giovedì 21 marzo 2013
Upside Down
Scritto e diretto da Juan Solanas, Upside Down si discosta completamente dalla moda hollywoodiana di questo periodo: sceneggiatura originale e durata al di sotto dei 120 minuti. Già per questo (soprattutto per il primo motivo) dovrebbe essere premiato. Però...c'è sempre un però. L'idea è molto buona: due mondi con realtà completamente differenti, contrapposti solamente dalla legge di gravità; il mondo di sopra ricco e prospero, il mondo di sotto tutto fuorché benestante. L'unico punto di contatto tra questi due mondi è la società "TransWorld", creata e controllata dal mondo di sopra, e qualsiasi passaggio da un mondo all'altro è proibito dalla legge. In questo scenario nasce l'amore tra Adam (abitante del mondo di sotto) e Eden (abitante del mondo di sopra).
Il problema di base di questo film è che nel poco tempo in cui si dipana la storia non tutto viene spiegato e sembra vengano saltati alcuni passaggi, come se ci fossero delle scene tagliate che lo spettatore non potrà comunque mai vedere. In più, viene data troppa importanza ai dialoghi (che comunque sono abbastanza scarni) e troppa poca importanza ai sentimenti dei protagonisti e alle abilità attoriali dei due attori principali Jim Sturgess e Kirsten Dunst. Si può ugualmente comunicare anche senza parlare e Solanas ha sfruttato poco proprio le capacità dei due.
Nonostante ciò sia Jim Sturgess che Kirsten Dunst confermano ampiamente di essere due bravissimi attori e va aggiunta una nota di merito a Timothy Spall, "spalla" ideale del protagonista Adam.
Il film si lascia vedere però il problema è che non lascia niente allo spettatore.
SCENA CULT: Adam che per scappare dal Mondo di Sopra e ritornare nel suo mondo si getta in mare...sul fondo del mare c'è il cielo del suo mondo.
FRASE CULT: "Sono stato ingenuo a pensare di poter cambiare il mondo. Quelli lassù vincono sempre, quaggiù perdono sempre."
VOTO FINALE: 5,5 (la scenografia alza il voto)
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