feeling tra i personaggi. Se la nota di merito va a Penn Badgley (Gossip Girl) per la sua sorprendente interpretazione di Seth (completamente l'opposto del Dan interpretato nella serie che lo ha lanciato), a meritarsi una piccola nota di demerito è Zachary Quinto (Sylar in Heroes) che in alcune scene non riesce a far fare il cambio di marcia al suo Peter, mantendendo troppo spesso la stessa espressione facciale.
Bel film Margin Call, da vedere.



SCENA CULT: la riunione con John Tuld

FRASE CULT: John Tuld: "Può dirmi che cosa sta succedendo? E per favore parli come se lo spiegasse a un bambino piccolo... o a un golden retriever... non è stato il cervello a portarmi fin qui, questo glielo assicuro."

VOTO FINALE: 7,5

Nessun commento:

Posta un commento